martedì 31 luglio 2012

Emilia Banfi
Trasport



El fiulin el sunava la fisarmonica
cunt un andà lent, semper quel
el pader l’acumpagnava cunt ul viulin.

Stavan in pè, in mès al can chel durmiva
e ul sac di cuèrt  e strasc
el riflès negher di cavèi al smagiava
ul tailleur rus dèla vedrina.


Ascultavi,anca, e me pareva de sentì pù niente
nanca  chèla punta de dulur in dèl fianc,
dumà la mùsica che la veniva da luntan,
insèma a lur che guardaven ul mè scultà.

So no se l’è sta  per  emusiun o per carità
che u lasà lì un quei franc
l’era tanta  la pasiun in di lur oeucc
ma un erur l’u fa,
la mia man sui cavèi del fiulin,
e ul can la cumincià a buià-




Traduco:   TRASPORTO -  Il bambino suonava la fisarmonica/con un ritmo lento, sempre quello/ il padre lo accompagnava col violino./ Stavano in piedi tra il cane che dormiva/e il sacco di coperte e stracci/ il riflesso nero dei capelli macchiava/ il tailleur rosso della vetrina./ Ascoltavo, anche, e mi pareva di sentir più niente neanche quella punta di dolore nel fianco,/ solo la musica che veniva da lontano,/insieme a loro che guardavano il mio ascoltare./ Non so se è stato per emozione o per carità/ che ho dato  qualche euro/ era tanta la passione nei loro occhi/ma un errore l’ho fatto/la mia mano sui capelli del bambino,/ e il cane cominciò ad abbaiare.

6 commenti:

Unknown ha detto...

che bell'errore che hai fatto, Emy! è così bello che quest'errore ce lo programmiamo ancora e ancora, anche nel nostro diario :-)))

ps
avviso per vedenti e non vedenti, non fate caso al cane che appoggia la zampa sulla mano di Emy.

Francesca Diano ha detto...

Ma l'hai scritta tu Emy? E' bellissima! Delicata, piena di nostalgia per un mondo di cui si percepisce il riflesso di un colore su un colore e l'uso del dialetto qui è perfetto. Davvero tocca il cuore

Anonimo ha detto...

OH! Ma ragazze che bello ! Grazie a questi due gitani e al loro cane ,che mi hanno dato la possibilità di toccarvi il cuore e il suo colore. Bacio. Emy

Enzo Giarmoleo ha detto...

Per me che sono straniero il suono di quell'anca e di quel manca con i loro seguiti mi ha distrutto dal piacere.

Anonimo ha detto...

Da Rita Simonitto
Devo dire che mi è piaciuta questa poesia per il clima che è riuscita ad evocare parlando di una esperienza in cui ognuno, a modo suo, si sarà ritrovato. Vi ho percepito il clima ‘magico’ di un certo neorealismo che mi ha fatto pensare al film “Miracolo a Milano”, più sul versante di Zavattini che di De Sica.
Molto indovinata la chiusa finale, l’”errore”, come lo chiama Emy, che riporta la magia alla dura realtà, per cui anche un gesto di trasporto affettuoso viene guardato con sospetto.
Con questa intuizione poetica, introducendo l'inquietante effetto del 'transfert' di questo trasporto (il cane che abbaia), viene aggiunta una riflessione in più, e anche amara, rispetto a quella che, nella poesia, può sembrare una ‘quieta’ descrizione di fatti e di impressioni.
C'è di che pensare!
Brava, Emy.

Anonimo ha detto...

A Enzo e a Rita

Enzo, che con una poesia potessi distruggere qualcuno di piacere, mi mancava, davvero mi mancava!
Rita , è così proprio così. La magìa spessissimo non deve essere nemmeno sfiorata.... . Grazie a tutt'e due. Emy