martedì 12 giugno 2012

Indarno da tempo
L’Unicorno



“Alicorno prezioso,
Celeberrimo, raro,
Renna, rinoceronte
O dente di narvalo,
Esemplare squisito
Dalle virtù preclare,

Da quale punto arrivi
Dell’orizzonte estremo?
Chi sei, che fai, che vieni
qui da noi a che fare?
Prodigi noi vedremo
E accadimenti rari?”


“Ti sembra che abbia voglia
Di dirti i fatti miei?
Vengo da qualche soglia.
Che faccio non saprei,
In questo non diverso
Da molti semidei”.

“Ma possiedi davvero
Quel potere fatale
Che molti qui ritengono
Sia soprannaturale
E pensano sia proprio
di siffatto animale?”

“Che c’è di tanto strano
Nell’esser titolare
Di un solo corno quando
A molti par normale
Averne uno sconquasso
Eppure in giro andare?”

“Comprendo il tuo pensiero.
Certo non è uno spasso.
Ma dimmi per davvero:
Perché di virtù simbolo
Gli uomini di quaggiù
Ti han fatto diventare?”

“Oh be’! Dimmelo tu.
Per togliersela loro,
Suppongo. Agli animali
Han sempre dato i pesi
Più duri da portare.
Perché non la virtù?”
(2 maggio 2012)




2 commenti:

Anonimo ha detto...

...e conficcò nel muro
l'unico suo peso
mostrò a tutti la sua forza
l'unica virtù fu la sua morte.
Emy

A Indarno da tempo chiedo scusa per il continuo, ma sei davvero bravo!

Anonimo ha detto...

carini questi versetti, un pò cantalenati filastrccati.