un
gran imbroglio, e sapevano i farabutti
guidar
bene le danze, colla faccia allegra a dirci
come
solerti i servi a far da sponda!
era
la perdita da cui cavar profitto
quando
il miraggio ci fotteva tutti senza
e
ciechi ci rendeva e remissivi
ora
che squilibri strutturali salgono a galla
enfi
del disastro, ora che bagliori
e i
latrati, quanti, dei mastini a guardia!
i
vincoli esterni, che vuol dir catene
e
vassallaggio e artigli nelle carni
in
eleganti panni il canagliume, che lo schermo affolla
giannizzeri
e scherani, sempre quelli
del
guai non si esce, semmai è colpa nostra
bisogna
farci tedeschi, e cinesi se non basta
se
non violenza è questa, la è spaccar vetrine?
un
trepestio nel vuoto, la voce roca di nebbia, non
il
freddo calcolo per pietà né errore ha fine
non
rimorso arresta il misfatto, finché c'è roba all'incanto
e
sangue da cavare, per asimmetrico gioco e sporco
in
moneta straniera ha conio la menzogna