Mare
calmo
piatto
mondo
artefatto
verde
azzurro
trasparente
tartarughe sui fondali
planano dolcemente
Solchiamo la traccia
acqua nella faccia
di Fenici e
e Popoli del mare
La forza dell’andare
La forza del fare
La forza dell’amare
La forza dell’amore
La forza delle cose
L’amaro delle spose
La spuma del candore
I solchi del dolore
domani domani
il mondo nelle mani
la vita
la morte lontana
la vita senza fine
Il corpo rannicchiato
Il sangue rallentato
La vita non è un dato
un numero auspicato
Solcare solcare
in sicurezza
é quasi la salvezza
Linea d’ombra lontana
solo una membrana
dall’isola biancana
Il guscio di una noce
lontano dalla foce
il legno spesso segue
il volere del vento
nel suo mutamento
Il corpo rannicchiato
il sangue rallentato
il corpo sta in silenzio
non manda segnali
per non farsi sentire
Disagi all’imbrunire
l’acqua si scurisce
il cuore si impietrisce
si spera la bonaccia
acqua nella faccia
mancanza di respiro
è solo un capogiro
incombe un fitto banco
di nubi sul fianco
di nubi sul fianco
d’un colore olivastro
sinistro quasi giallastro
incombe basso
pesante come sasso
sulla rotta della barca
che gli procede verso
Arriva poi uno sciame
di stelle tremolanti
vacillano eccessive
come mosse dal vento
sembrano aleggiare
vicinissime al mare
Il corpo rannicchiato
il sangue rallentato
la notte sta passando
la luce sta affiorando
la vita viva
l’acqua cristallina
verde e trasparente
consola la mente
La vita viva
la riva è più vicina
la tartaruga saggia
la notte sulla spiaggia
a scavare la sabbia
In cielo la rabbia!
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