martedì 5 ottobre 2010

LAST TRIP RAP di Enzo Giarmoleo

Mare
calmo
piatto
mondo
artefatto
verde
azzurro
trasparente
tartarughe sui fondali
planano dolcemente
Solchiamo la traccia
acqua nella faccia
di Fenici e
e Popoli del mare

5. AM di Augusto Villa

5.AM

Scalda le mie spalle
il profumo del caffè.

Al sole di questa lampadina
il mistero comprendo

del salto dei biscotti

della gioia

e dei pianeti tutti.

sabato 2 ottobre 2010

COLLINE TOSCANE di Fabiano Braccini












Poca ombra
sotto
le foglie argentate
degli ulivi
e cicale assordanti,
invisibili
se non per
qualche riflesso di sole
sulle ali.

venerdì 1 ottobre 2010

UN MICROFONO COSTA E LA MUSA E' PARALIZZATA di Giuseppe Beppe Provenzale

foto di G. Provenzale


















Il 28 settembre, presso la Palazzina Liberty, è  stata inaugurata la nuova stagione 2010-2011 della Casa della Poesia. Tema il “Microfono aperto”, anche se il microfono non c’era.
Erano presenti i Padri fondatori, 20 poeti invitati, 20 poeti irriducibili e una sparuta schiera di stoici, in qualche modo amici dei primi. Pochi sorrisi, qualche saluto e grande protagonista il vuoto risultante dalla conta dei presenti.

Il POETA di Luisa Colnaghi


Un  vecchio  poeta 
non trova voce per cantare la città:
polverosa, lorda di graffiti oscuri...

CERTI RAGAZZI di Lucio Mayoor Tosi

Silloge 21

Certi ragazzi sono tappetti dal cuore disperato
marginale stil novo, barbagli dell’acqua nella luce matura
barche vuote, sedie disabitate.

Chi non ha tempo per l’amore vive dentro lunghe gambe sportive
e scopa da gentleman come fanno gli uomini canguro del sesto piano
quello delle dirigenze. Una razza satellitare bene attenta a non
riprodursi senza garanzie di spettacolo tra le rubinetterie
i divani di pelle e la cruscotteria del 2000.

Certi ragazzi vorrebbero avere il sedere basso e svestito
invece le ragazze conservano una castità di ferro anche mentre la danno
come fosse una domanda, il ricciolo di un mazzo di primavere
e sanno di cucinotto, di lavanda e di una birra, una per tutta la sera.

LO SPECCHIO di Paolo Pezzaglia


Mi guardo spesso allo specchio
e non mi piaccio –
non riesco a sorridere –.

ROULOTTE di Augusto Villa


Mi regalo un concerto
a ricercar melodiche emozioni
nel canto estatico
di una Lavatrice rom
libera dall'incubo dei watt
e dal calcare.