martedì 23 novembre 2010

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Da drè di mùr [Dietro i muri]

                                  











Mùr de palasi                                   
vus quatà dai veder                             
serà    denter                                     
Vèn lung de tùbi                                 
indue l'aqua la cur                                  
serada    denter                                   
In del silensi el va sù                            
l'ascensur,  el'sò specc             
e la sciura del quart                    
cunt ul can                                          
serà     denter                                 
Scal lùster                                       
cumpagn d'una giustra ferma
semper frecc, bianc
serà    denter
Suta la ciapa l'su
na pianta grasa
geuba, piegada al veder
serada      denter
Ma un quèi vùn
fa sbat na porta
la cur la Luciana
cui gins strapà
i cavèi rus
la bici bianca i scar vieula
suta ghè l'Marco che
la porta     feura.

DIETRO I MURI.
Mura di condominio
sorde voci dai vetri
chiuse   dentro
Lunghe vene di tubi
dove l'acqua scorre
chiusa    dentro
Nel silenzio sale
l'ascensore, il suo specchio
e la signora del quarto
col cane
chiusi    dentro
Lucide scale
come una giostra ferma
sempre fredde, bianche
chiuse     dentro
Sotto prende il sole
una pianta grassa
gobba, piegata al vetro
chiusa      dentro
Ma qualcuno
fa sbattere una porta
corre la Luciana
coi jeans strappati
capelli rossi
la bici bianca e la scarpe viola
sotto c'è Marco che
la porta       fuori.
                                                                                                     

1 commento:

Anonimo ha detto...

E’ una bellissima poesia, molto commovente , con un finale travolgente . Confesso che non sono riuscita a leggere due volte di seguito l’ultimo verso perchè avevo un nodo in gola. Mi succede la stessa cosa con il finale di alcune opere come Traviata, Trovatore o Norma di Bellini che non riesco mai ad ascolatre fino alla fine:troppo emozionanti. Questi versi costruiscono una perfetta sinfonia.Ma questa poesia oltre alle emozioni regale molte riflessioni su alcuni giovani oggi così fragili e indifesi di fronte alle emozioni. Mi piace moltissimo la strofa in cui si parla dei marinai,Donato come un marinaio esperto affronta gli alisei giusti per inoltrarsi nel mare aperto dei sentimenti e della poesia. Infine, bellissimo l’uso continuo del ‘forse’ all’inizio e dentro le strofe che esprime, dubbio, incertezza, esitazione, ma anche possibilità e speranza …Ancora grazie Donato. Angela