venerdì 5 ottobre 2012

SEGNALAZIONE


POESIA ITALIANA COMUNICATO STAMPA – 27 Set 2012
La superpotenza 
- poesie, traduzioni e scritti di Giuseppe Cornacchia e Angelo Rendo.
Scheda del libro su: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=877260

Cornacchia e Rendo hanno voluto riunire in un corpo a due teste quasi venti anni di produzione libertaria e liberata. E’ oltremodo difficile raccogliere le membra sparse del pensiero e del non-pensiero: tra questi estremi si sono dibattuti sin dall’inizio. Tentare la congiunzione fra caos più assoluto timorato da intelligenza lineare e scientificismo arguto, sensibile e poetico è stata loro principale occupazione.


Poesie, traduzioni e scritti che coprono un arco temporale di quasi venti anni.
Indice del volume:
Giuseppe Cornacchia (poesie 1994-2004) pp. 1-43
Giuseppe Cornacchia (traduzioni 2005-2012) pp. 44-97
Angelo Rendo (scritti 2002-2012) pp. 99-282
Immagine di copertina di Dario Vanasia
Sono disponibili in anteprima e lettura gratuita su “ilmiolibro” le poesie di Giuseppe Cornacchia.
Libro 288 pagine - 1a edizione 9/2012 ISBN: 9788891027474
Prezzo di vendita su ilmiolibro.it € 15,00
Prezzo di copertina € 19,00 nel circuito LaFeltrinelli.it
Giuseppe Cornacchia (Bergamo, 1973) e Angelo Rendo (Scicli, 1976) hanno fondato nel 2002 il sito di letteratura e arti 'Nabanassar' http://nabanassar.wordpress.com . Hanno pubblicato a quattro mani il ridotto teatrale “atto unico” nel 2003, presso Ass Cult Press. Angelo Rendo ha pubblicato “La medietà” con Nuova Editrice Magenta nel 2004. Giuseppe Cornacchia e’ uscito per Fara Editore (2006,2009), Erbacce Press (2008) e Lampi di Stampa (2010).
Per contatti, scrivere a: nabanassar@gmail.com 

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie ad Ennio Abate per la segnalazione.

la stamperia telematica de ilmiolibro ha consentito a me ed Angelo Rendo di evitare la vanity press (cioe' di pagare 1200-1500-1800 euro per una stampa a nostre spese presso un quasiasi editore di piccolo/medio cabotaggio) e di conservare i diritti sul nostro materiale (che non vengono ceduti allo stampatore pur apponendo quello un codice ISBN, al contrario di ogni editore che li richiede anche per venti anni... roba da pazzi in questo 2012).

L'edizione cartacea, a dire di Rendo che ha ricevuto le 2 copie a casa e ha girato la mia tuttora in viaggio, e' buona: "un formato tascabilissimo, che brucia il kindle, copertina e carta di buona qualità, immagine ok, senza sgranature o sfocature". Sono peraltro disponibili in lettura gratuita e telematica le mie poesie (1994-2004), cliccando su "inizia a leggere" nella pagina dedicata e sopra riportata, nel post di Abate. Insomma, siamo soddisfatti.

Il libro cartaceo non lo mandiamo a nessuno (abbiamo stampato due copie, una per Rendo e una per me), ma a che sarebbe servito pagare 1500 euro presso un editore "normale" per poi spedirlo a 20-50-100 persone che in ogni caso non l'avrebbero letto comunque, figuriamoci comprato? Che mondo e' mai questo letterario, nel quale tutto cio' che riguarda il come si vive viene passato pretescamente sotto le parole "dono" o "incontro" con gran profluvio di superlativi, baci e abbracci falsi come una moneta da 5 euro?

Tutti accattoni o tutti fin troppo furbi questi begli spiriti del mondo letterario nostrano? E tutto questo prima dei testi o forse nonostante i testi. C'e' qualcosa che non va.

