Iniziamo con questo racconto di Rita Simonitto un esperimento: apriamo di tanto in tanto il blog Moltinpoesia anche a altri tipi di scritture non strettamente poetiche o riguardanti la poesia. [E.A]
“Buon giorno!
So che mi aveva cercato.”
“Buon giorno.
Sì. Ah, è lei” aveva risposto una voce fredda al di là della cornetta.“Senta, è
da un po’ che tento di mettermi in contatto. Ma che cazzo sta succedendo! Non
va mica bene, così, sa? Se ne renderà conto. Oppure… no! Non se ne rende conto......Ma
dove….?”.
Lui ascoltava,
senza proferire verbo, quelle parole che gli scivolavano nelle orecchie come un
brusìo, e anche i suoi pensieri si erano ammutoliti. Tutti tranne uno che
martellava fisso nella sua mente “E, adesso, che faccio?”.
Non ci sarebbe
stato niente di altro da fare, lo sapeva bene, se non quello di mettersi finalmente
ad ascoltare ciò che il suo capo gli stava dicendo dall’altra parte, che però
percepiva come se venisse dall’altra parte del mondo. Ma non ne aveva né la
voglia né la forza.
Così, di
colpo, non potendo reggere più la situazione, mollò la voce che continuava
a parlare lungo quel filo penzolante, e,
ottuso ormai, abbandonò il tutto e uscì dalla stanza.