tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post7514158585223426073..comments2024-02-22T09:32:06.341+01:00Comments on MOLTINPOESIA : Ennio AbateRiflessione di un commentatore di blog e omaggio a Elvio FachinelliMoltinpoesiahttp://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-9378253156836114502013-02-05T16:47:43.045+01:002013-02-05T16:47:43.045+01:00la peculiarità dimoltinpoesia è proprio quella di ...la peculiarità dimoltinpoesia è proprio quella di non costituire un gruppo ma di essere un luogo aperto al confronto, anche serrato, con chiunque e con tutte le idee. Chi ha idee le può mettere in campo, perché avere paura delle idee? Il fatto è che con il coformismo delle idee, conla CRISI DI STAGNAZIONE DELLE IDEE che c'è oggi nel campo della poesia, non ci può essere neanche l'idea di un libero dibattito. Questa è la forza di moltinpoesia, credo. E questo il suo inestimabile valore.giorgio linguaglossahttps://www.blogger.com/profile/15496613805588057103noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-67213944045868418072011-11-11T15:59:56.918+01:002011-11-11T15:59:56.918+01:00Ennio Abate corrige:
1.
, far valere altri bisogn...Ennio Abate corrige:<br /><br />1.<br />, far valere altri bisogni in quel gruppo non contemplati o affermati solo a parole.<br /><br />2.<br />Nella storia infiniti esempi. dai barbari rispetto all'Impero romano, ai cristiani delle catacombe, agli eretici sterminati dalle inquisizioni, eccetera.<br /><br />3.<br />E ho parlato di rompicapo tra spontaneità e organizzazione, appellandomi<br /><br />4.<br />Quindi, d'accordo. Studiamo le forme organizzative.Moltinpoesiahttps://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-29225893457929275452011-11-11T15:54:19.060+01:002011-11-11T15:54:19.060+01:00Abate a Larry Massino:
Così ingenuo da pensare ch...Abate a Larry Massino:<br /><br />Così ingenuo da pensare che un gruppo sia chiuso per natura e non per ragioni d'interesse? Eh, no. Io mi circondo di mura, metto la porta corazzata e sofisticati congegni di allarme perché ho da difendere la "proprietà" (il privilegio, l'interesse, la mia "famiglia", ecc).<br />Ma il testo di Fachinelli è interessante perché studia da vicino una dialettica tra gruppo chiuso e gruppo aperto. Tu chiudi, ti corazzi, scacci, coopti solo quelli che hai passato al setaccio, ma c'è una spinta irresistibile , magari inconsapevole del vero obbiettivo, ad aprire, entrare, guardare, contestare, far valere altri bisogni in quel gruppo con contemplati o affermati solo a parole.<br />Nella storia infiniti esempi. dai barbari rispetto all'Impero romano, ai cristiani delle catacombe, agli eretici stermionati dalle inquisizioni, eccetera.<br />Sono poi il primo ad essere connvinto che la soluzione organizzativa non c'è. E ho larlato di rompicapo tra spontaneità e organizzazione, appellandomi a Rosa Luxemburg da una parte e a Lenin dall'altra nel commento al post di De Carolis su LPLC.<br />Quindi, d'accordo. studiamo le forme organizzative.<br /> Non so bene cosa tu intenda per forme organizzative "desoggettivanti", ma ci possiamo riflettere.Moltinpoesiahttps://www.blogger.com/profile/13401193672691074557noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-9388831008519045012011-11-11T13:17:50.826+01:002011-11-11T13:17:50.826+01:00Abate, è sacrosanto che il gruppo dovrebbe essere ...Abate, è sacrosanto che il gruppo dovrebbe essere aperto. Ma in quale società? Stupisce tu non voglia accettare che è chiuso per ovvie ragioni di interesse di chi lo promuove. Però le barriere di accesso che ogni gruppo si costruisce sempre più alte, compresi i partiti e i movimenti, possono essere utilizzate dalle persone come te (e come me) per rinforzarsi, per collegarsi davvero alla realtà che ci circonda, compresa la realtà poetica, che non è affatto in crisi, ma è