giovedì 29 settembre 2011

Lucio Mayoor Tosi
Titoli



















Le donne sono spumanti.

Il futuro ci sorveglia.

Chiacchiere dei sassi. 


Dietro gli occhiali da sole una nave da crociera.
Sui denti le bandierine dei saluti.  Tutto è paesaggio. 
Insegne di versi. Leggere o scambiarsi telefonate. 
Le mani penzoloni, chiare azzurrine parrucchiere. 
Pinne. 



Meglio un piano media fatto coi controcazzi
come lo faceva la mia mamma. O un lay out tirato 
a lucido da un vecchio artista di Photoshop. 


Niente latte in pubblico.  


Nessuno a contatto d’alito. 


Gestualità telefoniche restando in piedi. 
Un filo di sole sugli occhi. Nativi semisferici 
bidimensionali. Nessun blu.  Nemmeno nel cielo. 


Culi come palloni di calcio, scialli e sciarpette
pieni di speranze. Una fetta di torta. La bocca piena. 
Sugli occhiali una mosca africana. 


Poi altrove.


Tutto è pomeriggio, la nave è già lontana. Viene
il tramonto e la copertina si chiude mostrando 
il dorso. Una vita senza collant. 


Torno sul tuo cane accucciato posando il bicchiere
d’acqua, mentre un prurito filosofico d’improvviso
smuove le mani nella vaghezza dei gesti 


se non c’è musica. 


Altrimenti è paralisi.


Ciao Paco, sono Alberto. Piacere d’averti conosciuto. 
Sei un grande! 
Mister Mistero ha il cuore di gomma, sotto la giacca 
gli batte analcolico.  Nelle tasche lo scontrino della 
lavanderia e basta. 


Leggero, disinvolto, pratico, cordiale 
deltaplano con le ragazze fitness nel cellulare.  
L’inglese troppo corretto.  


Niente baci. 


La periferia si allontana. Tutto è appuntamento. 
Passaggio.  Cose lì da lavorare.




24 commenti:

Anonimo ha detto...

Atmosfere 2011... Bravo Mayoor! Emy

Unknown ha detto...

spaesatamente un bel grazie per aver letto questo Lucio, che immagino nella mia mente in uno di quei sempre pomeriggi, mentre gli chiedono :

-ma tu di cosa ti occupi?

e lui chiatto chiatto gli risponde :
- cupi cheeee?...mi occupa la poesia, anzi letteralmente dovrei dire che ha occupato più di una delle mie stanze, mi abita, mi telefona, mi da appuntamento,me la ritrovo su uno scontrino della lavabiancheria, anzi toh è anche dentro questo bel ciotolone di pizzette con cui nessuno parla....( vabbeh non vado avanti , psero di aver dettagliato a sufficienza il mio grazie)

---
saluti a Ennio e a tutte/i

Anonimo ha detto...

prego prego. In effetti, di questi tempi e in quanto free lance, è più il tempo che passo da disoccupato che quello in cui lavoro.

may

Unknown ha detto...

may
30 settembre 2011 00:37

mi sa che i poeti, ma posso sbagliamme, so' sempre stati all'avanguardia , intesa in questo caso come "tendenza" , parolina magica fra quei tavolini e telefonini di cui alla tua,

avanguardia secolare della mitica e disastrosa parola che abbiamo rivisto all'opera:
c-r-i-s-i

mi spiego :
pe' esse' poetici , coloro che mettono in crisi i ciechi ai loro versi e che smascherano i ghigni o tracciano la bellezza di molte nudità, pagano il prezzo ,lo hanno sempre pagato, precursori di ogni crisi, arrivano sempre primi nelle vette degli squattrinati, sono gli avanposti della stessa parola crisi , quella vera, prima che ne arrivi ogni sua speculazione, ciclo, diversa strumentazione in bussole antiuomo.

ppperò ora che mi ci fai pensare , bisognerebbe fondare delle brigate o corrazzate poetiche in giro per tavolini a cambiarne certi alfabeti in modo da accellerare una nuova tendenza di quei punti di domanda ridicoli, dipingerli con frasi fatte , si, ma perlomeno più iperreali, tipo:
come ti frilanci?di che ti disoccupi?

