mercoledì 27 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
La vicina




 "... se viene bene magari la metterò sulla mia tomba." Pensò uscendo dal parrucchiere e infilando - prima della porta del fotografo - le perle di dignità e un sorriso discreto . G.B.P.
 
La mia vicina si chiama Maria
ma nessuno la chiama.
Sul campanello c'è scritto Maria
ma nessuno lo suona.
Ha un bastone e bussa alla parete
quando ha bisogno di me.


La mia vicina si chiama Maria
ma nessuno la chiama.
Ieri ha bussato tre volte a me
che ho le chiavi di casa.
E' fuori di testa,
gliel'ha presa la figlia,
che s'è innamorata di un'amica.
La mia vicina di casa si chiama Maria.
Non l'ha mai capito
quell'amore strambalà.
Ieri c'era odore d'urina
più forte, forse più strano.
Se apri la finestra, vedi il gelsomino.
-Tè, l'è fiurì anca quest'an perchè?-
-E' fiorito per te Maria-:
Gli occhi di vetro, le labbra nel latte
la mia vicina di casa si chiama Maria.
Mi guarda e mi dice che sono sua mamma.

7 commenti:

Moltinpoesia ha detto...

"... se viene bene magari la metterò sulla mia tomba." Pensò uscendo dal parrucchiere e infilando - prima della porta del fotografo - le perle di dignità e un sorriso discreto.
Una foto che parla d'amore finito, solitudine e ricordi "di quando ero giovane".
Il lento andare del corpo e della mente é qui sintetizzato in uno splendido verso, tenero, pietoso di pietas, rivolto a se stessi visti nello stesso ruolo:
"Gli occhi di vetro, le labbra nel latte".

Con commozione da
Giuseppe Beppe Provenzale

Anonimo ha detto...

Paolo Pezzaglia:

bellissima, vera poesia, anche per lo stile omogeneo, preciso, reso smagliante dalle invenzioni: impagabile (per me milanese)quel strambalà. Complimenti

Anonimo ha detto...

Cara Emy, devo esprimere tutta la mia ammirazione per questa poesia.
Mi ha commosso.Se dovessi scegliere un verso fra gli altri sarebbe questo riferito alla rifioritura del gelsomino:"è fiorito per te Maria.."
Parole intense,affettuose che vanno oltre la cura materiale per chi ha bisogno anche d'altro.
Un verso,come tutta la poesia che oscilla fra realismo e tenerezza.
Contribuisce all'efficacia del testo la particolare musicalità l'uso del dialetto e il ripetere quel nome che nessuno chiama più.
Maria Maddalena Monti

Anonimo ha detto...

Ah, bene. Mi è piaciuta, direi se non suonasse un po' offensivo.
Ogni tanto si può parlare di una poesia come fosse un buon bicchiere di liquore? Stile asciutto, privo di svenevolezze, ma con tanto cuore. Ottimo il mix col dialetto che diventa un rafforzativo. Grazie e complimenti.

mayoor

Anonimo ha detto...

E'subito evidente quando un testo è più preoccupato di dire che di dirsi, come in questo caso.Quando si declina l'"umano" l'autore scompare e il referente appare perfettamente risolto in tutta la sua autonomia .Accade raramente .
Grazie
leopoldo attolico

Anonimo ha detto...

E' davvero bella questa poesia!
Parole semplici e sensazioni che raggiungono il cuore...Penso conti molto il fatto che sia stata scritta col cuore...

Brava Emy!!!

Augusto.

Anonimo ha detto...

Ennio Abate:

Ma perché mi tirate sempre in ballo?
Firmato

Il cuore