domenica 22 luglio 2012
PER UNA POESIA ESODANTE
Ennio Abate
La poesia passata a contrappelo.
Sulla ex-piccola borghesia
o ceto medio in poesia. (4)
11. Riepilogando. Un criterio politico-poetico
come misura delle poetiche
Come ho detto nella tesi 1 (qui) credo che
siamo in una insoddisfacente Babele poetante, subiamo una cattiva
globalizzazione e operiamo in un “cattivo” ceto medio, che non è in grado, così
pare (in assenza di una più precisa analisi), di porsi i problemi poetici e
politici della “globalizzazione” o farsi voce del nostro tempo. Riproduce,
invece, in piccolo il caos globale e frammentato. E in tale caos c’è spazio -
tanto la frammentazione è ormai dominante
- per il “nuovo” e per il “vecchio” purché devitalizzati: il Web, la
rivoluzione dei trasporti, le biotecnologie ma anche le piccole patrie, i
dialetti (magari “meticciati”), i ritorni al mito (ma congelato e privatizzato).
Paola Febbraro
Da "Turbolenze in aria chiara"
*
SOSPIRATI INDIZI
Uscendo dal circondario
sapevo
Che la gabbia porta
piume
*
Bellezza non ce n'è
e pensare che
e pensare che
ero partita per farne
inno.
I sogni sceneggiavano
direttamente e puntualmente
gli ultimi richiami prima di chiudere gli occhi
gli ultimi richiami prima di chiudere gli occhi
io non li mettevo in
pratica, o sì,
scartando la loro realizzazione
e la mattina era più
cheta
senza meraviglia, magari
amare per sottrazione
d'inganni e promesse.
Iscriviti a:
Post (Atom)