lunedì 9 settembre 2024

Gli amici morti

 




di Ennio Abate


Da un’ombra gli amici morti
annunciavano: vorremmo aiutarvi.

Impossibile, tra me dicevo. Esitavo,
però, e, per non rompere con loro,
cominciavo: siamo tanto diversi.
(Voi morti ormai, noi vivi, intendevo).

In sogno ancora vi parliamo, dicevano.

Più in allarme, allora, mi chiedevo:
come fossimo vivi? o tutti già morti?
E, per uscire dal dubbio, proponevo:
su, prendiamo un caffè insieme.

Ma no. Volevano restare nel sogno,
non uscirne. E in coro insistevano:
aiutarvi, guidarvi, passarvi la nostra
saggezza.

Sempre scettico aggiungevo: come
riconoscervi? Siete  in una folla
immensa. E stizzito: O avete continuato
a invecchiare e a capire più di noi?
Solo morendo, potremmo darvi retta.

Sorridevano ora: con le vostre guerre
che fate, se non morire e far morire?
Troppo ingrossate il popolo dei morti
e trascinate nella nostra ombra
l’azzurro del cielo e del mare, il vento,
gli amori. Avvertirvi, fermarvi, vorremmo.

(9 settembre 2024)

martedì 3 settembre 2024

La Giustizia

 


“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche

di Rita Simonitto

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domenica 1 settembre 2024

IN UN SOGNO CON ATTILIO

 


Attilio Mangano (1945- 2016) 



di Ennio Abate


Nella stanza da pranzo

di casa mia, di adesso.

Piatti sporchi, posate.

Sparecchiavo la tavola.


Attilio dall’ombra

mi mostrava un giornale

- uno speciale de il manifesto

di una volta.

Oggi è la sinistra che governa:

mi annunciava serio.

Stupito io. Come può essere? - tra me dicevo - E’ cosa contraria a quel che pensiamo da anni.

Non volevo però contraddirlo.
E ho cominciato: Attilio,
siamo diversi ma possiamo
ancora parlare ...
E per farlo più a lungo possibile:
Prendi un caffè con me, gli proponevo.




(31 agosto 2024)