martedì 29 aprile 2025

Londra in bianco e nero

 

Fotopoesia – Londra febbraio 2002 (In bianco e nero)

di Rosa De Meo 

sabato 26 aprile 2025

Il tarlo di Fortini. VOLANTINO 4

 



“Proteggete le nostre verità”.
Quali?
Quelle degli sconfitti...

mercoledì 23 aprile 2025

Il tarlo di Fortini. VOLANTINO 3

 

 

Surrealismo di massa a piene mani? [1]
No, grazie! Costruiamo un domani

[1] È nel saggio del febbraio 1982, Il controllo dell’oblio, che Fortiniapprofondisce il discorso sulla memoria. La mutazione che hainteressato gli anni successivi al miracolo economico è stata da lui ribattezzata «surrealismo di massa». Un’avanguardia che diventa ditutti, e i cui dettami sono ormai pratiche comuni consolidate a livello di massa, viene automaticamente privata delle sue potenzialità sovversive, così come la sua carica rivoluzionaria non può che essere disinnescata. L’arma più potente che una mutazione di tale portata fornisce alla coalizione dei poteri politici ed economici del capitalismo multinazionale, al fine di neutralizzare ogni possibile opposizione al sistema da parte dell’individuo, è proprio l’interdetto della memoria

domenica 20 aprile 2025

Il tarlo di Fortini. VOLANTINO 2

 


contro trumpismo e neopopulismo[1]
è possibile sempre fare comunismo[2]


[1] In questo senso Slavoj Žižek ha sostenuto che i neo-populismi costituiscono il rovescio osceno del neoliberalismo. Sono cioè “l’altra faccia del neoliberalismo”– come ha scritto Carlo Galli –, di cui “non riescono a mettere in discussione gli assetti strutturali in materia economica”. Svolgono cioè la “funzione di conservare lo status quo e perpetuare così l’egemonia neoliberale” – ha aggiunto Dario Gentili –, rappresentando di fatto una “variazione […] all’interno del medesimo ordine del discorso neoliberale”

https://www.altraparolarivista.it/2025/04/18/neoliberalismo-neo-populismo-neo-autoritarismo-simoncini/

[2]«Il combattimento per il comunismo è già il comunismo. È la possibilità (quindi scelta e rischio, in nome di valori non dimostrabili) che il maggior numero di esseri umani – e, in prospettiva, la loro totalità – pervenga a vivere in una contraddizione diversa da quella oggi dominante.

https://www.poliscritture.it/2017/02/09/appunti-politici-3-comunismo-di-f-fortini/


sabato 19 aprile 2025

Il tarlo di Fortini. VOLANTINO 1

 

“Un giorno o l’altro”[1]
… me lo leggo

[1] A «Un giorno o l’altro» Franco Fortini ha lavorato per oltre un quindicennio, selezionando, riscrivendo, intrecciando e commentando i suoi interventi privati e pubblici, editi e inediti, dal ’45 agli anni ’80. Nel ’94 la morte gli impedì di portare a compimento il progetto, che era ormai in una fase avanzata.
(https://www.quodlibet.it/libro/9788874621460)
 

mercoledì 16 aprile 2025

SU "Sotirios Pastakas: In principio era la Poesia"


MIO COMMENTO A UN POST SU FB DI LEA MELANDRI

di Ennio Abate
"La poesia, come le altre arti, ha un urgente bisogno di riscoprire la sua natura: che la spinta propulsiva che ha viaggiato da Omero ai giorni nostri ci possa accompagnare fino alla fine del mondo ... In principio era il Verbo, sarà ancora la poesia a scrivere la parola fine." (Pastakas)
Ancora con questo mito delle Origini o quasi!
Più terra terra, se Pastakas riconosce che "le arti hanno cessato di sorprendere la gente comune" e che "la sorpresa la offrono le scoperte scientifiche", non sarebbe il caso di chiedersi quali siano le ragioni storiche che hanno portato alle "conquiste della scienza, negli ultimi 50 anni così spettacolari", per capirne la causa profonda (e anche i rischi derivanti da una sua subordinazione al Capitale)?
E non sarebbe anche il caso che i poeti imparassero di più dagli scienziati invece di snobbarli? Ad esempio: la regola elementare della cooperazione che è forse una delle molle fondamentali del "successo" delle scienze?

