martedì 12 giugno 2012

Indarno da tempo
L’Unicorno



“Alicorno prezioso,
Celeberrimo, raro,
Renna, rinoceronte
O dente di narvalo,
Esemplare squisito
Dalle virtù preclare,

Da quale punto arrivi
Dell’orizzonte estremo?
Chi sei, che fai, che vieni
qui da noi a che fare?
Prodigi noi vedremo
E accadimenti rari?”

Daniele Santoro
Da "Sulla strada per Leobschütz"
con una nota di Giorgio Linguaglossa



Daniele Santoro Sulla strada per LeobschützLa Vita Felice, Milano, 2012


nel cortile della morte

Cristo, l’ho visto io come tremava nudo
minacciato dal fucile che si era inceppato,
mica si scomponeva l’ufficiale
scambiava con il sottoposto una battuta
frattanto che ripristinava il percussore
e lo finiva - carponi nella pozza,
la nuca spappolata

pensate, aveva pure di che lamentarsi
l’assassino,    
del fatto che il fucile non sparava
(infatti era successo già altre volte),           
che fosse giunta l’ora di cambiarlo             
intanto sbadigliava


Adriano Accattino
Da "Poesia dell’impoetico"
con una nota di Giorgio Linguaglossa



Adriano Accattino Poesia dell’impoetico Mimesis, Milano, 2012

Molti corrono lungo la superficie
dell’esterno,altri al suo interno:
pochi all’interno dell’interno
e pochissimi si buttano fuori
dall’interno nel cavo sfondato.

Ma veramente speciali sono quelli
che spaziano su tutto e dall’esterno
dell’interno,e poi risalgono
nello spessore fra le due facce.

sabato 9 giugno 2012

SEGNALAZIONE
Altro oro
IX rassegna Poesiarte Milano

 Quintocortile
Viale Bligny 42 - 20136 Milano - tel. 338. 800. 7617

con la collaborazione di Milanocosa
Comunicato Stampa

IX RASSEGNA

POESIARTE MILANO
ALTRO ORO
Moneta e mondo – oro e terra. Termini e orizzonti entro i quali si colloca la necessità di definire il valore delle cose e delle persone. Possono i linguaggi delle arti restituire a queste smarrite identità un nuovo baricentro di senso e di valore?
11 e 12 giugno 2012
(h 17-20)

giovedì 7 giugno 2012

Ennio Abate
Una riflessione
per la serata del 7 giugno 2012
Palazzina Liberty di Milano


UNA PREMESSA E OTTO TESI  PER ESSERE (CRITICAMENTE) MOLTI IN POESIA[1]
di Ennio Abate
La ragione dell’ordine, la dimostrazione del disordine, e tu règgile. L’uno che in sé si separa e contraddice, e tu fissalo; finché non sia più uno. E poi torni a esserlo, e ti porti via.

(F. Fortini, L’ordine e il disordine,
da Questo muro, in Una volta per sempre, Einaudi, Torino 1978)

Premessa

Partiamo da qui: è crollata una chiara definizione dei confini della poesia, è stata svalutata dal prevalere della società dello spettacolo e dalla TV la lettura in generale  e lo studio di quei testi, che autorità riconosciute nel campo della critica e nella comunità dei poeti avevano fino a ieri garantito come  poesia. La poesia, come dopo un’esplosione, sembra disseminata  dappertutto: nelle canzoni,  nei testi di amici e conoscenti, nei poeti pubblicati dai massimi e dai minimi editori, nelle plaquette autoedite, sul Web…

domenica 3 giugno 2012

MARIA ROSARIA MADONNA
(1949 – 2002)
Poesie inedite


Anche in riferimento alla discussione su "Dopo il moderno" di Giuseppe Pedota,  che  vorrei, però, non interferisse con una considerazione autonoma di questi versi di Maria Rosaria Madonna, pubblico qui alcune sue poesie inedite accompagnate da una nota critica di Giorgio Linguaglossa. [E.A.]

*


Il merlo gracchiò sul frontone d’un tempio pagano
il mare sciabordando entrò nel peristilio spumoso
e le voci fluirono nella carta assorbente
d’una acquaforte. E lì rimasero incastonate.


Due monete d’oro brillavano sul mosaico del pavimento
dove un narciso guardava nello specchio
d’un pozzo la propria immagine riflessa e un satiro
danzante muoveva il nitore degli arabeschi
e degli intarsi.

