martedì 23 agosto 2011

CONTRIBUTI
Ennio Abate
Su Paola Febbraro 1


 È stata Marcella Corsi di Roma a  farmi per la prima volta il nome, a me ignoto, di Paola Febbraro anni fa.  Afferrai che ammirava i suoi versi e che aveva una stima affettuosa per lei, che nata nel 1956 è morta nel 2008. Più tardi ebbi, sempre da un amico romano, Salvatore Dell’Aquila, il suo libro pubblicato da Manni nel 2002, La rivoluzione è solo la terra. Ha un formato di dimensioni inconsuete (un rettangolo 13x20,5 cm.) scelte - suppongo - per accogliere  versi quasi sempre lunghi o lunghissimi. Sono riuscito ad aprirlo e a leggerlo solo  quest’estate. E qui, a puntate, farò il resoconto della mia lettura.

giovedì 11 agosto 2011

CONTRIBUTI
Enzo Giarmoleo
Un messaggio da Ferlinghetti:
Una piazza per i poeti

 

E' apparsa in questi giorni la notizia che presto, a North Beach, quartiere di San  Francisco in California, sorgerà  un’isola pedonale, dedicata a quella banda di ribelli impenitenti definiti “Poeti della Beat Generation”. L’isola avrà un podio fisso per reading e incontri letterari.

 

Si tratta della “Poets Plaza-Piazza Saint Francis” ideata dal poeta  Lawrence Ferlinghetti. Per associazione, insieme al significato che la città di San Francisco audace, cosmopolita e ribelle, ha assunto nella vita errante e inquieta del poeta mi sono tornate in mente alcune sue poesie di grande respiro “Away Above a Harborful” e “How to paint sunlight”.

mercoledì 10 agosto 2011

CRITICA
Ennio Abate ed Enzo Giarmoleo
Al margine di una conversazione
su "Serve ancora la teoria?"
alla Libreria popolare
di via Tadino a Milano

Giovedì 7 luglio, alle ore 21.00,  nella Libreria Popolare di Via Tadino (Milano) Paolo Giovannetti, Antonio Loreto, Milli Graffi, Daniele Giglioli e Paolo Zublena conversarono su un tema oggi "fuori moda", ponedosi la domanda "Ci serve ancora la teoria?"( s'intende: in letteraratura) a partire dai fascicoli 45 ("in teoria in pratica") e 46 ("Brani di cognizione") della gloriosa (per gli addetti ai lavori) rivista “Il Verri”. Anche se in ritardo pubblichiamo un resoconto di impressioni e commento della serata scritto da me ed Enzo Giarmoleo.
[E.A.]
 *
 Enzo Giamoleo:

Caro Ennio, 
ti ringrazio per la proposta [di fare il resoconto dell’incontro alla Libreria di Via Tadino], ma ti devo confessare che non sono riuscito a prendere un gran che di appunti, un po’ per l'uso di linguaggi specialistici, un po’ per la volontà, forse la gioia di qualche oratore di non farsi capire ed anche perché ad un certo punto mi sono liberato, rilassato. Mi son detto: meno male che c'è Abate che prende appunti e poi riesce a imbastire un discorso, una risposta... Però mi piacerebbe poter leggere le tue impressioni. Nel frattempo ti mando le mie, un po’ raffazzonate.
enzo 

martedì 9 agosto 2011

CRITICA
Ennio Abate
Come si fa a fare
«la poesia onesta»,
se la critica proprio onesta non è?


Risposta a Manca la passione d'essere letti intervento di A. Berardinelli

(http://www.corriere.it/cultura/11_luglio_14/berardinelli-manca-passione-poesia_d7e03dd8-ae23-11e0-9787-0699da0a075e.shtml)


Un’amica del Laboratorio MOLTINPOESIA è rimasta sconcertata dal mio giudizio negativo che ho espressso in privato su quest’articolo del noto critico Alfonso  Berardinelli. Lei lo  trovava del tutto condivisibile. Liberissima.  Ora in pubblico cerco qui sotto di precisare le ragioni del mio giudizio negativo. Per andare subito all’osso e non menare il can per l’aia, lo faccio con un elenco stringato e forse pignolo di punti schematici. Il che presuppone, per un lettore serio, un confronto paziente fra i miei punti e questo articolo di Berardinelli. (Lascio da parte la mia opinione sul personaggio Berardinelli e la sua storia, che ho invece ampiamente trattato in questo saggio: Il critico è senza mestiere? Non resti «intruso», faccia il contrabbandiere! [E.A.]

domenica 7 agosto 2011

DISCUSSIONE
Paolo Pezzaglia
Statistica e poesia

La statistica e la poesia (un tema per le vacanze?)
Le due discipline sembrerebbe del tutto incompatibili. Che sia poi io, che in statistica fui giustamente bocciato, a proporre questo tema, è forse paradossale… ma ammetto di essere curioso di conoscere le vostre risposte sul vostro modo di fare poesia...
In statistica si devono fare – piaccia o non piaccia - delle caselle e le vostre risposte devono per forza rientrare almeno approssimativamente in qualche categoria. Con libertà di fare poi ogni distinguo: oltre alla A e alla B, c’è tutto l’alfabeto..

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Emilia Banfi
Dim cume te manget...

 









Se te guardet la gent mangià
te capiset la lur ment, ul lur pensà
anca cume pianten lì ul pan bucunà
ul risot in del piat avansà.
Se capis se vun l'è pueret
se l'è sprecun on gran sciurun
se ved de cume cumincen a mangià
cume pianten denter la furchèta