giovedì 28 agosto 2025

Eppur si muove...

 Ballata dei massacrati di Gaza

di Ennio Abate
 

 Fratelli umani

Israeliani

nostri ben educati carnefici

per l’amara e breve vita

che lasciammo

nell’unico modo da voi consentito

non incolpatevi.

domenica 17 agosto 2025

vecchia madre fanciulla (2)

 


di Ennio Abate



                              In memoria di R. B.



di mattino presto solitaria fumavo
sulla panchina della piazzetta a Praly
e poi passeggiammo lungo il torrente
su sentieri morbidi di pioggia
parlammo di anni passati di dolori
rappresi di pianti ormai asciugati
nei barattoli delle nostre memorie

un sasso una radice sollevata uno
spuntone di roccia – ad intervalli
i rumori da case ancora addormentate

*
chi ero (se ero) cosa di me rimarrà
quale ricordo o gesto resta nel cesto?

*
sì sì strana infelice quella un po’ diversa
inadeguata ingannata fasciata ingessata
agghindata con stracci da mercatino psicanalitico
maschera amuleto portafortuna condannata
a raccontare nel danno in vergogna
il senso di colpa numero uno due tre
tolto il velo da parole e banalità

*
freddo alone di eventi! frizionarli dovevo,
suscitarvi la piccola febbre della coscienza,
scaldarli alla sua lampada amorosa?

*
cugina psicoanalisi, papà analista
mie stampelle non lasciatemi a
zoppicare dinanzi a incubi adulti
sostenete il viaggio nell’aldilà
della mia anima in frantumi
riportatela qua dove siete o apparite

la volevo bella, capite, mite scolara
non impacciata impresentabile acrobata
sulle sbarre gelate del mio diario
con tutto il dolore simulato e sofferto
fra ombre lacerazioni e rossori

*
calco di petrosa divinità fui bambina
in una vita di tetra morte fui compressa
nel corpo – s’appesantiva si sfaldava –
figlia bastarda preda di figli inesistenti
estratta all’ultimo momento dal frigo
della Grande Madre Macellaia
percossa tagliuzzata per cibare
– casalingo spezzatino – la famiglia
il marito i figli gli scolari delle elementari
gli altri – temuti stranieri inamabili specchi
ruvidi panni tamponanti i miei mestrui d’angoscia
scaldamuscoli del mio essere ansiosa
falle nella ideale cisterna amorosa

*
e come fece il mio io di mai amata
il mio io-non-io o io-mai quasi-mio
io di mamma mia io ciste in figli-miei
e non-miei io condannato a gara atroce
con scolari-miei-non-miei a sognare
gravidanze a figliare a recitare
da sposa da madre da amante?



(1996 – 2025)

*in copertina: Francesco Messina, Ritratti della moglie Bianca (terrecotte policrome e marmo policromo)






domenica 3 agosto 2025

Psicoscrittoio (8)


di Ennio Abate

abitammo, sì, tanto vicini
ma case su scogli separati

il vecchio padre
ora benevolo poeta
è sceso
ha bussato alla porta
e alla mia donna
ha sussurrato - quanto tardivo! -
l’invito per me:
venga, venga quando vuole…

calmo
mi rivesto
- infilo calzettoni
finalmente non bucati
senza nascondere toppe
e mancanze di studio -
ma non mi arrampicherò più
su quel suo scoglio

i miei occhi
vecchi e stanchi
hanno già visto da quaggiù
l’orrore
che lui dall’alto vede

sabato 2 agosto 2025

Psicoscrittoio (7)

 




di Ennio Abate


dovessimo non amare più
con la coda dell'occhio

non nascondere

le animelle
particelle
nostre
un tempo amiche

le loro flebili gioie
di piccole barche
che ci trasportano
col batticuore

provassimo
riprovassimo
a non affondarle