Luca Chiarei
Sei poesie


Di bilico in bilico si cammina
sulla vetta dei minuti
nella coda dei secoli
lisi dal silenzio bianco che li conta


allora mistero non è presenza
ma indovinare l’assenza dello scavo
quel vuoto che assorbe
quella luce che tra noi abita vaga 
che fa la morte

mercoledì 30 maggio 2012

ESSERE MOLTINPOESIA
In vista della serata del 7 giugno
alla Palazzina Liberty di Milano


Pubblico qui, man mano che arrivano, i messaggi e i testi  di amici e amiche che non possono  essere presenti alla serata di letture del 7 giugno 2012.  [E.A.]


Ultima: ll 7 giugno ci sarà anche l’arpista Gabriella Monti  della Celtic Harp Orchestra di Como che suonerà l’arpa celtica. Alcuni pezzi saranno accompagnati dalla cantante soprano Tina Romanò. 

domenica 27 maggio 2012

SEGNALAZIONE
I moltinpoesia uno per uno:

Laboratorio Moltinpoesia

a cura di Ennio Abate


Martedì 29 Maggio ore 18

alla Palazzina Liberty, Piazza Marinai d’Italia, 1

Milano

Luigi Cannillo

presenta la raccolta di poesie

Derive

(edizioni il Cavedio-Varese)

di Luca Chiarei

“…forse foglie da lasciare andare

un limo di parole in cui restare”

  

Il libro contiene disegni del pittore Gaetano Blaiotta che parteciperà all’incontro.

Luca Chiarei vive a Varese, funzionario sindacale, ambientalista, da anni scrive poesie come tanti e come tanti le ha pubblicate per condividere una ricerca di senso personale e collettivo.

mercoledì 23 maggio 2012

DISCUSSIONE
Ancora su "Dopo il moderno"
di G. Pedota:
Giusi Maria Reale e Navio Celese

Pubblico due interventi - di Giusi Maria Reale e di Navio Celese - sul libro di Giuseppe Pedota (qui e qui). Il primo, constatando la pervasività del Web, rifacendosi a Benjamin e giudicando ormai asfittico il «mondo della letteratura» e le lotte dentro o sotto le sue mura, suggerisce a poeti e critici di accettare la sfida della «rivoluzione comunicativa in atto»  e pone il problema di pensare una poesia e una critica adatte a questi tempi (indecifrabilmente) “nuovi”.  Il secondo mette sotto accusa (fin troppo rudemente a mio parere) la critica letteraria «militante e non» ( quale? tutta? senza  eccezioni?) e consiglia a chi scrive poesia di «starne alla larga» o a preferire «le antologizzazioni nude e crude piuttosto che i resoconti ragionati». È una tesi  spesso riproposta nel Laboratorio Moltinpoesia. Personalmente sostengo che l’atto poetico ha già in sé (implicitamente) una valenza critica e la buona critica è maieutica: svela apertamente (e non è cosa di poco conto...) quello che “già si sa” ma solo con una certa approssimazione.  Questa la mia opinione personale, che per ora metto nel mazzo delle altre. Ben vengano calibrati approfondimenti della questione. [E.A.]

Robert Hass
Una poesia
da “Time and Materials” (2007)


La poesia è ripresa dal sito LE PAROLE LE COSE. Altre dello stesso autore si leggono qui [E.A.] 


The World as Will and Representation

When I was a child my father every morning -
Some mornings, for a time, when I was ten or so,
My father gave my mother a drug called antabuse.
It makes you sick if you drink alcohol.
They were little yellow pills. He ground them
In a glass, dissolved them in water, handed her
The glass and watched her closely while she drank.

lunedì 21 maggio 2012

Emilia Banfi
Ottocento



Chiuso nell’oleografica scritta
il volto di Leopardi, la sua più triste fine.

Più sotto
come in una catasta la poesia:

l’Ottocento ride
allo spregiato sguardo

Rita Simonitto
Dialoghi a perdere



Restituiscimi, tu puoi, le lunghe note
o la curva che aprì improvvisa sui destini
non solo miei e tuoi ma incolorò il mondo
coi pastelli, filtrati i suoni, contrastato
il tempo che imprime e vìola i sostegni,
e gli archi, le tenerezze delle sponde
ti prego qui ridammele così come
si specchiarono sul fiume, il nostro
ti ricordi, e poi ci fu una guerra
ma che non ricordo quale, forse
un mondo alla rovescia, un segnale
male interpretato, disfatte voci,
morì qualcuno, non mi dicesti niente
fammi appoggiare alla finestra, forse
non è che sono io che sto morendo
adesso?
Dimmi.