in crisi solo il gruppo chiuso che ritiene di averne in esclusiva le griglie interpretative, in ogni caso il diritto a inventarne sempre di nuove e sempre più sballate, che alla fine alla fine altro non è che il diritto a stilare gerarchie in nome dell'autorità che si danno da se medesimi... Il gruppo è una semplice appendice del potere, che si nasconde dietro tante forme, e non può in alcun modo essere aperto. Aperta può essere solo la formazione continua di gruppi chiusi, e la loro continua dissoluzione. Te lo dico da uno che neanche a venti anni faceva parte di un magnifico gruppo aperto, piuttosto ingenuo nei suoi contenuti, ma fortissimo nella forma organizzativa, assolutamente includente, che faceva squagliare attorno a sé qualunque struttura di potere (inutile che ti dica che il PCI ne favorì la fine, includendo i suoi componenti in luoghi di lavoro e di comando, a parte chi non ci volette stare, nonostante lusinghe di tutti i tipi...)<br /><br />Ps: te l'ho detto altre volte, bisogna studiare le forme organizzative... perché bisogna inventarne di nuove, a partire da organizzazioni desoggettivanti (è un parolone questo, no?), perché finché il gioco sarà che chi sta al vertice della gerarchia di un gruppo riceverà onori e prebende...Larry Massinohttps://www.blogger.com/profile/16390606521000729932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-16286982094154203462011-11-04T09:57:29.707+01:002011-11-04T09:57:29.707+01:00m.
04 novembre 2011 02:06
possiamo rifarne u...m.<br /> 04 novembre 2011 02:06 <br /><br />possiamo rifarne un'altra camminando su queste pagine molticorsare<br />:-)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/17558299591081066201noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-14434848197311835732011-11-04T02:06:45.863+01:002011-11-04T02:06:45.863+01:00Spiace di non esserci stato alla serata pasolinian...Spiace di non esserci stato alla serata pasoliniana. <br /><br />m.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-3736101055834530592011-11-04T00:30:45.820+01:002011-11-04T00:30:45.820+01:00Mayoor
grazie di avermi dato idea,di movimento:d...Mayoor <br /><br />grazie di avermi dato idea,di movimento:dal mio pensare al tuo chegià così, semplice semplice, è un io + io dentro un noi e viceversa..<br />piu ci si illude di un noi irragiungibile, cercando di autovenderselo e/o venderlo come chissa quale noi pieno pieno pienissimo , più si perde quel noi,nucleo non illusorio, più facile o meno, a seconda dell'incontro o dello scontro con una parte "altra" e il desiderio di entrambe a fare un pzzo insieme per quel mosaico al d la degli ostacoli reciproci .. "Altro " è sempre un quid presente o assente , conosciuta o sconosciuta in ogni "io" rispetto all'altro "io", che compongano o meno una coppia, o una famiglia o un gruppo .<br /><br />Peraltro il noi tendenziale è già dentro ognuno, già dentro ogni singolo , fra l'io piu illusorio e il sè piu profondo, come la foglia per un ramo di foglie o l'albero al bosco..il noi è solo piccola piccola espansione di questa micro a macro coscienza, dal proprio genere a un altro, che lo si contenga o meno, o ne sia adiacente o più lontano , da una biografia più elemntare a una piu composita...non c'è illusione se lo si prende come dato di fatto presente negli esempi nella natura,anche con le sue tempeste, predatori o prede , bellezze e catene,cascate o scatenamenti, per sentirsi gocce , avolte più rapide altre "fiume lento".<br /><br />Sul piano politico valgono i rapporti di forza e dominio, ma in gruppi ad esempio come questi dei "molti", tutto è personale e tutto è politico, il tema centrale rimane poetico quindi , se autentico, teso di per sè ad essere oltre le illusioni della realtà, vicini agli scogli o ruscelli,i rami o pozzanghere, oceani calmi o in tempesta, di universi di universi infiniti di noi piu reali di qualsiasi farsa scambiata per realtà.<br /><br />Stasera è' stata una bella "camminata " pasoliniana, quindi perdona l'abbondanza di spiritualità in accento a quel noi più allegorico, ma reale e concreto, come la natura sa esprimere di quel noi che abbiamo afferrato insieme.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/17558299591081066201noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-79376315199058537102011-11-03T15:03:18.936+01:002011-11-03T15:03:18.936+01:00Caro Enzo,
