domenica 16 gennaio 2011

SEGNALAZIONE
Il sito di poesia
di Paolo Pezzaglia

Cari amici,
sto "indicizzando" il mio blog: parla di poesia e, ovviamente, stenta ad uscir fuori...
VISITATELO... GRAZIE!
/http://www.paolopezzaglia.altervista.org/
vi ho pubblicato l'ultima mia stramberia neotolemaica...
qualcuno potrebbe trovarla interessante
ditemi cosa ne pensate... con un "post"... se avete tempo...vediamo se funziona
GRAZIE
  Paolo Pezzaglia



Vecchia terra stanca e pesante,
con miliardi di umani in inclinata
rotazione nell’etere incorporeo:
quale nome avevi all’inizio del tempo?

Girano nuove primavere, estati,
autunni; poi ci rinchiudono
lunghi, gelidi inverni.
Ad ogni equinozio i fiori
rinnovano la speranza,
e il sole dello splendido giugno
torna a riscaldare la pelle e
il sale della brezza marina
purifica il respiro!

Confido nel mistero del cielo,
confido nel benefico ciclo delle stagioni,
confido nel mare che rigenera la vita.


Ma intanto oggi qui l’aria comincia a
mancare, ed io, a morire, e grido:
Lontano da me i chimici operatori di sanità!
a futura memoria è il mio messaggio –
non disturbino il mio naturale crepuscolo,
e, sia fatta la tua volontà, suprema entità
cui non oso dare un nome”.

E’ la mia grande ultima prova?
O solo il niente della materia
che spasima intorno?

Non ascolterò nessun presuntuoso laureato!

State quieti scettici felici e
razionalisti stanchi, io
non vi ascolterò: (ci sarà per voi
un altro giro, chi è pronto è pronto,
e non si aspetta nessuno...)
Di me non curatevi, lasciatemi
alla mia naturale finale sofferenza, e
alla mia ultima libera ricerca di pace.
Devo finire il mio lavoro nascosto, per me
desidero solo il mio cuore pacificato...
il creato respira con me: si contrae e
si distende nel suo doppio intimo fiato,
è la profonda “O” che è ovunque
è la vibrante “M” che disorienta.
E’ nella risacca, è nel vento.…ma
solo io non lo ritrovo il sacro antico filo?

Mi sbarra la strada una contrastata
nemica visione – la devo spezzare –
questa terra forse non è mia madre!
ma una maledetta ameba traditrice,
un’incomprensibile larva pensante!

Liberarmi, svincolarmi, strappare anche
il cartilagineo dienneà di questa cellula viscosa.

Per quanto rimarrò di
questa informe maga prigioniero?

(Provvisorio testamento di Paolo Pezzaglia - Dic. 2011)
 

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