Paola Loreto
Quattro poesie


In chiave minore

Quando scopri che il Tutto
non è tutto e ha dei limiti
l’infinito, allora non lo vuoi
davvero tanto. Lo coltivi,
non rinunci, ma fai altro
contemporaneamente.
Liberi la mente dai falsi
pensieri, la lasci vagolare
illusa di una buona solitudine,
ottundi i sensi all’abitudine
e tiri avanti, convinta, giunta
adesso nel posto che cercavi,
dov’è ancora, molto, da fare.

Massimo Caccia
Due poesie



*

Fine marzo, un sole che scalda e inganna.
Ho da poco smesso di far lezione: giovani
pigri, filosofiche tirate, appelli lontani,

e che bello ora, qui, musica del silenzio
sotto e qualche timida rima senza screzio
s’insinua tra le grinze arrossate del vivere

venerdì 18 maggio 2012

DISCUSSIONE
Domande a chi recinge


Sul sito LE PAROLE E LE COSE (qui) è stata inaugurata una nuova rubrica a cura di Massimo Gezzi dedicata ai "poeti nati negli anni Ottanta". Ho lasciato questo telegrafico commento. Le citazioni in exergo sono quelle condivisibilissime di un  brillante e a me ignoto commentatore dei post di LPLC. [E.A.]

Lucio Mayoor Tosi
Stella che...


Stella che non vedi nel cielo notturno annuvolato
ma c'è, come qualcuno s'accendesse una sigaretta 
nel bosco degli alberi non più morti. 

Questo agglomerato tutt'intorno ai supermercati  
è solo spazio da riempire. Non fondamentale, dice l'architetto. 
Da qui a qui zona franca, posteggi, aiuole e divieti. 
Area per bimbi e cani, consolati e sedi della ASL. 
Tutto ciò che potrebbe servire, ma che non serve 
tra vita e non vita. 

Eppure lì, ne sono certo, c'è una stella che s'è tradita.

mercoledì 16 maggio 2012

Robert Walser
Sui poeti



da  R. Walser, Storie,   Adelphi  Ed.,  Milano 1982

1.  DI UN POETA
Un poeta si china sulle sue poesie, ne ha fatte
venti. Sfoglia una pagina dopo l'altra e trova che
ogni poesia risveglia in lui un sentimento tutto par-
ticolare. Si tortura penosamente il cervello per sco-
prire cosa sia mai quel non so che di sospeso sopra o
attorno alle sue poesie. Preme, ma non viene fuori
niente, spinge, ma non esce nulla, tira, ma tutto
rimane qual
è, vale a dire oscuro. Si abbandona sul
libro aperto tra le braccia conserte e piange. lo
invece, quel briccone di autore, mi chino adesso
sulla sua opera e scopro con infinita disinvoltura
qual
è il mistero.

Giuseppina Di Leo
Due poesie


Il tempo dell’appartenenza

Sotto i portici di piazza Cavour di Rimini una ragazza fa esercizi yoga.
Sulla adiacente strada la gente sfila veloce in bicicletta
sento il battere delle ali di un piccione.
L’aria è fredda e pioviggina, non c’è sole: sembra autunno.
Ma le ragazze sorridono comunque. Perlomeno ci proviamo.
La pioggia ha la sua buona parte di verità in questa domenica di fine luglio
una verità che rompe gli argini dell’ipocrisia
di quanti vorrebbero supporre il pensiero degli altri
gli abitanti indefessi del lato falso del mondo della poesia.

domenica 13 maggio 2012

Experimentum moltinpoesia:
Testi poetici (e non) da immagini

Stamattina ho ricevuto questa foto inviatami da Mayoor. Ho pensato: Ecco i moltinpoesia (vabbé mancano le signore...) se fossimo in Africa! Potrebbe essere anche un'immagine allegorica: il carro dei moltinpoesia nel deserto... Si potrebbe fare l'"esperimento":  versi o riflessioni a partire dalla foto...[E.A.]

....Comincia Emilia Banfi:
Guardate e pensate, quanto è importante il colore in questa foto.



MOLTI

Siamo sopra
sopra le nostre cose
sopra i nostri sforzi
Non perderemo nulla?
Saremo come nel colore
tutti da guardare
perderemo qualcosa?
un punto un equilibrio

e se andiamo è perché
siamo soli insieme.

