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di Ennio Abate
abitammo, sì, tanto vicini
ma case su scogli separati
il vecchio padre
ora benevolo poeta
è sceso
ha bussato alla porta
e alla mia donna
ha sussurrato - quanto tardivo! -
l’invito per me:
venga, venga quando vuole…
calmo
mi rivesto
- infilo calzettoni
finalmente non bucati
senza nascondere toppe
e mancanze di studio -
ma non mi arrampicherò più
su quel suo scoglio
i miei occhi
vecchi e stanchi
hanno già visto da quaggiù
l’orrore
che lui dall’alto vede