Sai che non cel'ho con te personalm...Caro Enzo,<br />Sai che non cel'ho con te personalmente, perchè sei persona educata, anche se abbiamo pareri diversi. Ma ho appena trovato una frase che secondo me ti si addice. Nell'originale si riferisce alla figura di un grande intellettuale della prima metà del '900 che non ti nomino. <br /><br />La frase dice:<br />He was the opposite of Dr Watson who saw but did not observe: he observed, but did not see.<br /><br />Ciao<br />L.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-63660464880257682332011-11-03T13:36:07.998+01:002011-11-03T13:36:07.998+01:00E mentre ancora ci pensavo sono arrivate le parole...E mentre ancora ci pensavo sono arrivate le parole di Insoffitta, particolarmente quelle sulle vibrazioni del "noi" che ho condiviso all'istante. <br />E dunque, mi son detto, il limite potrebbe stare proprio in quel ciò-che-ci-accomuna di cui forse si potrebbe fare a meno. <br />Il "noi" come lo si intende in politica, in psicanalisi non ha molto senso, anzi per lo più si presta ad essere un ricettacolo di malattie. E torno al "mosaico" ben descritto da Insoffitta che non esclude l'io vero con ciò che ne consegue, soprattutto perché chiarisce l'illusorietà di fondo di ogni noi. E dunque, se gruppo c'è, non sta più nel suo avvenire quanto nel continuo divenire.<br /><br />mayoorAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-27373597947501581012011-11-03T11:14:59.873+01:002011-11-03T11:14:59.873+01:00Tentar di unire psicanalisi e politica. Se ben ric...Tentar di unire psicanalisi e politica. Se ben ricordo, fu l'unica vera conquista a cui si arrivò sul finire degli anni '70. Il discorso fini lì. <br />Forse perché ciò "che accomunava tutti", in definitiva, non era più lo stesso.<br /><br />mayoorAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-15795560252599721452011-11-03T11:07:51.337+01:002011-11-03T11:07:51.337+01:00ec
un'incessanteec<br />un'incessanteAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/17558299591081066201noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-14962814798785845132011-11-03T11:05:42.135+01:002011-11-03T11:05:42.135+01:00Mi è piaciuto molto fare questa lettura ,perchè al...Mi è piaciuto molto fare questa lettura ,perchè alla mia biografia manca moltissimo quel periodo a cui si rilega questo quaderno di presa diretta al lavoro su un tema che mi ha parecchio lacerato.Se avessi avuto più strumenti quale anche quelli che emrgono da questa lettura, avrei attivato in me canali energetici migliori per continuare a credere alla natura "sociale" dell''individuo, persona, o essere umano o pensante che dir si voglia.<br /><br />Io alla fine ho sempre fatto lo scemo del villaggio, e questa parte che ormai mi viena anche facile, mi ha però vieppiù scaricato tanto quanto e come mi scaricavano "i gruppi" di cui avevo estremo bisogno.<br /><br />Nel lavoro personale, o autocoscienza, è cresciuta in me una virtù che non avevo o se avevo non sapevo essere mia: la tenacia . <br />Ma alla fine che me ne sono fatta se la forza dell'introspezione è stata solo mia sbilanciandosi con quella ,che a livello collettivo, non ho potuto vivere in un rapporto più arricchente per entrambe le parti?