martedì 16 novembre 2010

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Eugenio Grandinetti
Meritocrazia


          















La società,si dice: ma sarebbe
una società se tutti fossimo
accomunati in una stessa impresa
per dividere in parti uguali perdite
e guadagni. Ma invece c’è chi dice
di meritare di più o perché nasce
più ricco,più aggressivo,o intelligente,
e c’è chi invece
nasce nella miseria e nell’abbrutimento,
e allora pare giusto che si premi
chi è nato avvantaggiato,perché gli altri
sono disonorevoli e non meritano
d’esser considerati uguali a quelli
che son ben vestiti ed educati,
che non sputan per terra e non bestemmiano
e sanno rimanere al loro posto
che qualcun per loro ha meritato.
Che poi sia il posto che fa il merito
è cosa naturale ed onorevole:nessuno
che sia rispettabile trascura
i propri familiari,né varrebbe
impiegare furbizia o prepotenza
se non valesse a darci alcun vantaggio;
e d’altra parte il nostro mondo è fatto
per quelli che s’arrangiano. C’è posto
in alto solo a chi s’arrampichi
sulle spalle degli altri:ma per gli altri
c’è solo posto in basso,per servire
o per fare d’appoggio a chi dall’alto
guarda con sufficienza gli altri e giudica
a suo arbitrio a chi  voglia concedere
gli avanzi dei suoi pasti
e a chi,calcando i piedi,far sentire
più grave il peso della sua potenza.

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