Altri e altre nello spazio dei commenti...


sabato 12 maggio 2012

Paolo Pezzaglia
Quattro variazioni sulla rosa


A proposito di rose e ricordando ovviamente le rose di Ronsard (Comme on voit sur la branche, au mois de mai, la rose,/ En sa belle jeunesse, en sa première fleur,/  Rendre le ciel jaloux de sa vive couleur...) ecco le mie “rose” tra naturale sboccio di primavera e l’inevitabile entropia (che mi ossessiona). [P. Pezzaglia]

L’APPRENDISTA E LA ROSA

Legato alla ruota degli eventi
nel doloroso smuoversi
dell’eterno orologio,
spingendo anch’io la magìa
che tutto svolge,
si rivela la mia stessa
morte abbagliante e certa.

In una sola realtà, in una sola lusinga
rosa di donna  e fama.
Poi sgretolamento e ritorno…
……………………………..

venerdì 11 maggio 2012

Giorgio Mannacio
Scuola di poesia

Correggio, Maddalena leggente (dipinto perduto)


                                                                                                                                                                                  agli amici di Moltinpoesia

Velata l’emozione
si fa giorno. Dai tini
non scorre vino ormai, ma solo sangue
sino all’affusto dei cannoni. Muore
con la rosa la donna che la pose
sul suo petto fiorito.
Non lacrime, ma parole
cercano di posare sopra il niente
di velina strinata
testimonianza estrema.
La sua mano non trema.
Perché dovrebbe se di una stella spenta
oggi soltanto arriva lo splendore ?

Milano, 11 maggio 2012.

SEGNALAZIONE
Prossimo incontro
del Laboratorio Moltinpoesia


alla Libreria Linea d’ombra di Milano
Via San Calocero 29 Milano
Telefono: 028321175
Fermata MM  Linea verde Sant’Agostino 
Lunedì 14 maggio 2012 ore 17, 30
Letture e dialoghi sul tema
Fortini-Milano/Pasolini-Roma
Introduce Ennio Abate in dialogo con Giorgio Mannacio
…la città /che mi porta s’intorbida nei viali / sui battistrada di autotreni, muore /fra i ponti di bitume, fari, scorie. / Qui sarò stato vivo… (F. Fortini, Al di là della speranza)
e non lontano, / tra casette / abusive ai margini del monte, o in mezzo // a palazzi, quasi a mondi, dei ragazzi / leggeri come stracci giocano alla brezza / non più fredda, primaverile…(P.P. Pasolini,  Le ceneri di Gramsci)
  «Non è un accostamento deterministico. Non è che se Pasolini fosse arrivato a Milano, invece che a Roma, sarebbe  diventato un Fortini. E viceversa. Ma il capitalismo ci fa vivere in realtà anche fisicamente contraddittorie (città-campagna; centro-periferia) o accentua le contraddizioni preesistenti.  E le culture, le biografie, (forse persino gli psichismi) hanno - sotto il mantello omogeneo, globalizzante,  massificato - accentuazioni “locali”, “individuali”, “singolari”» (E.A., Appunti)
 Gli incontri, curati da Ennio Abate e Giorgio Mannacio, sono aperti a tutti.


martedì 8 maggio 2012

Ennio Abate
Su «Dopo il moderno»
di Giuseppe Pedota.
Lettera a G. Linguaglossa

Pubblico una mia lettera-recensione sul libro di Giuseppe Pedota e, di seguito e per  completezza, una risposta di Giorgio Linguaglossa  alla precedente versione di questo mio scritto, anche se alcune questioni lì trattate ho preferito stralciarle per non appesantire la discussione. [E.A.]


Giuseppe Pedota, Dopo il moderno.Saggi sulla poesia contemporanea, Edizioni CFR, Piateda 2012

Caro Giorgio,
          su Dopo il moderno di Giuseppe Pedota abbiamo anticipato su questo blog una prima parte degli appunti (qui). Avevo in quell’occasione dichiarato quali erano per me i punti di vicinanza e di distanza dalla sua visione della crisi del moderno in poesia. Avendo ora letto la seconda parte del libro, incentrerò  questa mia recensione in forma di lettera proprio sulla sua questione centrale: la scelta a favore di un’antimodernità astorica (ben diversa, come ti precisai, dall’antimodernità sempre storica di Fortini).

domenica 6 maggio 2012

SEGNALAZIONE
Prossimo incontro
del Laboratorio Moltinpoesia

Laboratorio Moltinpoesia

a cura di Ennio Abate

martedì 8 maggio 2012 ore 17

alla Palazzina Liberty, Piazza Marinai d’Italia, 1

Milano

 

