martedì 8 marzo 2011

LABORATORIO MOLTINPOESIA
Altro esperimento:
poesia e vicende libiche

In questi giorni ho inziato con alcuni amici degli scambi  e-mail per tentare (così l'ho  intitolata) UNA DISCUSSIONE SUI GIORNI CHE SCONVOLGONO IL MAGHREB,chiedendo loro  prese di posizioni  brevi o lunghe, a seconda del tempo di cui ciascuno dispone. Che una delle prime risposte mi sia arivata in poesia è cosa che  fa ben sperare. Vuol dire che  non tutti i poeti scrivono guardandosi l'ombelico o veleggiando verso improbabili Arcadie. Ecco, dunque, un testo di Salvatore Dell'Aquila (Roma), che dà inizio a un altro esperimento. [E.A.]
Caro Ennio,
ti mando una cosa scritta pochi giorni fa. Vedi se vale la pena.
Ciao
Salvatore

Nei pressi del Giardino degli Aranci
  
Tra intonaci sbiaditi in via di Sant’Alessio
nordafricani e slavi persone dei balcani
sbiadite anch’esse scolorate
giacche troppo sottili per febbraio
o senza giacca avendola scambiata
non per abbecedari ma speranze
di un lavoro avvilente duro
pelli grinzose già sfinite vuote
senza doni da offrire
ai putridi politici italiani
mi sporgo sopra Roma
tento lo sguardo a sud
cerco scirocco
se giunge, dico, la sabbia dei deserti
e piove sull’asfalto
potrò vedere le nuvole d’iprite
inondare la cinta di Bengasi
imparzialmente accendere i polmoni
o le fiamme dei pozzi tanto desiderati
i corpi accartocciarsi come carte al fuoco
vedere e non sentire
sapere e non capire


 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti, particolarmente da quel " mi sporgo sopra Roma" in poi. Il poeta ha qualcosa da dire, non solo quel che arriva ma anche quel che capita per davvero. E questo senza scadere nella cronaca o nell'idealismo. Poesia davvero bella, anche se dura e disperante.
Varrebbe la pena di rimettere in campo la definizione di "poesia impegnata" .

mayoor

Anonimo ha detto...

Salvatore, è la prima volta che ti leggo, la tua poesia entra nel profondo si fissa nelle ossa ti fa sentire colpevole di non aver ascoltato di non aver capito prima... . Bravissimo, grande poesia. Emilia

Anonimo ha detto...

Emilia Banfi:

Caro Ennio grazie per lo spunto a cui avevo pensato ed ecco il mio contributo. Ciao Emy


SFONDI.


Abbronzature di mare al velluto
più non s'affacciano dame bianche
Tatoo ,piercing, dementi ombellichi
gli sfondi bruciano al fuoco carico
di voci alla svolta come gazzella
dal leone la forza rubata sanguina
sui dollari di un occidente colpito
dal freddo sonno inutile sogno
di dune di suoni di danze
da un filo sospesi ardono
sui nostri monti di neve
sull'asfalto di petrolio macchiato.

Unknown ha detto...

Ho buttato giù qualcosa sull'onda degli eventi in Libia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate

http://eraunmondoadulto.blogspot.com/2011/03/i-colori-di-bengasi.html

Anonimo ha detto...

Di questa guerra
non si vede niente
solo bagliori
e qualche carcassa
i corpi stanno
fuori dalla scena
e la paura c'è
ma dopo passa.

Marco Guido Spartaco Strada