Anonimo ha detto...

Per poi mettere in crisi anche i professori delle parole crociate?
.... se po' fa.

may

Anonimo ha detto...

Ma questi commenti sono vera poesia!!! E poi dicono di tenere a bada le emozioni... . In chel cas chi, l'è propi minga vera! . Ciao Emy

Unknown ha detto...

°°°°°°°°° "E' rigorosamente vietato far dondolare l'edificio" °°°°°°°°°°°°°°

(((da una delle tante locandine di uno scapigliato ,pittorico e poetico spettacolo sui generis,che ebbe luogo in fine 800 a milano in parallelo a un "Expo" di allora , e che fu un sorprendente successo per avere trasformato ogni tipo di nostalghia in poesia :Indisposizione poetica delle più indimenticabili alla mia memoria anche se tecnicamente non posso avere 130 anni eh eh eh eh )))



..scapigliata la E mi , altro che crociata!
e poi dicono parole, mizzica altro che parole, qua la E Mi va dritta al centro della squattrinatura antiquadra per antonomasia, la parolina sorgente della sua stessa nota blues, del resto di quel noi che cerca e ricerca l'abate dei multicanoni, senza il quale, come caz avrei trovato l'indirizzo di 'sta sala EMIzioni?

oh che sbadatuccia , nella crociata della mia tastierina, la o è troppo vicina alla i e un po' lontana da quella coppetta maschile e femminile, abbastanza androgina che è la y , che infatti è nell'algebra poetica delle due radici, che sommate senza quel delta geografico, chiamerebbero un EM MA che potrebbe appalesarsi prima o poi oltre noi tre ..sarebbe un quartetto improponibile negli happyyy appuntamenti, mai sentito Brahms fra quelle pizzette e telefonini

..'sta Y in realtà è letterina a me un po' simpa e un po' anti perchè se la penso incrociata all'antico, me l'abbraccio tutta tutta, ma se la penso come ytalya schyava di certi noti yankees, mi fa yncazzare myca poco...ma questa Emy no, questa my e questo ay mi sanno di vera scapigliatura meneghina blues.

inzomma, come salutarvi ?
dico se po' fa cosy :
diamoci sotto con l'emygmistica poetica!
ro
--------------


Son luce ed ombra; angelica

farfalla o verme immondo

sono un caduto cherubo

dannato a errar sul mondo,

o un demone che sale,

affaticando l'ale,

verso un lontano ciel.



Ecco perché nell'intime

cogitazioni io sento

la bestemmia dell'angelo

che irride al suo tormento,

o l'umile orazione

dell'esule dimone

che riede a Dio, fedel.



Ecco perché m'affascina

l'ebbrezza di due canti,

ecco perché mi lacera

l'angoscia di due pianti,

ecco perché il sorriso

che mi contorce il viso

o che m'allarga il cuor.
(......)
Arrigo Boito

Anonimo ha detto...

Ciao ro.
Grazie per questo rimando alla Scapigliatura, ci voleva.

maypsilon

Anonimo ha detto...

AH!Ah!AH!Ah! Emypiace!

Unknown ha detto...

Emma ..EMMA dove sei?? Salta fuori, scapigliatamente così come è capitato a me di passare in questo disappuntamento ... Non puoi rimanere fuori scena, fermi tutti gli spumanti graziegraziepregoprego, avanti, dacci sotto, è l' ora del tuo tunnel all' incontrario, facci vedere i tuoi scavi nelle nuvole
.-)

Anonimo ha detto...