Adesso vi spiego com'è nata questa poesia…

 

Ne discutiamo con

Luisa Colnaghi, Grazia De Benedetti e Augusto Villa

a partire da un loro componimento

 

«il lavoro che porta ad un testo poetico compiuto è fatto di molteplici tappe nelle quali operano esperienze e stimoli diversi (personali, sociali, culturali ) tutti sottoposti ad un impegno cosciente e “ responsabile “ dell’autore» (G. Mannacio)


sabato 5 maggio 2012

SEGNALAZIONE
Premio Novello a Codogno



COMUNICATO STAMPA


LA SESTA EDIZIONE DEL “PREMIO NOVELLO”,
CONCORSO INTERNAZIONALE PER VIGNETTISTI
Al via la fase conclusiva


Codogno, 2 maggio 2012

Il Premio Novello, organizzato dal Comune di Codogno con il sostegno della Provincia di Lodi e di sponsor privati, entra nella fase conclusiva imperniata intorno alla mostra dei migliori disegni in concorso prevista nei locali del  Vecchio Ospedale Soave di Codogno, dal 19 maggio al 10 giugno 2012.


Le vignette in gara sono state accuratamente valutate da parte di una giuria di qualità così composta: Lele Corvi, vignettista e direttore del premio - Amedeo Anelli, direttore della rivista «‘Kamen» e direttore artistico del premio  - Lido Contemori  e Gianni Sorcinelli, vignettisti -  i popolari artisti Rudy Zerbi e Maurizio Milani - l’assessore alla cultura ed il presidente della locale Pro Loco IAT di Codogno. I nominativi dei vincitori verranno resi noti nei giorni immediatamente precedenti la premiazione, fissata per sabato 9 giugno alle ore 17.30. Al primo classificato andrà un premio economico di € 1.500,00. Per l’occasione, verrà edito catalogo.


Per tutto il mese di maggio Codogno diverrà la “Città dell’umorismo” con un ricco programma di eventi che accompagnerà la fase conclusiva del premio: pubbliche letture umoristiche, incontri con gli scrittori Daniela Marcheschi e Guido Conti, con il Poeta Guido Oldani, opere buffe e spettacoli musicali. Il programma dettagliato sarà disponibile sul sito www.comune.codogno.lo.it  nonché sul sito ufficiale www.premionovello.it a partire dai primi giorni del mese di maggio.

Organizzazione
Comune di Codogno
Assessorato alla Cultura
Ufficio Cultura
Via Vittorio Emanuele, 4 – 26845 Codogno (LO)
Tel 0377314263 dal lunedì al giovedì 8.30 – 16.15 / venerdi 8.30 – 13.00
e-mail premionovello@comune.codogno.lo.it

mercoledì 2 maggio 2012

Indarno da tempo
Capitalismo




Oh! I tempi favolosi di Balzac!
Quando l’oro correva per la via
Ed i banchieri col cilindro e il frac
Finanziavan qualunque fantasia!

Speculavano, è vero, però pronti
A tutto: se le cose andavan male
Un colpo secco pareggiava i conti
Sparato sotto l’osso temporale.

Era il capitalismo che ruggiva,
Cui tenne dietro quello che fuggiva.
 Oggi il suicidio è degli imprenditori

E dei loro operai, non dei banchieri.
I soldi sono dei risparmiatori
E loro non son mica nati ieri.

(2 maggio 2012)

martedì 1 maggio 2012

"Made in Lab. Moltinpoesia"
Banfi, Moramarco, Verri



Emilia Banfi

Si era contadini.

Stranieri sulle rotte del vento
 se ne sono andati
sul carro del tempo riprendono vita
avevano ancora unghie di terra
e  volti rugati di sole

La casa spalancata ai ritorni
copre l’aratro d’ombra pesante
già la prima ruggine scava il cancello
Il glicine ha infilato il suo braccio
nel vecchio fienile il buio lo finirà
ostinati pampini adornano sbarre
coprono  vetri chiusi da mesi
pane secco e piume catene granaglie
Lontano nel lungo sentiero il rumore
del tempo che muore come un bambino
lascia sui sassi l’innocente profumo
della menta operosa che invade il silenzio
di una panca di legno.

Lucio Mayoor Tosi
Tre poesie



Simm' nervusi
, di Enzo Cucchi. 



Dentro questa circonferenza da bersaglio 
posso sperare nel distratto trascorrere altrove 
di interi branchi dell’economia 
impegnati in qualche rissa parolaia dove muore di fame 
chi ne resta trasognato. 

