giovedì 22 febbraio 2024

Addii


 

di Ennio Abate 

Allora dimenticai l’insopportabile sprezzo dell’Intelletto saccente
verso gli uomini di buone volontà, il delirio
dell’Io che si gonfia calpestando l’ingegno umile dei molti.

Brevi comete a me ostili!
Dai loro Lassù sbuffavano eoli beffardi
e poi sfolgoravano altrove, lontane.

Lascio che si cullino nell’Eternità dei Papaveri.
Torno a sentire le nenie stampate nel Sud della mia mente.
E riparo le bussole che, passando tremende, hanno scassato.

1 commento:

Alberto Rizzi ha detto...

La "visione bipolare" delle cose non ti lascia... Sicuro che la critica al (non sempre credibile) ingegno dei molti sia saccenza?
Bella comunque l'ultima terzina: che contiene anche, nell'ultimo verso, una chiave di lettura davvero divertente.