Saluti e grazie di nuovo. Giuseppe Cornacchia

Anonimo ha detto...

Gent. Giuseppe Cornacchia,
quant'è vero ciò che lei pensa e dice sulla distribuzione del libro stampato!
Mi faccia però dire che c'è anche una piccola parte, forse ingenua, che vuol essere abbracciata e soprattutto letta ,proprio in quel momento,senza aspettarsi nulla di più.
Leggerò il vostro libro . Un abbraccio . Emy

Anonimo ha detto...

Mi complimento per l'iniziativa che sento rivolta a favore dell'indipendenza degli autori verso l'editoria e i suoi malanni.
L'anteprima conferma il carattere di Cornacchia: convincente e privo di fronzoli come nei commenti che ho apprezzato su questo blog. Leggerò attentamente.
Grazie per la segnalazione.
mayoor

Unknown ha detto...

Mi unisco alle precise parole , una ad una , espresse da Mayoor ... Progettualità poetica " virtuosa " assolutamente da diffondere. Lo faró anche appiccicandola ai muri del mio diario.

Anonimo ha detto...

Grazie a voi. Ogni copia diffusa a questo modo sara' un piccolo successo e, mi auguro, un sostegno anche morale per chi davvero decidera' di seguire una strada indipendente.

Circa l'aspetto comunitario, che ha la sua importanza: e' una specie di Colosseo in stile facebook, questo ilmiolibro, e coltivarlo dipende dai gusti e dal tempo disponibile. Tutto sommato e' innocuo, con molto spam: gente che chiede "amicizia" e invita espressamente a leggere le proprie robe, di livello non proprio eccelso.

Insomma, si entra nel corpaccione mistico degli "scriventi per diletto" di gusto popolare, che a me non dispiace ma che dopo un po' stanca. Rimane alla fine il servizio fornito (stampa, ISBN, diritti conservati), molto economico e veloce.

Saluti e di nuovo buone cose. Giuseppe Cornacchia

Anonimo ha detto...

ottima iniziativa, che possa essere un input per i Moltinpoesia!
C.R.

Gianmario ha detto...

Sono un indegno rappresentante della "Vanity press" e ci conosciamo da tempo. Certo, a quel tempo non ero editore. Il tuo libro lo si può stampare, non per 1200 € ma per molto meno. Il trucco è stamparne 100, e con i soldi ricavati finanziare le altreristampe finché si vende, con la brava % all'autore (non meno del 15%). Certo non "aggratis" perché di poesia non se ne vende, oggi, neppure col mitra in mano e, ovviamente, se l'editore lavora deve essere pagato, altrimenti non magna e non può lavorare, detto terra-terra. Ho scritto un piccolo saggio, intitolato "Editore impostore", che racconta tutte le buggerate delle piccole case editrici (e delle grandi) mnei confronti dei poeti-polli. Ma ci sono anche editori che non lo fanno. Non generalizziamo tutto in una categoria delinquenziale...

Anonimo ha detto...

Gianmario, non ho scritto delinquenti. In Italia c'e' liberta' di impresa e ci sono buoni e cattivi imprenditori, onesti e disonesti.

Dal punto di vista del consumatore / utente, pero', la questione e' semplice: impresa per impresa, dovendo comunque pagare per un servizio, lo stesso medesimo servizio, si possono pagare 100 o 1000 o 2000 euro a scelta. Ognuno si fa i conti e si sceglie la bottega.

Pagando 100, ho l'essenziale: stampa on demand, ISBN e diritti conservati. Pagando 1000 cedo i diritti ma avrei qualche copia in mano e potrei anche tornare dell'investimento se riuscissi a venderle da me. Avrei qualche recensioncina assicurata e naturalmente superlativa, organizzata da chi mi ha stampato il libro. Insomma, pagherei l'accesso ad un circolo di amici, ad un club, ad una comunita'.

