Un vecchio poeta
non trova voce per cantare la città:
polverosa, lorda di graffiti oscuri...
mendicanti davanti alla chiesa,
file senza fine alla mensa di San Francesco,
la zingara con la camicia aperta
allatta il piccino sul marciapiede,
i trans sui tacchi a spillo,
donne spoglie con grandi seni ondeggianti,
drogati sognanti sotto gli alberi di tiglio.
Donne misteriose con burka, chador o sari indiano,
l'etiope avvolta in veli bianchi , va alla chiesa,
il vecchio cammina al braccio del negro,
la fioraia cinese sta davanti alla Scala.
I sogni volano,
si impigliano sui rami,
con i pupazzi di Cattelan.
Il povero poeta
sfoglia le pagine della metropoli,
con stupore per nuove figure, nuove povertà...
riconosce il dolore che riconcilia e avvicina.
Milano è pure grande....moderna...
poeti, scrittori, artisti ed eroi nella storia,
eleva grattacieli a scrutare alto...
architettura ultramoderna...
e skyline rifatto.
Milano è pure generosa...
accogliente, sorridente, laboriosa,
fuggiaschi e senza tetto
vi cercano rifugio...
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