mercoledì 27 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
La vicina




 "... se viene bene magari la metterò sulla mia tomba." Pensò uscendo dal parrucchiere e infilando - prima della porta del fotografo - le perle di dignità e un sorriso discreto . G.B.P.
 
La mia vicina si chiama Maria
ma nessuno la chiama.
Sul campanello c'è scritto Maria
ma nessuno lo suona.
Ha un bastone e bussa alla parete
quando ha bisogno di me.


lunedì 25 aprile 2011

SCRIVERE AL PRESENTE
Enzo Giarmoleo, Emilia Banfi
Contrasto sull'umano

Enzo Giarmoleo
  Sono stato alla manifestazione del 25 aprile  ho sentito alcuni giovani che gridavano contro il rais di turno che per loro non era Gheddafi, Mubarak o Ben Ali ma sicuramente Berlusconi. Lo slogan più gridato era :"Que se vayan todos" subito dopo altri giovani hanno ricordato il fosforo-veleno dell'esercito israeliano spesso denunciato da Vik e poi  i "clandestini" senza alcun diritto. Ho pensato di mandarvi questa "poesia":

domenica 24 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Matteo Bonsante
Con rumore di foglie all'alba

Il vento all’alba è tra i melograni.

La notte è stata lunga. Di lucide stelle.
Ed ora è già perduta nel chiaro di laggiù.

- Dolce si sfoglia l’alba.

Mattino.

Il giorno va tranquillo. Possente.

sabato 23 aprile 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Armando Tagliavento
La Notte di Natale



 Pubblico qui una poesia di Armando Tagliavento, che ho conosciuto come bidello-scrittore all'ITIS Molinari di Milano dove ho insegnato fino al 1998.  Tutti i miei tentativi di farlo conoscere negli ambienti dei letterati o di trovare qualche laureando che mi affiancasse nella sistemazione dei suoi numerosi e fluviali scritti sono falliti. Ora che ha superato gli ottanta anni, a mo' di omaggio, tardivo e parziale, per farlo conoscere meglio almeno alla cerchia dei frequentatori di questo blog, aggiungo anche una mia riflessione del 2006 sulla sua scrittura, già pubblicata  sul sito POLISCRITTURE. [E.A.]

La Notte di Natale (1982)

E' la notte di Natale.
Va un tale
ad accattare in un bare un cartoccio di sale
per la sua zucca astrale.
Egli s'insacca nella sua mantellina sbrindellata
e ingerisce di volata
i diciassette piani del palazzo in cima al quale
tana. Egli è povero, non ha un cavolo.
Inoltre è detentore di un lercio ceffo sul quale
affiorano rimarcabili caratteristiche da farlo
da tutti reputare un rospo cornuto.
Ebbene, questo figlio di cagna, tutto impettito,
tronfio d'ignoranza e arrotolato in un palltò crivellato
di mozzichi d'incinte mignatte, squarciando lo smog
entra nella fumigosa mescita summentovata.
Egli è avvolto nelle pene nere
del mondo le più megere.
Tiene gli occhi bruciati di pianto
e s'alluma un mozzone di sigarro raccattato
perterra fuori dal bare
ai piedi della soglia di pietra di Trani.
E' la notte di Natale
e sotto i suoi fracichi, sporadici denti,
da vetusto tempo costui non mascica un tubo.

sabato 16 aprile 2011

CONTRIBUTI
Ennio Abate
Lettera a un giovane morto invano per una pace che non ci sarà




Restiamo Umani
Vik da Gaza city

Caro Vittorio,

da uno  dei tanti  inutili uffici pace  messi su nei comuni d’Italia (per salvarsi la coscienza e continuare intrighi e politica di piccolo cabotaggio), l’amica Ornella ha fatto spuntare oggi sul video del mio PC, un comunicato di Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, nel quale si annuncia che «il 29° Seminario nazionale» di tale organizzazione «che si apre oggi ad Assisi sarà dedicato a Vittorio Arrigoni». Chissà, ti dedicheranno pure strade, scuole, parchi!
Che ipocrisia!
Trovo indecente, subdola, viperina la prontezza con cui si gioca d’anticipo su ogni possibile concorrente e ci si appropria della tua morte. La lobby pacifista italiana ti vuole  “santino pacifista subito”! Guai se, ragionando sulla tua uccisione, si uscisse dal piagnisteo! La spiegazione da far circolare  nel “mercatino della pace” è una sola ed è già pronta: Lotti ha detto  che la tua uccisione è «assurda». E chiude così qualsiasi interrogativo più scomodo.

giovedì 14 aprile 2011

SEGNALAZIONE
Moltinpoesia? No, moltissimi!
Sulla poesia in rete

 Nell'intento di  non fare di questo blog un salottino amicale  o "paramilanese" segnalo questo resoconto con molte indicazioni di nomi e siti da visitare per  farsi un'opinione e riflettere sulla nuova condizione in cui  chi fa poesia ( o tenta di farla) si viene a trovare. Meglio consapevoli  e critici a ragion veduta ( dopo aver  visto almeno un po' quel che fanno altri) che snob o ignari o ignoranti dell'esistenza di tante tribù o eremiti virtuali.  Avvertenza. ho messo in grassetto le informazioni che a me sono parse più interessanti.  [E.A.]