Ora, dovremmo chiederci perche' la poesia non vende e qui andiamo ad un problema immane. Dovremmo anche chiederci se sia piu' onesto dare 100 euro ad una multinazionale (il gruppo Espresso che sta dietro ad ilmiolibro) o 1000 ad un amico (te o altri che pure erano interessati al volume). Il punto qui e' semplice: fatte salve le intenzioni e i fatti individuali, che vanno conosciuti uno per uno, l'insieme del mondo letterario e' tarocco, nonche' di livello umano parecchio basso. E chi e' di livello umano piu' alto, lo e' perche' non conta un'acca.

E' un intero filone in perdita anche il solo occuparsene, di queste robe poetiche, per cui il metodo migliore *per me* e' minimizzarle, le perdite: non dare corda a nessuno, spendere il meno possibile, rimanere ai soli testi. Capisco in questo modo di mirare a distruggere un tessuto connettivo umano, che e' il buono che in tanti/e vedono in questo settore ed il buono che rimane ai piu' in questo clima economico che sta impoverendo tutti, ma tant e'. Ognuno si prenda le responsabilita' delle proprie azioni.

Saluti a te e a tutti. Giuseppe

giorgio linguaglossa ha detto...

non posso che fare i miei Auguri a Giuseppe Cornacchia. Comprendo le ragioni della sua scelta di stampare in proprio il libro. Faccio solo presente che una soluzione individuale non è una soluzione generale. E poi stampare un libro per una tiratura di 2 copie, che senso ha? - un mio amico che non ha mai stampato un libro fa circolare le sue cose in fotocopia, e così dice di risparmiare un sacco di soldi: non partecipa mai alla fiera della vanità dei libri stampati in qualche decina di copie.
Un altro mio amico tiene tutte le poesie in uno zibaldone, scritte a penna o a matita, e dice di non volerne fare neanche una copia, neanche per se stesso. E probabilmetne ha ragione.
Un altro mio amico, il poeta Luigi Manzi, ha proposto (e attuato) uno sciopero di 10 anni mediante astensione dalla pubblicazione, e per cominciare dà l'esempio non stampando nulla dal 2004, data di stampa del suo ultimo libro dal titolo "Mele rosse".
Tutte posizioni encomiabili e condivisibili.

Anonimo ha detto...

Grazie per gli auguri. Il risultato fondamentale e' aver messo le nostre cose sotto ISBN e aver parallelamente conservato i diritti. Saluti. Giuseppe Cornacchia

Francesca Diano ha detto...