S'intupidisca lo stupido
di stupor stuprato
stufo del suo stuello
lo stulto stuzzica
stupefatto il suo stupor
e come uno stunt-man
sulla stuoia stufo
studia la sua stupidità.
AH AH AH!

Emy Emma dove sei???

Unknown ha detto...

ho capito devo ripete' l'arrosticino scapigliato di stamattina

EM(y)= MA(y..or)
Y=EMMA


chi se ne frega di or , è da mo' che è or .-)

ps
'nzi za mai che non fosse chiaro, mi sono inventata l'algebra ipsilon, come espediente scenico per richiamar altri poeti eh eh eh eh eh :-)..magari però la realtà supera la fantasia, e oltre che emy e maYor, nel vostro soppalco diciamo, esiste pure veramente senza alcuna algebra, una di nome emma eh eh eh eh eh

Anonimo ha detto...

Assumere certa roba fa male alla salute.

Anonimo ha detto...

Il soppalco è virtuale. Abbiamo inventato il paradiso. Risvegliare Arrigo Boito è da necrofili, ma rilancia le aspettative. Nell'attesa ci metteremo all'occhiello, quello lasciato inutilmente e da allora sui baveri delle giacche, una gardenia per lui. Con tanto amore e zero romanticismo.
Le pizzette non sembrano bastare per far dondolare l'edificio, a sera son tutte finite. La poesia dei consumi è piena di conservanti, ma scrivere versi digitando, anche su tastiere contorte, mi lascia affamato.
Spiace un po' per le y. Romani e milanesi son come cani e gatti. Io non sopporto che si dica "mi piasce", e poi tutto quello strabbordare con le doppie e le trippe...

Ciao
mayoor

Unknown ha detto...

mayoor
30 settembre 2011 23:20

ciao:-)

andiamo con ordine perchè mi sa che qui se fa fadica a trasmettere.

1Soppalco Virtuale ....

..ho usato la parola soppalco non certo nel verso in cui tu ne hai preso un altro elevatore andando fino al settimo cielo o la sua invenzione. Mi chiamo in soffitta così come avrei potuto chiamarmi "sotto" i tetti o loggione, terrazzo o mansarda, ma anche sottoscala o balcone.
scrivendo balcone passo alla seconda parola che hai scritto "virtuale" , contesto fin dall'inzio di questo nuovo media questa qualificazione dello stesso .

"Anonimo ha detto...

Assumere certa roba fa male alla salute.
30 settembre 2011 22:34 "

Se prendi questo o questa commentatore è evidente che esiste quella sublimazione,o trasfert o proiezione per cui ,il mondo persona deve relazionarsi con l'altro da sè , come da regola "risorsa umana" della tua " titoli" per cui mi sono (ri)messa a commentare in questo quaderno....

la sua è un'espressione che senza definirla sul piano etico ed estetico ( cosa che potrei fare ma lo/la mortificherei come lui/lei credeva di fare nei confronti della sottoscritta) è una delle tante declinazioni dei tuoi scatti fotografici,
chiamiamoli cosi anche se evidente che la forma artistica da te scelta è stata con la poesia ,un fotogramma di qualcosa di mooooolto reale: la negazione dell'altro ,sistemica e funzionale all'omologazione che avviene fin dalla neolingua per cui quanto ha scritto lo senti ripetere in un unicum orwelliano , con ogni medium con o senza volto, foglio o corpo, relazione contatti o rapprto , di ogni media..quando cioè la relazione fra s' e l'altro si sposta suun piano più intimo, basta poco nèh, basta vagamente intimo, partono fra i "tavolini" e gli "appuntamenti" o le "cose da lavorare" , i metodi classici secolari per cui marchiare a fuoco chi cerca in modo surreale o reale, metaforico o altro ancora,di dare corpo alla ciccia o alal carnalità poetica della comunicazione..partono le solite frasi : cambia spacciatore, di che roba ti fai , etc etc
(ometto in questo commento l'analisi sulla sociopatia in questione molto diffusa su qualsiasi mezzo)

