sabato 5 febbraio 2022

In morte di Beppe Provenzale

 


di Ennio Abate

Mi è arrivata oggi da alcune amiche e amici la notizia della morte improvvisa di Beppe Provenzale«architetto e scrittore, critico d'arte e conferenziere. Mai pavone», come leggo dalla sua pagina su Facebook, ma per me soprattutto animatore vivace del Laboratorio Moltinpoesia, a cui, malgrado il nostro rapporto sospettoso e a volte tempestoso (da parte sua e da parte mia), molto però s'era appassionato. (Basta scrivere il suo cognome in 'cerca' per  vedere e rileggere i suoi numerosi contributi). Poi ci siamo persi di vista. Non so se e come mi avrebbe ricordato, se fossi morto io prima di lui, ma a me piace ricordarlo così:

Ciao Beppe, ecco, ti do  ancora una volta quella parola che, malgrado i nostri dissensi, non ti avevo mai tolto…


Intervento finale

di Beppe Provenzale

al reading del Laboratorio dei Moltinpoesia

Casa della Poesia,

Palazzina liberty

Milano, 26 marzo 2009

 

 

 

“La salute gentile scende su ali piumate”.

Ripeto:

“La salute gentile scende su ali piumate”.

 

E’ il verso di un’ode musicata da Handel per il compleanno della regina Anna d’Inghilterra.

Naturalmente oggi non ci sono più versi in questa forma, anche se ognuno s’aspetta che la poesia si declami reciti e s’alzi in voli pindarici come questo.

Ma non ci sono più le occasioni celebrative di questo, quello o di un evento particolare.

Oggi abbiamo gli sportelli delle poste,

dell’esattoria

l’auto rigata

il parcheggio introvabile

e la TV. Domanda.

Si può fare poesia aldilà dei bigliettini dei Baci Perugina? Alcuni la fanno, ma come per la pittura contemporanea, è cotta e mangiata su tavole ristrette con strumenti sempre più esclusivi.

 

Poesia elegiaca, allegorica, moderna, post-moderna, post-post-moderna sono etichette e spesso vezzi di chi, pur non essendo poeta – a volte addirittura mangiatore di poeti – ama catalogare, promuovere e bocciare.

I poeti non-liberi stanno al gioco e scrivono solo per i critici, dimenticando l’umanità e ricordando il comandamento unico: se non si parla di te non sei nessuno.

Pensate se oggi Valeria Marini pubblicasse un volume di poesie… completate voi la frase.

 

Qualcuna delle poesie che avete sentito vi ha colpito? Qualcuna no, qualcuna non l’avete afferrata bene, qualche altra vi ha lasciato un piccolo ricordo breve.

Ora mi dichiaro presuntuoso, ripeto mi dichiaro presuntuoso, e vorrei insegnarvi come si fa poesia. Qui ora e a fine serata? E perché?

Perché debbo ringraziarvi del vostro paziente silenzio.

 

Dopo l’ufficio postale, l’esattoria, il parcheggio e il semaforo, una sequenza quotidiana che vale l’altra, in questa che descrivo siete fermi al semaforo. Nell’attesa potreste fare una cosa brevissima, facile  senza fatica ed euro:

guardare con occhi affettuosi qualsiasi cosa, un passante, un albero, la luce perché rossa del semaforo.

 

Ecco, con un semplice sguardo o con un gesto dai polpastrelli teneri, in questo momento realizzato, uscireste dal tempo stretto e relativo di tutti i giorni e vi aggancereste con il Tempo Assoluto. Quello che resta alla fine e dopo la fine. Quello che migliora il presente, rassomiglia alla poesia e s’avvicina a quel

“La salute gentile scende su ali piumate” che è poesia al pari del vostro sguardo o del vostro gesto. Non c’è più una regina ma ci siete voi.

 

Grazie dell’attenzione e dell’accoglienza.

 

 

6 commenti:

Mayoor ha detto...

Mi ha sempre incoraggiato a proseguire con le mie poesie maldestre, con quel modo suo di essere esageratamente entusiasta. Io però l'ho sempre sentito sincero. Una amico. Mi dispiace tantissimo, perdiamo una persona solare e un poeta vero.

Unknown ha detto...

Ci siamo visti anche in montagna con i suoi figli e nipoti... Una bella giornata.
Beppe sempre gentile mi ha seguito nei miei tentativi di poesia... Gli piacevano i miei versi, ed io ricevevo i suoi commenti con piacere. Era un amico poeta, che mi resterà per sempre nel cuore. Ciao Beppe❤️

paolo pezzaglia ha detto...

Il mio carissimo amico Giuseppe Provenzale era una persona speciale – nobile, coltissimo e insieme semplice.
Architetto, custode di antichi valori estetici e storici della sua Sicilia, aveva studiato l’ipotesi che il Florio – fuggito con il padre in Inghilterra per una ingiusta persecuzione religiosa – fosse in realtà il vero scrittore di alcuni drammi scespiriani. Il tema mi aveva subito affascinato ma Lui l’aveva documentato: come Intendente alle Belle Arti aveva trovati i disegni storici di alcuni edifici distrutti dal terremoto di Messina e li aveva confrontati con i testi scespiriani! La grande Francis Yates storica della cultura italiana del Rinascimento e Seicento ne aveva già accennato, ma Provenzale aveva trovato le prove. Questa la sua novità: aver intelligentemente confrontati i vecchi disegni con i testi scespiriani. I risultati sono entusiasmanti. L’influsso della grande cultura italiana nel periodo elisabettiano, che appare in molti drammi scespiriani, aveva trovato un’altra importante spiegazione, grazie a Giuseppe Provenzale.
Improvvisamente questa notte è arrivato un messaggio di suo figlio (da qualche anno in America Latina) che mi ha comunicato la sua morte. Beppe era da lui per una visita di qualche mese, invece… addio caro Beppe, addio ai nostri colloqui così densi e leggeri.
Ti auguro, caro amico, un aldilà di sogno, arte, poesia e pace.

Augusto ha detto...

Voglio pensare che dalla sua morte il Paradiso sia diventato un posto migliore...
Ciao Beppe!!!

Unknown ha detto...

un semaforo rosso arresta più volte il cammino delle nostre vite e ci obbliga a rallentare, fermarci, aprirsi ad uno sguardo diverso...com'è vero! Con o senza poesia, umanamente. Grazie e buon viaggio amico poco conosciuto

Thomas Moran ha detto...

I am so grateful to read your wonderful words about Beppe. He sent a message in January that he was seriously ill but then silence.
A dear friend lost

Thomas Moran