giovedì 27 ottobre 2011

Rita Simonitto
Haiku




Amore


I
Nubi sottili
Nel cielo spettinato
Trema l’azzurro.


II
Beltà di donna
Come astuta volpe
Il cuore ruba.




III
Esausta notte
Infreddoliti vetri
Spasmi nel cuore.




Desolazione


I
Il vento del tramonto
Sta intessendo
Malinconiche viole.


II
Civettano le stelle
Senza la luna
Infelice la terra.


III
Su, elettrici fili.
In mezzo l’uomo
Giù in basso rotaie



25.07.2011
Rita Simonitto



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Entro lucida luce
La scarpina sfarfalla
Compiacente.


La strada era di sassi
E il freddo
Freddo

Uppo Nedane


La lingua batte
Dove il dente...
Che fa?


Aaah! Oooh!
Aaah!
Aaah!

Nuppo Edane

Anonimo ha detto...

Attenti e corretti nella forma gli haiku di Rita.
Segnalo a me stesso:
Nel cielo spettinato / Trema l'azzurro
Come astuta volpe
Infreddoliti vetri
Civettano le stelle

e l'ultimo haiku, perché non tenta poesia occidentale.

Grazie.

mayoor

Anonimo ha detto...

Stelle civette lassù
scuotono fiumi
muovono nubifragi

emy

Anonimo ha detto...

Concorrenza sleale.

I cinesi ci copiano le borse?
E noi gli copiamo gli haiku!
Tié!

L.T.

Anonimo ha detto...

Ahi L.T. non ci siamo proprio.
Son giapponesi.

Anonimo ha detto...

L'aspettavo. E avevo già preparato il messaggio:

I pitocchi precisini
Ammobilian gli stanzini!

L.T.

Anonimo ha detto...

Al precisino anonimo:
Svegliati! C'è la globalizzazione: adesso fanno tutto in Cina!

L.T.

Anonimo ha detto...

Forse l'aspettavi... ma dopo aver ceduto al tuo sarcasmo che ti ha messo in fallo ( già tentasti con gli haiku se ben ricordo. Delle autentiche sciocchezze). E in fallo ti ci ritroverai ancora e spesso se continui a partecipare contentandoti di battutine fatte calare da non si sa dove. Leggo i tuoi pensierini diligentemente ogni volta che li spedisci e ancora non so se sei poeta. Probabilmente indeciso se poetare o stare a commentare, ma si sa che tra il dire e il fare... c'è spesso o soltanto presuntuoso smarrimento.

mayoor

Anonimo ha detto...

Per dare soddisfazione a Mayoor, l’occidentale, eccolo accontentato, a proposito dell'ultimo haiku.
Rita S.

Viaggi

Sui fili aerei corre la morte, la vita sotto.
E sferraglia il treno e l’occhio fagocita campagne
disegualmente eguali
dove l’opra ferve
e s’alza il gemito che secoli trasuda
e la ragione insulta.
Sedili numerati si prestano a giochi predittivi
e il senno-senso si opacizza
sull’inesausto seno del possibile.
Lo sguardo volto all’alto nuovamente trova
il “chi tocca i fili muore”…
e riconduce ancora
verso il basso
alla sensatezza sterile che il numero racchiude.
E al capo chino.

27.05.1989

Anonimo ha detto...

Grazie Rita, avrai capito che in tema di haiku la mia preferenza va alle cose raccontate così come sono, nella pura osservazione. Zero giudizi, zero infiocchettamenti. Eppure, eppure l'osservare è un atto creativo, quasi un'azione, ancor più che gioiosa direi bella tanto da non distrarre dallo stato meditativo. Perché è con la meditazione che l'haiku è imparentato.
In questo senso dico che è orientale... e universale se si capisce che la meditazione non è una condizione geografica.
Viaggi, che non è un haiku, così per giocare con la critica, è a metà strada (da non leggersi come difetto, anzi) tra neo-realismo e iper-realismo. Quest'ultima, secondo me, è la tendenza occidentale che più si avvicina alla poesia haiku, per via della pura osservazione.
Comunque complimenti, tutto molto bello. E continuerei se non fosse che sto scrivendo dentro questo bizzarro spioncino per i commenti.
Ciao

mayoor