mercoledì 29 giugno 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Lucio Mayoor Tosi
Sposi del mare










(A pranzo con gli sposi)

Quanto mare negli occhi, quanto silenzio nelle stanze
quanto fragore le onde dei respiri nelle notti d'amore
dove so di trovarti come in un bacio lungo tre giorni
e tre notti.

Sposi come sirene e sogni, come non posso abbandonarti
non ora e non ora ancora. A che pensi? Piove sempre
e fa ridere come le poesie d'amore nei centri commerciali
quelle che scrivo tatuandomi i polsi col quaderno.


Va bene, me ne sto parallelo come le labbra. Sposo anch'io
e con la sposa bianca. Come sopra un rametto di ribes.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastica! Quel rametto di ribes fa sognare! Bravo Lucio, per aver dato all'amore il suo giusto respiro la sua grande magìa. Emilia

Anonimo ha detto...

Caro Lucio,
ho trovato la tua poesia incantevole.
Tutti vorremmo essere capaci di scrivere una poesia d'amore così.
Il ramoscello di ribes non fa ridere, ma imprime l'evità e grazia ai versi come l'immagine delle labbra parallele.
La fisicità si stempera, senza nulla
perdere della sua valenza, in immagini inconsuete e moderne come quelle della poesia d'amore tatuata sui polsi nei centri commerciali.
L'amore serio, l'amore gioco, sempre amore è.
Maria maddalena
05 luglio 2011 21:26