visto che mi rendo conto che già solo analizzando questo primo pezzo, ho fatto un commento molto lungo,ma non contorto ( altro suono molto frequente nella neolingua) , mi autocensuro, salutandoty con uno spunto , non da poeta quale tu sei, ma da amante di poesia quale io sono,

sulla y o altro e doppie, ho allargato il linguaggio tanto come l'invenzione di Emma ,uscendo dagli schemi, non necrofili, ma di estensioni di memoria a radici di cui sicuramente la vostra ha in una sua parte, eproprio perche siete a milano, ogni avo, arrigo compreso...pertanto solo come spunto se vorrai - pur non essendo io nè campana nè laziale nè d nessunaltra regione dello styvale ( sono un'italiana immaginaria)- cerca le analisi sulla y di Lello Voce.

buona d' otto(estiva con torta)brina giornata
ro

Unknown ha detto...

mayoor
30 settembre 2011 23:20

ti avevo lasciato un commento , boh, è sparito???? molto strano, ma vedo di rifartelo


facciamo un po' ordine perchè vedo che rischio di trasmettere caos o contorsioni o induzioni a interpretazioni fuorvianti ..come direbbe un altro avo rispetto ad arrigo:se fa fadica

innanzitutto contesto da sempre , non a te, ma a chiunque , la parola "virtuale" che esiste solo nelle persone che lo sono già prima dell'avvento di un media come questo ...dopo il suo avvento si è accellerato e reso palese ciò che in altre cecità, rispetto a quella tipica di questo mezzo, era già stato rafforzato,con ben tre genocidi avvenuti nel nostro paese, per la chiusura di certe palpebre, utile proprio perchè certi "titoli" avvenissero cosi come sono andati e ripresi anche negli scatti fotografici della tua lirica;

mi chiamo in soffitta così come avrei potuto chiamarmi soppalco o sottotetti o sottoscala, non ho preso pertanto un elevatore verso il settimo cielo o un'invenzione di paradiso, tantomeno ho usato l'invenzione di em(y)-ma(y) per mettermi in relazione e far scaturire " disappuntamenti "( chiacchiere vere da pianura e da bar dell'ottimo documentario dallo stesso titolo ) almeno fra questi tavolini che rendessero " istantanee" ben diverse appunto da quelle che come te ,io e tanti altri ci facciamo nella telecamera dei nostri occhi interiori, sull'involuzione di certi luoghi di forte spaesamento,scambiato per socializzazione...

il virtuale esiste prima che inventassero questo specifico media, è dentro la natura delle persone , anche per questo ha preso piede questo mezzo non nel suo verso espansivo ma riduttivo ..la neolingua si ravvede ogni qualvolta a proposito della tua poesia fra quei tavolini,appuntamenti o "cose da lavorare", ogni cosa della realtà che è anche questo mezzo viene ridotta a frasari da neolingua come :

Assumere certa roba fa male alla salute.
30 settembre 2011 22:34

La relazione io e l'altro viene negata, censurata, manipolata con varie declinazioni ( cambia spacciatore, oppure il suo contrario chi è il tuo spacciatore etc etc) ..apparentemente si crede di far male all'altro, ma si diminuisce solo il proprio sè azzerando la capacità creativa di ponti costruttivi rispetto a quello autodistruttivi ( altro dualismo su cui potremmo mettere milioni di poesie che lo hanno ri(T)mato)

succede ogni volta che ti sottrai alle non dinamiche ,non domande, non contatto, poste da una frase tipo dei vari "greggi" format,stampata fra tutti i muri e le barriere di cui il mondo persone è stato vieppiù sepolto.

