In singolare coincidenza con la poesia-riflessione di Donato Salzarulo su una visita ad Auschwitz, Giorgio Linguaglossa propone queste poesie in lingua yjddisch di Itzik Manger che fanno intravvedere sentimenti delicatissimi (si veda "Re David e Avishag ") e premonizioni terribili ( "e in ginocchio cadrete con terrore –"). [E.A.]
Traduzione dallo yiddish di
Ariel Rathaus, Edizione fuori commercio n. 176,
300 copie numerate a cura dell’editore Carucci (1983). Nota finale di Giorgio Linguaglossa.
Amore
Agili cervi su nevosi
monti,
corna d’argento
impigliate nella luna
e con cui la luna è
generosa.
Mia madre li protegge. Va
con loro.
Perché i lupi nei boschi
non ne fiutino l’odore,
spegne le loro impronte
sulla neve.