di Ennio Abate
Scorri, buia campagna d’infanzia, mostra i tuoi sterpi.
Ci siamo fatti vecchi. Ci siam persi. Ma ai
bambini
che fummo – abbassaocchi, biascicanti favori,
baciamani
– somigliamo soltanto per la sofferenza dei
ricordi.
Dal braciere di povere fiabe scintillano ancora
immagini
pie. Conservarle devi contro i geli pugnalatori.
Cibi di compassione, marmellate di paure sono,
ma nutrono l’impazienza di altri combattenti.
Narreremo altre furie. E nella carne dei viventi.
Non più muti scenderemo negli irriconoscibili
cimiteri marini dei nostri padri dimenticati.
9 luglio 2025
* Una precedente versione qui:
https://www.poliscritture.it/2024/05/09/lavorando-a-narratorio/