martedì 4 febbraio 2025

Contro i panegirici

 




di Ennio Abate

De Angelis è un buon poeta della tradizione ermetico-orfica. Su questo non ci piove. Ma perché lodarlo in continuazione? Leggo sulla pagina FB di Viviana Nicodemo (qui) la recensione di Roberto Galaverni su "Poesie dell'inizio 1967-1973" di Milo De Angelis, dove tra l'altro il critico scrive: "c'è già tutto lì, c'è già il suo modo". E mi chiedo: ma perché quello che è quasi la norma per tanti (la maturità poetica che si intravvede già nella produzione giovanile) deve essere presentata come fatto eccezionale? E da applaudire poi? Perché questi panegirici? E’ questa la critica che serve? A De Angelis o alla sua corte?  


2 commenti:

Alberto Rizzi ha detto...

Serve a De Angelis e alla sua corte.

Anonimo ha detto...

Ma vaffa