venerdì 8 febbraio 2013

Anna Maria Ercilli,
Poesie.



Così poco

I pensieri precedono le parole
e ancora rincorrono spazi,
vedo parti di cielo, lune di ieri
e poche altre cose sospese, forse
semi alati di un giardino murato-
Non rattristarti ci resta così poco
per incontrarci - un poco di tutto-




Agosto

Sta cambiando la stagione
le nubi sfilacciate
la luce obliqua segnala passi
di settembre, vento d'afa infila cadute
di foglie, disertano le farfalle
e il davanzale è vuoto-
ocra il telo della sete.



Due parole

due parole in piedi sulla verticale del pensiero
due parole di lato all'angolo del vetro
di questo vorrei dire, vedo e non vedo
fuori la foschia di un evento, come fumo.



Colore

Non ascolto parole
guardo in alto colore cielo
guardo a lato colore albero
guardo ai piedi colore terra
guardo davanti colore viso
guardo più basso colore cuore
pulsa sotterraneo colore sangue
nulla so del colore felice.



Dicono

Dicono che il poeta è dentro ognuno, anche nel duce
nel traditore, nell'assassino, dicono che è solo questione
di forma, una scalinata di parole in discesa o in salita
anche nella cruda luce della guerra, sono rimasti
segni incisi resti di pensiero, due parole appena.


Camminavo

Parla, dicono così in generale
ma di che, di me, di noi,
della vita che va, arginata in deboli
recinti, per non lasciarla alla malora-
dimmi insistono, ma di che, ormai
quello che è passato è passato-
camminavo senza essere vista.




Anno 2011-2012



Anna Maria Ercilli risiede a Trento dove è nata. Studia alcuni anni in Liguria, poi rientra nella sua città e lavora nel servizio sanitario. Segue attività di volontariato. Ha pubblicato: Abbraccio (in proprio, 1983), Il dono inquieto (Rebellato, 1985), Piccole Lame (Ibiskos, 1990), Dall’aria, alla terra, all’oblio (Laboratorio delle Arti, 1996), La porta di Tàriso (Joker 2004). Suoi scritti sono presenti in antologie e riviste. I suoi racconti escono sulla rivista R&S.

2 commenti:

Mayoor ha detto...

Provo istintivo rispetto e sincera ammirazione per le persone che lavorano nel servizio sanitario o che fanno volontariato, anche più di quanto ne provo per i poeti. Detto questo però, però, queste poesie a me sembrano preludi di qualcosa che non arriva a germogliare. Dopo ciascuna mi vien da dire: e poi, cosa accade, cosa stai per dire? Che siano il non detto, la rinuncia, il calibrato trattenimento, le caratteristiche di certo minimalismo?

Anonimo ha detto...

Poesia esistenzialista, ferma sul voler sentirsi vivi in un esistere quasi senza tempo o meglio senza un tempo che sembra non più di nostra appartenenza. >La semplicità dell'esposizione mi piace, il pensiero viaggia in una solitudine fuori dal sè. Mi piace per la chiarezza, la trasparenza. Emy