martedì 1 gennaio 2013

Emilia Banfi,
Nuovamente il vecchio.



Morto è il tempo delle parole
che fanno vivere nel solo dire
la corsa alle cose allo stare.

Veloce e assassino
pietoso
al grande respiro di pochi
li chiamano grandi.

Al freddo finire del giorno
m’accorgo spuntare uno stelo
un fiore utile all’olfatto
chiaro di trasparenze forse
da puntare all’occhiello
da far seccare
nel bicchiere più bello
da mettere
fra le pagine ingiallite
di quel libro del primo scaffale.

Intanto batto sulla tastiera
un poco del suo profumo
un niente che valga la pena
di dire
m’offende però il suo
non voler morire.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante questo testo di Emilia. Con un linguaggio allusivo e metaforico ci conduce ad indagare un suo percorso poetico in modo nuovo e coinvolgente.
Complimenti
Maria Maddalena

Anonimo ha detto...

Come inizio con questo pessimismo, non è male! Come metafore e figure ok. Il ritmo pure. Bene....bene..bene - raf

Anonimo ha detto...

L'espressività del sottovoce tra il pudore e l'effondersi , con una sua interna grazia e una chiusa "problematica" densa di vita .

leopoldo attolico -

Mayoor ha detto...

Fai sentire vero un fiorellino dove sembra che contino soltanto le cose create dal pensiero. Brava Emy!

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti. Emy