tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post1454738636907207167..comments2024-02-22T09:32:06.341+01:00Comments on MOLTINPOESIA : SEGNALAZIONELaboratorio Moltinpoesia martedì 31 gennaio 2012, ore 18Moltinpoesiahttp://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-72992551125267038252012-02-01T11:13:58.988+01:002012-02-01T11:13:58.988+01:00Fa bene incontrare i poeti dal vivo, ieri sera ser...Fa bene incontrare i poeti dal vivo, ieri sera servisse ne ho avuto la riprova. <br />Ho potuto ascoltare tre poeti di chiara identità, uniti tra loro per il fatto che scelgono un linguaggio poetico senza evidenti contaminazioni prosastiche. E' stata per me la dimostrazione che la poesia può contare ancora su un linguaggio specifico ben riconoscibile e distinto da ogni altro genere di scrittura. <br /><br />Mi ero preparato delle domande, ma poi ho ceduto alle nuove che mi sono arrivate durante l'ascolto. <br />A tutti e tre avrei voluto chiedere se è vero che sia preferibile per il poeta-intelletuale far discendere i propri versi da tesi prestabilite, e come questo si concili con l'estemporaneità dell'accadimento poetico. <br /><br />A Ennio Abate, intellettuale "esodante" di chiara e per me condivisibile provenienza, una domanda rebus: se si possa arrivare a stabilire una definizione di Libertà che non sia libertà-da o libertà-verso ( libertà sempre in divenire). Perché se è in divenire significa che non ce n'è, e se non c'è significa che non si può sapere cosa sia. E se non si sa cosa sia non si può essere maestri di libertà. Perché è vero o no che le avanguardie marxiste lo dovrebbero essere? E come può essere avanguardia di libertà colui che non la possiede, e che quindi non può sapere cosa sia? Non è vero che lo stesso Marx, il Maestro dei marxisti, non seppe allontanarsi (perché domanda allora irrilevante) dalla libertà-da? <br /> <br />E' da considerazioni come questa, nonché per infelicità e frustrazione, che mi allontanai dalla militanza ( oltre naturalmente per il fatto che fu una faccenda di dinamiche collettive) ormai parecchi anni fa, per avventurarmi verso luoghi non ancora tracciati. <br />Questa domanda l'avrei rivolta anche a Lucini. Ma è chiaro che saremmo usciti dal discorso stretto sulla poesia, e non era il caso. <br /><br />Però, che il far poesia sia far pratica di libertà è indubbio. E non è libertà-da ma libertà vera, libertà in se'. Chiaro che per l'uomo/donna poeta le cose stan messe diversamente, ma l'istante che può durare quanto l'accendersi di un fiammifero, in quel' istante di poesia la libertà c'è. E converrebbe a tutti, secondo me, farne piena esperienza anziché attardarsi nel passato/divenire. Anche la comunicazione poetica ne guadagnerebbe. <br /><br />Ieri sera è stato bello per me ascoltare le poesie di Lucini lette dall'autore, ci ho scorto una fluenza narrativa che mi è parsa adatta alla recitazione. <br />Diversamente da Bertoldo, gentilissimo e colloquiale a dispetto del suo fraseggio scritto che invece m'è parso andrebbe solamente letto ( ma approfondirò in questi giorni leggendo Pergamena dei ribelli). Le sue non-concessioni al prosastico mi sono sembrate assolute e determinate, intelligenti, sempre esatte e ricercate nel trovare accostamenti comunque imprevedibili. E appassionato emotivamente. Si avverte che l'annosa frequentazione con l'esercizio delle lettere ha portato il suo linguaggio a vette che sembrano senza ritorno ( a meno che non voglia risciacquare anche lui i panni, ma non saprei dove). Tuttavia Bertoldo non ha a che vedere con lo sperimentalismo verbale degli anni passati, nelle sue poesie c'è sostanza comunicativa e messaggio. Impegnativo come tutto ciò che è ricco per davvero. <br /><br />Grazie, verrò a sentirvi ancora.<br /><br />mayoorAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-53133655585750903952012-01-31T10:16:34.958+01:002012-01-31T10:16:34.958+01:00Ennio Abate sempre a g.b.:
Aggiungo che nel post ...Ennio Abate sempre a g.b.:<br /><br />Aggiungo che nel post dedicato a Ezio Partesana ho risposto approfonditamente alle sue obiezioni su a capo, chiesa cattolica etc.Moltinpoesiahttps://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-89631417304677673622012-01-31T09:46:48.341+01:002012-01-31T09:46:48.341+01:00Ennio Abate a g.b.:
Volentieri le darò tutte le r...Ennio Abate a g.b.:<br /><br />Volentieri le darò tutte le risposte alle sue domande, ma non qui sul blog che, come ho detto, va usato COME LUOGO PUBBLICO DI DISCUSSIONE SUI TEMI PROPOSTI NEI POST.<br />Le comunicazioni personali vanno svolte in altri ambiti.<br />Mi scriva a moltinpoesia@gmail.com e le risponderò.Moltinpoesiahttps://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-47228496882120809862012-01-30T20:23:18.965+01:002012-01-30T20:23:18.965+01:00Drammatica la poesia “Esodo”. Se non fossi un esu...Drammatica la poesia “Esodo”. Se non fossi un esule sradicato dalla mia “tana” come il protagonista di questi versi non percepirei tale argomento con così tanta intensità. Un uomo ”senza amore” è l “antica buona bestia” costretta ad allontanarsi dalla cuccia sfondata dalla sorte. Ingabbiato nella prigionia del “luogo” cerca il suo posto nel mondo“ il chiarore d’altra luna e altro sole”. Il disinganno è palese in quel “deserta” perchè portarsi addosso lo sradicamento è una condanna più rovente di un deserto. A cosa ambisce un uomo così? A quali glorie? Cosa ha trovato l’emigrante Ennio Abate nella Milano degli anni settanta e cosa ha lasciato a Baronissi? Andare via, restare, tornare, apprezzare, rimpiangere, trasgredire, crescere….. Cosa farebbe se tornasse ieri? <br />Due parole in merito. Grazie.<br />g.b.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-28834401803826952822012-01-29T16:41:26.166+01:002012-01-29T16:41:26.166+01:00Si spera ( non si dispera ) che anche i verdi poet...Si spera ( non si dispera ) che anche i verdi poetini rampanti referenziati/referenziali lascino per una volta "le sudate carte" e prestino attenzione a quanto di eslege promettono i tre relatori , tre poeti con l'aggravante di intellettuali organici solo a se stessi, ben lontani se dio vuole da quell'attitudine adulatoria nei confronti della politica che conferma una vocazione cortigiana forgiatasi nei secoli ; un'inclinazione subalterna che , spogliata di ogni riferimento ideologico forte , si rivela soltanto come una forma di soggezione verso il potere politico ...<br />; quando il nuovo intellettuale deve restituire complessità ai problemi e abbandonare alternative semplicistiche ; quando dovrebbe avere come vocazione l'arte di rappresentare , dove le rappresentazioni intellettuali discendano da una consapevolezza scettica , impegnata , indefettibilmente consacrata all'indagine razionale e al giudizio morale .<br />Ma a questo punto sarebbe utile avere ulteriori lumi da un sociologo della devianza ( dio ce ne scampi )...<br />In ogni caso vedo che ci sono tutte le premesse per un incontro di culture e di intelligenze , di sensibilità e di umanità ( che di questi tempi sono beni di lusso ) . Bell'iniziativa . <br />Un pensiero e un Augurio cordiale a tutti .<br /><br />leopoldo attolico -Anonymousnoreply@blogger.com