giovedì 3 novembre 2011

Ennio Abate
Riflessione di un commentatore di blog
e omaggio a Elvio Fachinelli




Nel mio lavoro (sì, lavoro, anche se non pagato...) di “commentatore - contrabbandiere”, che cerca  cioè di riportare la voce della campana suonata nel villaggio X anche nel villaggio Y (e viceversa) e di  esercitare il suo diritto di critica sui testi pubblicati in vari blog (Nazione Indiana, Le Parole e le cose, ecc.) o mailing list, ho ricevuto parecchie reazioni infastidite o aggressive. Fino alla censura o al blocco della discussione. Colpa mia, colpa altrui? Mi sono andato a rileggere in questi giorni da una sbrindellata copia di "Quaderni piacentini", n.36, nov. 1968 lo scritto di Elvio Fachinelli, «Gruppo chiuso o gruppo aperto?» e ne ripropongo la parte iniziale e finale. Le sue  lucide riflessioni andrebbero prese in considerazione da chiunque intenda “fare gruppo” o si affaccia da "estraneo/a" in un gruppo più o meno già strutturato. [E.A.]


martedì 1 novembre 2011

Enzo Giarmoleo
Riflessione circolare
sulla morte di Gheddafi



non sto dicendo che le infrastrutture della Libia siano state esteticamente deformate da oltre 50 mila tonnellate di bombe all’uranio impoverito ad alto contenuto esplosivo e che le nano particelle all’uranio viaggino inodori insapori incolori indisturbate nel paesaggio libico

non sto dicendo che l’obiettivo delle potenze occidentali sia quello di impossessarsi delle immense riserve di idrocarburi della Libia di far propri 200 miliardi di fondi sovrani libici presenti nei forzieri occidentali ed attuare strategie geopolitiche per bloccare la penetrazione cinese nel continente africano

Lucio Mayoor Tosi
Smettano di scrivere i Poeti



Credo che i poeti dovrebbero far sentire di più la loro voce. E il modo migliore per farlo potrebbe essere quello di mancare, di rendersi assenti all'umanità. 
Per una settimana o per un mese non teniamo reading, presentazioni di libri, spettacoli, dibattiti. Non si scriva di poesia sui giornali e sulle riviste, anche quelle specializzate. Nulla di nulla.

SCIOPERO!

Rendiamo evidente l'assurdità del vivere di soli affari. 
Rendiamo chiaro col nostro silenzio che il mondo non è più a misura d'uomo ( se mai lo è stato). 
Inventiamoci una manifestazione silenziosa di protesta per tutto ciò che manca.
Mi piacerebbe che si organizzasse una manifestazione senza slogan ne' versi, con cartelli lasciati bianchi, senza scritte, a cui partecipino tutti i poeti, noti e meno noti.  E' davvero impossibile?

Lo propongo qui, agli amici del blog, nella speranza che ne possa nascere qualcosa, un passaparola che si concretizzi in gesto solidale verso tutti coloro che stanno pagando per una crisi assurda, disumana.