Torno dopo un periodo di assenza dovuto a motivi vari ed è bello ritrovarvi.
Della faccenda del POD (print on demand) ho esperienza già da alcuni anni e ho scritto anche un post, sia sul mio blog che per il blog Scrittori in causa. E' in effetti un ottimo mezzo per pubblicare le proprie cose spendendo pochi euro. La cosa nasce negli USA, si è diffusa parecchio, soprattutto con il sito lulu e due o tre anni fa è nato il sito del gruppo L'Espresso, ilmiolibro. Funziona così: tu stesso impagini e crei la pubblicazione, copertina compresa, la inserisci ed è sufficiente che ne acquisti una sola copia. Per 250 pagine circa costa meno di 10 euro. Non devi fare altro. A quel punto il libro compare sul sito e tu lo puoi reclamizzare e chi lo vuole acquistare va sul sito e lo acquista al prezzo da te fissato. Ilmiolibro stampa la copia e gliela invia, spedendo a te la somma detratti i costi di stampa.
Se vuoi il codice ISBN e l'inserimento nel circuito Feltrinelli.it paghi un extra e chi vuole lo può ordinare nelle librerie Feltrinelli. Dunque per chi stampa così il costo è quasi nullo. Basta, appunto, acquistarne una copia.
Ma di fatto, per avere una stampa e un'impaginazione decente, vanno fatti vari tentativi, altrimenti saltano capoversi, paragrafi, titoli, indici ecc. Se si vuole un testo ben fatto si deve avere già una buona esperienza di editoria e di editing.
Il contratto che Ilmiolibro ti fa firmare per stampare (non è una pubblicazione) è lungo ben 10 pagine fitte - il che già la dice lunga - e ha molte clausole a dir poco sospette. Tipo ti vincola a tenere il libro sul sito mi pare almeno un anno e a non stamparlo o pubblicarlo altrove, il che è una forma di cessione dei diritti, pur se temporanea e travestita. Loro possono modificare unilaterlamente il contratto in ogni momento e senza preavviso. Insomma, la cosa è molto controversa.
Inoltre intorno al sito de Ilmiolibro gira un enorme business volto a far credere agli sprovveduti che un semplice servizio di stampa sia una casa editrice, con tanto di servizi di editing, pubblicizzazione, correzione di bozze, corsi di scrittura (a cura della Scuola Holden che partecipa al banchetto), concorsi letterari e il tutto a prezzi salatissimi per chi ci cade.
L'importante è servirsi di questo sito solo e unicamente come stamperia a basso costo. Ci sono molti docenti universitari o gente che tiene corsi vari che ci pubblica e rimanda al sito per l'acquisto dei testi. Ci sono testi di ottimo livello, anche scientifici. Però il posto strapullula anche di illusi che si sentono scrittori o poeti perché hanno in mano un volume col loro nome in copertina e spesso le pagine traboccano di svarioni, errori sintattici e lessicali, impaginazioni sballate ecc.
Come in tutte le cose, ottima se la si sa come usare, un mezzo del Gruppo Espresso per fare un mucchio di soldi sull'ingenuità del prossimo se ci si illude che sia un editore che dia visibilità.
L'americano lulu è meglio in questo senso, anche come qualità di stampa, solidità del volume e qualità di carta.

Anonimo ha detto...

Salve, Credo che Lei si riferisca alla partecipazione ai "concorsi interni" di ilmiolibro che sono sotto l'egida della Scuola Holden e vincolano alla permanenza online per un certo numero di mesi, nonche' all'eventuale cessione dei diritti in caso di pubblicazione finale presso Feltrinelli. Per la poesia, il concorsino interno mette in palio un po' di gloria, un trafiletto chissa' dove e nessun libro (il che conferma che la poesia non vende e nessun editore la stamperebbe a proprie spese). Non si cedono i diritti a nessuno e in nessun caso, anzi, nel caso si trovasse un editore vero, sarebbe possibile pubblicare con quello. La stessa distribuzione con ISBN, che si acquista anno per anno ed e' garantita fino al 31/12/2013 per chi acquista ora, puo' essere sospesa in ogni momento, ovviamente a forfait dei quasi 100 euro spesi per il servizio.

Sul clima da Colosseo, sugli hopeful illusi e su tutto il resto, Lei ha ragione. Tuttavia e per quello che ho letto, non credo che le punte migliori di ilmiolibro siano distanti dalle punte migliori dell'editoria maggiore. In mezzo a tanti scrittori della domenica (scrittrici soprattutto, basti vedere la pagina web che agisce da commercial per il sito), ce ne sono alcuni non banali: gente che lavora per case editrici di provincia, gente di estrazione culturale non standard ma talentuosa, giovani randagi che affogano la rabbia e sperano di farsi vedere.

Io credo che il pallino da "scrittore emergente" che si trova in chi frequenta blog, siti e riviste nazionali senza averne il talento e senza averne le opere eppero' dandosi un tono, sia piu' trash di chi, senza troppe pretese, espone le sue robe al mercatino e va in cerca di uno/due/tre spiriti pii che lo leggano e gli tengano un po' di virtuale compagnia. Dopo un po' ci si stanca, ma il tutto e' sostanzialmente innocuo.

Saluti. Giuseppe Cornacchia