Metafora del tutto , che abbiamo visto ieri di un aprticolare grammatica è :di cosa ti occupi?

per quanto relativo alla necrofilia , la geografia poetica in cui ti trovi implica, a mio avviso, nella memoria delel tue radici anche un arrigo come tutti gli altri ..la scelta di quella poesia è stata automatica, nel momento in cui ti parlavo del doppio (yin yan) del simbolo alfabetico "y" di cui si parlava;in buona sostanza è tipico di quella lirica il codice binario, o dualismo di cui maschile e femminile una delle sigizie più emblematiche, come dell'edificio ad esempio le cantine alle soffitte.

per le invenzioni letterarie come emma, o delle doppie o altro , nessuna contorsione o regione, anche perchè io sono un'italiana immaginaria, cadenze musicalità abbellimenti dodecafonie e cacofonie tutto compreso, ovviamente posso permettermelo perchè non sono poeta ma semplice amante di poesia.
ciao

Unknown ha detto...

ec
le greggi

Anonimo ha detto...

Automatica perché appassionata, oltre che pertinente. Non temere, non sento dualismo d'estraneità. Il linguaggio sa cambiare cambiando le persone, così che uno possa preferire con chi giocare. Mi trasformo verso te, ma di solito cazzeggio... no, qui più preciso: metto aceto, boh, se mi piace. E non sempre piace. Questo accade scrivendo perché è come giocare a palla. Io sono i molti altri e tutto ciò che scrivo è dettato. Manco quasi totalmente d'immaginazione. Ma il nostro è un paese figurativo, per questo bisogna lasciare tracce di se' anche a costo d'inventarle. Altrimenti non sei conoscibile. Il messaggio è sempre altro e non ne so al pari di chiunque. Fai bene a ricordare le radici, son qui anche per tentare, con ritardo, un viaggio all'indietro. Però, forse spero come te, tra prosa alto-linguaggio e sperimentalismo, preferisco deliziarmi per un verso, che non sarà mio ma è arrivato a me... per puro culo, come si direbbe qui, e anche questo "come si direbbe" mi sta piacendo tant'è che ne scrivo, iperrealisticamente uff per mettere a confronto. Si sa mai ne esca qualcosa.

mayoor
(è sanscrito. Mannaggia, ora che ci penso, ho letto in giro che andrebbe scritto con la u e non con le due o. Ormai è fatta).

Anonimo ha detto...

in effetti è meno divertente parlare tra sobri

mayoor

Anonimo ha detto...

Assumere un certo tipo di vita fa male alla sostanza

Unknown ha detto...

Anonimo ha detto...

in effetti è meno divertente parlare tra sobri

mayoor
01 ottobre 2011 19:57

se per te i sobri sono quelli che non sanno viversi le emozioni, le riflessioni , i sentimenti, nascondendosi sotto vari alibi, o veli, ignoranze di se stessi o le diverse preofondità o estensioni, o delle diverse metafore reali e allegorie etc etc forse ho intuìto cosa volevi dire.

Anonimo ha detto...

Sì, ti spalleggiavo nel commento, ma vedo che a te piace affondare.

m.

Unknown ha detto...

Anonimo ha detto...

Sì, ti spalleggiavo nel commento, ma vedo che a te piace affondare.

m.
04 ottobre 2011 16:17

...scusa ma questa tua mi fa ridere ( lo dico nel senso buono, è ottimo far ridere).

almeno due sono le cose per cui sorrido..essere nudi e crudi si può fare con lo sfiorare o l'affondare, oltre il velo quindi dei diversi mascheramenti..il gioco , che è poi quello della vita( e della morte) , è così semplice che sembra difficile oltre al fatto sicuro che a volte si affonda per troppo piripirismo proprio o altrui ( =gnè gnè, geghegè diversi...fai i tuoi suoni come più ti rimbombano meglio) ed altre ( sempre proprio e/o altrui) si affonda così tanto che si cola giù a picco eh eh eh eh eh .-)

Anonimo ha detto...

Per i veleni conosco antidoti