<br /><br />sicchè di rado o meno, ho saputo vivermi in solitudine il vivi e lascia vivere di gruppi che credevano di esserlo o che lo erano, senza poter ricavare alcuna legge o verità, consolatoria nè per me nè per il gruppo stesso..ero e sono sul filo di un "noi" immaginario, in cui comunque il mio singolo io era ed è continuamente tutto e niente, nessuno..<br /><br />la grande tensione da io a noi di pezzi uguali e diversi che fanno mosaico continuamente all'opera,ognuno con il suo strumento, è rarità come nelle bellezze della natura, dell'arte, dell'artigianato, della vita nel pieno ventaglio di ogni sua emozione,riflessione, visione, dalla coppia alla famiglia o di questo o quel collettivo. <br /><br />E' difficile trasferire tale tensione LAICA da tutti e tutto di un "noi" fuori da ogni farsa e omologazione ed è per questo che ogni gruppo "tematico", di politica o poesia, di giardinaggio o letteratura, rischia di confondere , per un bisogno di psuedoidentità,di rimanere schiava delle sue visioni, ergo tale e quale identica alle sette religiose sia che si occupi di battesimi che di sbattezzamenti, sia che si occupi di veleni mafiocattolici che di altra spiritualità, o di geopolitica o di politica.<br /><br /><br />Il leader si trasforma spesso in un santone o in un santino, come peraltro di questi tempi occorre; cosi al leader avviene solo se stesso quale bocca della verità, oppure avvengono i suoi aiutanti come adepti oppure il controleader e suoi aiutanti..ogni feroce antagonismo scambiato per conflitto produttivo. <br /><br />nel gruppo le pantonime piu diverse da quelle in cui si salva capra e cavoli, a quelle che si mettono prone alle sue leggi, ad altre e altre ancora.<br /><br />Non conosco la vostra comunità, e posso dire di conoscere poco poco anche colui che vi ha voluti in "molti", ma in lui , il caro Ennio, (ri)conosco quella tensione verso l'esperimento di un "noi" come lo sento nelle mie vibrazioni, consapevole cioè delle bellezze di un incessante costruzione sinfonica dal dolore alla gioia in ogni gamma emotiva intelletiva di un sè profondo, in cui quel "chiuso o aperto" diventa domanda continua in se stessi che , rimbaud docet, poeti e non poeti,critici o meno, espande quel mosaico dal proprio pezzo all'altro e l'altro ancora, spegnendo accendendo e rispegnendo continuamente un io vero,profondo,denudato di muri, falsi specchietti,complessi,paure, per un mantello mosaico che ricopre quel noi continuamente istanza di chi sono, chi siamo, cosa ci facciamo o non ci facciamo qui , di quell'io di quel noi, come andare da soli e insieme etc etc.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/17558299591081066201noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5618133655638119700.post-39686685593334206682011-11-03T09:11:13.144+01:002011-11-03T09:11:13.144+01:00Molto "spontaneamente" penso che il grup...Molto "spontaneamente" penso che il gruppo abbia sempre molte difficoltà nel proseguire su una strada comune e questo lo trovo naturale. Nel nostro caso visto che si tratta di poesia si dovrebbe<br />trovare una via da percorrere senza scontri ne offese , questo si ottiene solamente con la partecipazione e l'ascolto di tutti. Non è semplice neppure fare questo ma se non ci crediamo tanto vale restarsene per i fatti nostri così non ci prendiamo in giro. Qualcuno dice che anche le amicizie che poi nascono tra i componenti di un gruppo possono disturbare il lavoro, ma suvvia siamo tutti adulti o bambini?? E poi se l'amicizia è vera e senza legami può dare esiti eccezionali in questo caso.Resta a noi capire fino a che punto si deve arrivare per capire la suscettibilità dei componenti, ma di solito chi è troppo critico o molto suscettibile è perchè non ha nessuna voglia di collaborare o di lavorare per il gruppo, allora a loro ripeto: -Fatevi i fatti vostri, non sprecate il vostro prezioso tempo!!!- EMYAnonymousnoreply@blogger.com