Dahttp://www.absolutepoetry.org/La-poesia-in-rete-2-0-Dai-blog

La poesia in rete 2.0. Dai blog alla Facebook Poetry in cerca della poesia digitale

di Valerio Cuccaroni

Articolo postato martedì 10 agosto 2010
La poesia in rete 2.0
Dai blog alla Facebook Poetry in cerca della poesia digitale


Nel mese di giugno il mensile “Poesia” ha pubblicato un resoconto sullo stato della poesia (italiana) in rete che ho elaborato in un anno di ricerche e redatto grazie all’aiuto di alcuni amici e compagni d’arte, a cominciare da Christian Sinicco.
Riprendo ora quello scritto, integrandolo con informazioni, che mi sono giunte dopo la sua pubblicazione, e doverosi aggiornamenti, sperando possa servire a far il punto su uno dei fenomeni più vitali e potenzialmente fertili del nuovo millennio, tanto difficile da analizzare quanto rapide sono le sue metamorfosi.
Prima di lasciarvi alla lettura, chiedo venia a tutti i protagonisti che non potuto e saputo citare: l’invito, per loro, è a non sentirsi trascurati ma a intervenire qui e ora, con critiche e suggerimenti.

domenica 10 aprile 2011

PROMEMORIA
Palazzina Liberty
martedì 12 aprile 2011 ore 18
Due poeti
che parlavano ancora di Marx

PROMEMORIA
martedì 12 aprile  2011 ore 18


 La casa della Poesia Milano
Laboratorio Moltinpoesia a cura di Ennio Abate 
Due poeti che parlavano ancora di Marx


 

Introduzione di Ennio Abate 
da una rilettura  di ATTRAVERSO PASOLINI , Einaudi, Torino 1993

«Io sono marxista come sei tu: solo io ho presente non solo nel mio pensiero, ma anche nella mia fantasia, l’enorme massa dei sottoproletari, da Roma in giù. Invece di fare tante storie, manifestare tanti sospetti, se la cosa davvero t’importa, vieni a occuparti un po’ tu di questo problema che riguarda metà circa della popolazione italiana, e quindi anche noi. No: invece tu, sordo, cieco, tappato in casa, con un’idea tutta ideologica degli operai e in genere del mondo, stai a fare il giudice di coloro che si spendono, e spendendosi, sbagliano, eccome sbagliano».

 

 (Pasolini a Fortini, luglio 1959)

mercoledì 6 aprile 2011

DISCUSSIONE
Enzo Giarmoleo e Leonardo Terzo
Sul "ready made"



Enzo Giarmoleo (3 aprile 2011):

Trovo il ready made e tutto ciò che possa scaturire da esso molto interessante. Certo molta acqua è passata sotto i ponti e non è più possibile sbeffeggiare la bellezza come aveva fatto Duchamp  con la sua Gioconda con i baffi. Molto interessante nel ready made la tendenza dell’autore a non intervenire soggettivamente nell’opera d’arte atteggiamento che troviamo anche nella pop art  di cui Duchamp e quindi Dada ne costituiscono la matrice linguistica.

CRITICA
Ennio Abate e Tito Truglia
Sull'antologia "Calpestare l'oblio"













Ieri  5 aprile 2011 allo SPAZIO TADINI in Via Jommelli 24 a Milano, organizzato da Adam Vaccaro di MILANOCOSA, c'è stato un incontro per discutere di "Calpestare l'oblio" un'antologia - così recita l'annuncio pubblicato sulla stampa nazionale - di "Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana" curata da Valerio Cuccaroni, Davide Nota e Fabio Orecchini. 
Pubblico qui  il mio intervento e quello di Tito Truglia di FAREPOESIA [E.A.]

Intervento di Ennio Abate alla presentazione di «Calpestare l’oblio» allo SPAZIO TADINI  di Milano (5 aprile 2011)

 Gentili autori e organizzatori di CALPESTARE L’OBLIO,
 sono del ’41. Da vecchio, dunque, scrittore quasi clandestino e militante in proprio fuori da qualsiasi partito, ragionando sulla base della storia del Novecento e di quella italiana del dopoguerra (in particolare degli anni Settanta), mi permetto di porvi due domande: 
- quale oblio ha da essere oggi calpestato?
- lo si può calpestare solo in poesia, soltanto con la poesia?

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Anonimo del XXI sec.
multibanalità










polpette parole
 fastfood cinese scaduto
 premasticato rancido
da seppellire in fossa  comune
ad evitar subito contagio

busti egotici parlanti
 logorrostereotipanti

 sentimentalsemyne
incontinenti  plaudentine

riciclati al multimercatino
non valgono un soldino. 

venerdì 1 aprile 2011

CONTRIBUTI
Autori vari
Scrivere al presente 17:
Poesia e non poesia
sul blog MOLTINPOESIA


In questo post sono pubblicati in occasione del 1° aprile solo i testi arrivati negli ultimi giorni. Ovviamente altri se ne troveranno navigando a ritroso. Il lettore  è invitato però a non perdere mai di vista quelli qui presenti con l'apposita etichetta DOC: 'poesia' . [E.A.]

1.  Poesia: Leonardo Terzo

Il maestrino di Cologno Monzese
Si vergognava d’essere borghese.
Ad ogni mosca che passava accanto
Insegnava la via col controcanto.
Camicia rossa, verde, bianca o bruna
Non ne lasciava in pace neanche una.
Ma volteggiando frenetico al trapezio
Era soltanto lo specchio di Borghezio.

1.1. Non poesia: Ennio Abate

Il liberal professoron di Pavia
amava ogni mosca come zio Tobia.
Ciascuna andasse per la propria via!
Viva la vostra libertà! Val più della mia!
Una mosca borbottò: non si sa più cosa sia.
E allora adirato lui intimò: Suvvia!
Voi a Lampedusa. Non qui da me a Pavia.