sabato 28 gennaio 2012

Emilia Banfi
Alla nuova memoria



La luna appesa al chiodo
nel cielo sparisce dietro
una macchia di sangue
la spiaggia sbarca sfinita
il mare accoglie la morte
un niente di vento porta
odori di mani graffiate
capelli di donna un anello
di fiori legato a una veste.



9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sintesi storica sotto forma di poesia, molto poetica questa memoria in un paese in cui tutti si dicono "Però, noi siamo bravi !" Bravi per aver imprigionato centinaia di Rom e Sinti nei campi di concentramento di Agnone, Berra, Bojano, Bolzano, Ferramonti, Tossicìa, Vinchiaturo, Perdasdefogu e nelle Tremiti. Marcia degli ebrei al binario 21 silenzio della società civile. Enzo

Unknown ha detto...

Come direbbe il mio amico blogger " tentare nuoce " è alienato l' "accadendo ", quindi anche l' accaduto perde qualsiasi trasmissione, tranne per i fessi che si accontentano di liturgie piazziste . Emy per me grandissima poeta del suo tempo, in un filo di poche parole , parla di "memoria" molto più che le vuote celebrazioni su un passato anti-uomo, tuttora presente , ma perfezionato in tanti di quei modi e fornetti per sterminarlo, peraltro cuocendolo più lentamente ergo crudelmente , che " accadendo" nel presente tutto e peggio del passato , rimane stracciata qualsiasi veste minima della parola Storia fatta di ripetute storie che la pongono senza coscienza, apprendimento, memoria . I versi della profondissima Emy vanno a questo nocciolo inumano , presente passato futuro, del naufrago da tutto e tutti come condizione contemporanea di chi viene al mondo senza mondo tranne una pancia per nove mesi.

Anonimo ha detto...

Memoria della tragedia,del male che percorre la storia, ricuperata attraversolo strumento della poesia,commossa e partecipata, con immagini evocative e molto belle.Sono le "cose" che parlano, oggetti comuni, riportate ad un destino di morte,senza perdere il loro legame con la vita.
La luna appesa a un chiodo..l'anello di fiori.. i capelli.
Ma la luna si macchia di sangue,la spiaggia accoglie la morte.
Questa sospeaa ambivalenza ,secondo me, crea poesia.
Brava Emy.
Maria Maddalena

Anonimo ha detto...

Ro: a me non piace sparare sui miei contemporanei dall'alto di una torre, fosse anche fatta di sole parole.
Ma non è inutile continuare a prendersela con quei carri merci e quei fili spinati, perché ci segnano ancora i polsi dopo tanto tempo. Emy però parla di Nuova memoria, e quale dev'essere se non quella che conserviamo in questo preciso istante? E perché non parlare anche di nuova shoah, intendendo con questa la persecuzione multietnica che ci comprende? La storia si ripete e non è mai la stessa, ma gli attori son sempre quelli.
mayoor

Anonimo ha detto...

Si' Mayoor,sono sempre quelli. Si' Ro, senza mondo. Si' Enzo, silenzio della società "civile". Si' Maria Maddalena, cose morte ancora legate alla vita. Maledettamente sì.Emy

Unknown ha detto...

AnonimoJan 28, 2012 06:08 AM
perdona mayoor non ho capito nulla di quello che hai detto, torre compresa. Anche perchè visto che rispondi con questo ph, non capisco se hai capito ciò che è il mio pensiero e pratica e ciò che volevo espirmere.ciao

Unknown ha detto...

AnonimoJan 28, 2012 07:04 AM
sìemì
ciao e grazie ancora del tuo mondo nuovo

Anonimo ha detto...

Chissà a che pensavo Ro, a volte il tuo linguaggio "barocco" mi confonde e mi fa pensare che a volte riservi per i tuoi contemporanei un giudizio durissimo. In realtà, e rileggendo meglio, son pensieri che condivido anche se io, per necessità d'amore, mi ritengo ancora possibilista. Ciao

mayoor

Unknown ha detto...

molto bella in quanto molto chiara, Mayoor, la tua risposta..non credo ci siano tanto differenze fra i tuoi margini e i miei, siamo entrambi ai bordi ..tu con uno sguardo, io con il mio ma entrambi mettiamo al centro all'uomo, ciò che ha perso, cio che gli è spesso mancato ( contemporaneità passata o presente ) , ciò che è , che probabilmente non sarà mai..distinguendo esattamente il potere dalle vittime e l'impotenza delle seconde, tranne che in un aspetto, quello della creativita individuale, amore compreso, attraverso cui riempire il proprio e altrui scrigno di pizzichi di paradiso ( perduto e non perduto).ciao