lunedì 14 aprile 2025

Poesia, guerra, ipocrisie


di Ennio Abate


 MIO COMMENTO AD UN ARTICOLO DI LE PAROLE LE COSE

https://www.leparoleelecose.it/?p=51251

"La poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. "


Ma ci credete? E dove stanno le nostre poesie come "atto di resistenza" da mettere accanto a queste? O gli articoli di riflessione sul 7 ottobre e sui massacri israeliani che da allora si sono moltiplicati (o sono proseguiti)? Questo articolo mi sembra un tardivo e ipocrita obolo agli agonizzanti abitanti di Gaza ( "Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro ad Emergency per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza") gettato loro passando di corsa, senza guardare in faccia né questi sconosciuti "dieci autori palestinesi" né quelli di cui parlano nei loro poveri versi. E continuando a tacere sullo scandaloso silenzio della maggior parte dei politici e dei nostri concittadini italiani sul massacro dei palestinesi da parte dei soldati israeliani che da mesi li rastrellano e li ammazzano.

mercoledì 9 aprile 2025

Su “Nei dintorni di Franco Fortini” (5)




Una richiesta di aiuto

di Massimo Parizzi

 PER LEGGERE CLICCA

sabato 5 aprile 2025

Eugenio Grandinetti

 


L’ultima parola pare sia
il frenetico battere delle ali
di falene che muoiono
sbattendo inutilmente contro i vetri
senza riuscire a ritornare libere.


“Poche figure della poesia italiana contemporanea si sono mantenute appartate quanto [Eugenio Grandinetti]. Privo di ogni evidente ambizione letteraria, lontano da gruppi, riviste, salotti, non sostenuto da editori nemmeno minimi, la sua parabola letteraria si è svolta tutta nell’ombra, sostenuta da un piccolo manipolo di amici e da qualche bolla della Rete (in particolare i blog “Moltinpoesia” e “Poliscritture”). Eppure, nel suo essere uomo modesto e defilato, poeta che non ha cercato la notorietà e che il successo non ha mai nemmeno sfiorato, brilla qual­cosa che va al di là di un semplice esercizio espressivo o stilistico e si connette a un destino comune, a una dimensione tutt’altro che privata e solipsistica”.
dalla Prefazione di Paolo Giovannetti

L'antologia delle poesie di  Eugenio Grandinetti
è a cura di Ennio Abate
con la collaborazione di Laura Cantelmo, Rosa De Meo e Anna Maria Grandinetti
Prefazione di Paolo Giovannetti

Zacinto edizioni
Anno: 2025
Pagine: 208
ISBN: 978-88-31323-73-4

*https://www.biblionedizioni.it/prodotto/poesie/

venerdì 4 aprile 2025

Un incontro. Oggi alle 18 a Milano

 


Un incontro. Oggi alle 18 a Milano.
Aspetto (quelli/e che possono venire...)

Riapro Lisiàt, uno scritto di Fortini del 1975, leggo: Uno sfoglia queste carte [la biografia del partigiano Lisiàt (Athos Iovi) fucilato il 1° settembre 1944] e subito pensa che quella era una vita, così ridotta dal tempo trascorso....
«Che cosa significa: “ricordano”?» si chiedeva Fortini, ponendosi dinanzi all’ombra di Lisiàt dal punto di vista di un noi ancora capace di farsi carico del passato della Resistenza. Diceva di Lisiàt: «è degno di ricordo perché difese la giusta parte». Anche di Fortini si può dire lo stesso. Come Lisiàt, fu nel suo tempo dalla parte giusta