Fa freddo. 
L’aria irrigidisce le spalle. Il cuore non c’è. 
Fa tremare il mondo che prende più di quanto dà
seleziona la specie scrutando dentro ogni individuo
nessuna fuga consentita. 

Solo morire lasciando le strade pulite. 
Come mai esistiti. 

domenica 29 aprile 2012

Indarno da tempo
Nove poesie



"Sotto questo sibillino pseudonimo si nasconde  comunque una persona realmente esistente". Questa l'autopresentazione dettatami dall'autore dei testi qui pubblicati [E.A.]

King Kong

È perplesso, lo scimmione:
Alza il muso dal gabbione,
Vede il pubblico pistola,
Gli esce un grido dalla gola!

Che cos’è quella schifezza?
Le catene a un tratto spezza,
E la gente ora si aspetta
Che di lor farà polpetta!

Veramente non li tocca:
Fa da sé, la folla sciocca,
Calpestandosi con gusto
Nell’orribile trambusto,

martedì 24 aprile 2012

Letizia Lanza
Armonia di voci

Michele Mainoli   La nuvola  1956 – olio su tela cm 50 x 60

Arricchita dalle immagini di Michele Mainoli e dalla sobria quanto incisiva Prefazione di Roberto Carlo Delconte (oltre che da due brevi note critiche, rispettivamente di Bruno Galvani per il pittore, di Giorgio Bárberi Squarotti per il poeta), esce, su iniziativa del Comune di Castelnuovo Scrivia, l’interessante raccolta di Gianfranco Isetta (Quaderni della Biblioteca “P.A. Soldini” 20). Congruamente intitolata Dialoghi, tiene dietro a due fortunate sillogi pubblicate a stampa – Sono versi sparsi (Joker, Novi Ligure 2004) e Stat rosa (Puntoacapo, Novi Ligure 2008) – entrambe impreziosite da interventi del famoso italianista e poeta torinese, e al bel quaderno Caravaggesche,uscito in forma di ebook presso la rivista online “laRecherche”.

lunedì 23 aprile 2012

Czesław Miłosz
Canzone sulla fine del mondo


Il giorno della fine del mondo
L’ape gira sul fiore del nasturzio,
il pescatore ripara la rete luccicante.
Nel mare saltano allegri delfini,
Giovani passeri si appoggiano alle grondaie
E il serpente ha la pelle dorata che ci si aspetta.

Il giorno della fine del mondo
Le donne vanno per i campi sotto l’ombrello,
L’ubriaco si addormenta sul ciglio dell’aiuola,
I fruttivendoli gridano in strada
E la barca dalla vela gialla si accosta all’isola,
Il suono del violino si prolunga nell’aria
E disserra la notte stellata.

domenica 22 aprile 2012

DISCUSSIONE
Il vecchio e il giovane.
Cosa si muove
nella “critica militante"
della poesia italiana?




Pubblico questo “contrappunto” (punctus contra punctum, nota contro nota): brani tratti dal libro Dalla lirica al discorso poetico di Giorgio Linguaglossa e stralci di saggi del suo giovane e antagonista interlocutore, Ivan Pozzoni.* L’emarginazione della poesia, il venir meno della polis («la polis che non c'è», di cui abbiamo parlato qui, qui e qui), il tentativo di reagire al postmoderno con un «inventario accurato di esistenze frammentate», la “catalogazione dell’esistente”: questi i temi sfiorati. Problemi: cosa rivela questo rispondere frammento contro frammento al libro di Linguaglossa, che si vuole «Storia della poesia italiana (1945- 2010)» (ne ho parlato qui)? cosa dice del “presente dei giovani” questo stile comunicativo che a me pare sfuggire il dialogo e l'argomentazione distesa? e la tendenza di Pozzoni a nobilitare l’emarginazione della poesia contemporanea con il ricorso a riferimenti classico-mitici? Parliamone. [E.A.]



Caro Giorgio,

tu scrivi:

1] «Il tardo moderno consiste in questo: oggi il concetto di avanguardia, cioè di coloro che stanno in posizione avanzata e che “guardano avanti”, è intimamente connesso e, in una certa misura, dipendente dal concetto metastorico di Progresso […] Nell’epoca attuale sono in “posizione avanzata” i linguaggi dello spot e i linguaggi della comunicazione mediatica; oggi, una “posizione di punta” non può che svolgersi in una posizione di “apparente retroguardia» (Dalla lirica al discorso poetico, 281/282 con richiamo a Poiesis 13/1997).