Giovanni Parrini Nell’oltre delle cose interlinea, Milano, 2012
Se si dovesse racchiudere in una definizione il lavoro
poetico di Giovanni Parrini, si dovrebbe parlare di poesia della disseminazione
prosastica in tutte le sue tonalità e modalità stilistiche, da quelle incidentali
e laterali così forti da sconfinare nel loro opposto, a quelle, diciamo così,
direttrici, alle corsie centrali, che appaiono più limpide, distese, con
alternanza di penombre e di chiaroscuri. Da un lato, Parrini preferisce la
raffigurazione di un quotidiano dimesso, con illuminazione laterale, direi di
transito, temporalità del transito oltre le cose; dall’altro, c’è il progetto
di indicare le «cose» come se fossero osservate da un finestrino di un treno in
movimento, dove non sai se siano le «cose» in movimento o il punto di vista
dell’osservatore.