di Ennio Abate
"Raimondi
tende, forse da sempre, a spostare la propria attenzione dall’antagonismo etico-politico alla conciliazione etico-morale,
cioè al piano dell’esistenza in cui è ancora possibile o almeno
sperabile costruire una forma di armoniosa condivisione. "
(Pusterla)
E
già, I poeti in tempi di guerra dell'antagonismo etico-politico se
ne sbarazzano volentieri, senza rimorsi. E, come preti - ah, la
"sporca religione dei poeti"! - mirano alla conciliazione
etico-morale. Si perdonano, ma saranno perdonati? Temo e spero di no.
Anche perché fingono di non sapere che è impossibile costruire
questa benedetta "forma di armoniosa condivisione"
esclusivamente sul "piano dell'esistenza". A meno di non
contentarsi di coltivare il proprio giardino
poetico-esistenziale-quotidiano (se lo hai) disinteressandosi a fatti
come questi: " I cadaveri attirano branchi di cani che vengono a
mangiarli. A Gaza la gente sa che dovunque veda dei cani è meglio
non andare".
*Mio commento a
Nessun commento:
Posta un commento