Arriva a flussi leggeri
galleggia, cattura il sole
si allunga in ombre velate
sui vetri della finestra.
Falde di bambagia coprono
il gelo della campagna
i pioppi all'orizzonte
sono fantasmi fuggitivi.
Non si sente il suono
delle campane, tutto è fermo
nel silenzio ovattato,
appeso al filo dei pensieri.
Gocce vaporose come
rugiada scendono lievi
sulla mente catturata
dalla magia del momento.
Gli occhi s'interrogano
frugano nell'infinito, bianco
mondo senza odori
senza rumori di prossimità.
2 commenti:
Quando il paesaggio s'interroga i pensieri diventano più profondi e la pace più prossima di nessun rumore.
Giuseppe Beppe Provenzale
Credo che le poesie di Luisa Colnaghi, per quanto ho potuto leggere fin qui tra quelle inviate dai Molti, siano tra le meglio scritte. Tolti quei "fantasmi fuggitivi" non vi è traccia di ricercato lirismo e le immagini inducono alla contemplazione meditativa (meditazione intesa come assenza dei pensieri, pura osservazione e non riflessione su qualcosa. Che poi è questo il significato che se ne dà in oriente. Es: la med. Vipassana).
"Non si sente il suono
delle campane, tutto è fermo
nel silenzio ovattato,
appeso al filo dei pensieri."
Ecco, solo questi versi mi danno da pensare... che questa poesia non deve essere stata scritta a Milano perché le campane a Milano è da parecchio che non sono più una caratteristica dei rumori della città. Mi pare. E poi quei pensieri sono solo nominati, quasi ce ne fossero, mentre è evidente che non ce n'è o, se ce ne fossero, sono ritenuti irrilevanti.
Insomma ogni cosa è mostrata, ma non viene detto nulla.
mayoor
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