sabato 9 luglio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Alberto Accorsi
Hitler Tour


 

Il giorno due fotografai il campo
che pioveva ed era grigia Dachau
con una Adox Polomat
l’”occhio” degli anni favolosi
nella sua epoca, pensate,
qualche randagio ci abitava ancora
nelle baracche abbandonate
 
“Arbeit Macht Frei[1]” sul cancelletto
alberi diventati adulti in filari lunghissimi
da anni  testimoni  degli appelli d’allora
 moniti  delle Esse Esse appesi alle pareti:
il pavimento è sacro non rovinatelo!
e  Rauchen Verboten[2]! dovunque
anche all’ingresso delle camere a gas
 
Il tre di Giugno  al
Königsplatz[3] un lemure d’Atene
piazzale freddo e vuoto
di servi imbecilli  in ordinatissime file
sogno di un monarca ammalato
 
Infine  la vertigine
il viaggio in montagna al posto del comando
Macht frei...arbeit il nido delle aquile
Obersalzberg kehlstein[4]
 
con quellle belve svolazzanti
a chiedere pane
ai turisti sfilanti  davanti al
mussolinian camino donato al Fuhrer
Il nido delle cornacchie, “dohle[5],” mi dissero
lassù.



[1] Il lavoro rende liberi
[2] Proibito fumare
[3] Durante gli anni del regime, Hitler usò spesso la piazza, costruita a metà Ottocento da re Ludwig I (1786-1868), per i suoi comizi e per le parate militari.
[4] «Nido dell’aquila», lo chalet costruito a 1834 metri di altitudine sulle cime del Kehlstein, famoso per essere la residenza estiva di Hitler, sebbene questi vi abbia soggiornato molto poco. Costruito nel 1938, il rifugio del dittatore gli venne regalato da parte del partito per il suo 50°.
[5] Cornacchia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Unviaggio nell'orrore spiegato freddamente ,una poesia che non avrebbe potuto essere diversa. Il turista piange e le agenzie di viaggio ridono, Il mondo vuole dimenticare e purtroppo ci riesce.BRAVO ALBERTO! Emilia