tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post2329036042065156688..comments2024-02-22T09:32:06.341+01:00Comments on MOLTINPOESIA : Luca FerrieriAppunti su Fortini e l’ecologia della letturaMoltinpoesiahttp://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-21643767181331024552012-09-10T21:53:44.644+02:002012-09-10T21:53:44.644+02:00ero davvero dispiaciuta alla fine della lettura di...ero davvero dispiaciuta alla fine della lettura di questo scritto di Luca Ferrieri, dispiaciuta che fosse finito.<br />Da alcune delle parole di Fortini che vi si citano ho tratto anche una conseguenza pratica non trascurabile: la decisione di cercare tra i libri nel corso degli anni comperati o avuti in regalo quelli dei quali posso (devo) liberarmi. Non solo per far posto ai nuovi arrivati... Grazie anche per questo, Luca.<br />MarcellaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-84099764465895076272012-09-09T17:55:55.750+02:002012-09-09T17:55:55.750+02:00Per primo indico il duplice motivo per cui mi è pi...Per primo indico il duplice motivo per cui mi è piaciuta molto questa lettura, per secondo l'aspetto critico, inteso come debole, dell'approccio.<br /><br />La lettura nel contesto delle ultime conversazioni , piu recenti post, si inserisce molto bene in alcuni rilievi sia poetici che politici sollevati da quella parte di " noi" che non riesce a coinvolgere un'altra parte significativa, di quello stesso noi, in discorsi, impegni, analisi, azioni, con minimi denominatori seppur provvisori di consapevolezza..di coscienza del fenomeno ultraindustriale che coinvolge il settore della vita culturale della societa degli italiani con strumenti identici a qualsiasi altro mercato..dei profumi o dei farmaci, delle mozzarelle o dei detersivi .<br /><br />Mi stupisce che ancora non vi sia alcun commento a questo notevole post e studio, immagino quanto e come faticoso sia stato redigerlo. Al contempo ho una grande paura che se dovessero arrivare interventi, possano essere di contenuto rivendicativo di questo o quel pensiero autentico o piu autentico di Fortini, oppure meri esercizi di stile e teoria senza pratica o desiderio per un piccolissimo futuro diverso.<br /><br /> Non ho le competenze per dirlo, ma questo studio di Ferrieri sicuramente contiene forte di per sé la domanda che ognuno dovrebbe rivolgersi , che sia o meno parte piu attiva ( scrittore?) o piu passiva ( lettore ?), della filiera in cui altri, abili del dio mercato, lo predigeriscono o fanno nascere o morire nella loro ecografia degli standard o dei gusti standard, parametri così necessari alla produzione industriale e tanto piu post-industriale.<br /><br />Quanto appena scritto, mi introtuce al secondo motivo, in cui la lettura forse volendo sottendere, non rivela qualcosa per il miglior desiderio di quel "noi" ..mi riferisco alla duplice mancanza (voluta o meno, non so se in Fortini o successivamente), duplice nel duplice pure diversa ma congiunta, volta ad un indirizzo operativo per la pratica sia della resistenza all'invasione degli ultracorpi sia alla progettazione di spazi e prodotti che vi sfuggano promuovendo la conoscenza e contenendo gli effetti necrosi dei primi.<br /><br />Intendo riferirmi al fatto che il problema della produzione culturale di massa, incide diversamente sulla possibilità di "bio-approvvigionarsi" del lettore, rispetto all'approvvigionare o "bioesprimersi" di uno scrittore fuori dagli standard( dei gusti, compresi quelli quelli fintamente "sovversivi", promossi dal sistema produttivo vuoi per poter meglio incanalare quindi controllare l'antistandard in standard, vuoi pertanto per escludere tutto ciò che non rientra in un determinato format)<br /><br />Su questo secondo aspetto,composto dal gioco e l'incontro ( o la loro assenza) delle due parti del "prodotto" , l'industria di massa ha intensificato ogni tipo di trattamento farmacologico per le dipendenze dovute a quegli standard sia della parte "attiva" che soprattutto dei numeri sterminati in cui colpire quella "passiva". Però i primi, gli scrittori, poeti o critici o romanzieri etc, che non si sono adeguati hanno un vantaggio rispetto ai lettori.Quest'ultimi, sempre più massificati,hanno di fronte un monopolio culturale, dove vincono i vari fabio volo o del romanzo o della poesia. Anche in questo tipo di "consumi", occorre una pratica diversa, che solo i "produttori" di alimenti non contraffatti, o tossici, o di bassa qualità etc etc possono con le dovute alleanze con i consumatori, trasformare da uomo massa a massa critica. Sul "fare" c'è tanto da fare, ovviamente recuperando quella gratuità e umiltà che ha sempre contraddistinto chi ha voluto avvicinare e tenere unito o ricomporre il basso all'alto, la bellezza alla sua mancanza, la fatica al fancazzismo, la costruzione alla distruzione, l'autonomia alla dipendenza, lo spirito della ricerca alla pseudoconoscenza etc etc.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/17558299591081066201noreply@blogger.com