mercoledì 10 novembre 2010

COMMENTI
Micio Tempio




Commento di Lucio Mayoor Tosi
 

Cliccate su questo link e ci troverete la valida interpretazione di un testo di Micio Tempio.
Qua sotto invece riporto un passaggio che ieri sera che ha sorpreso un po' tutti per la modernità dei contenuti:


Oh che follia/ Taci, perché non sai la Teologia./ Questa sì bella usanza /da Sodoma abbruciata fu sodomia chiamata;/ ma perché sia peccato /io non capisco ancor./ Si l’adulterio è tale/ che sia dal ciel punito./ La fede coniugale viene a tradirsi allor./ Sta il gran peccato espresso /nell’accoppiarsi insieme/ diversità di sesso; ma se si sparge il seme /tra l’uomo e l’uomo istesso,/ che non sia permesso/ portami un argomento,/ una ragione, ed io questo cular desio/ discaccerò dal cor.
 
Non so dire se il verseggiare di Domenico Tempio sia da considerarsi poesia, a me sembrano dei recitativi. Il trattar di temi sociali, di filosofia e di buone o cattive creanze, usando il linguaggio crudo dell'eros, era molto in voga nella seconda metà del '700, eppure mi sembra che l'essere così diretti ed espliciti contenga un'innocenza salutare ancora valida, oggi che viviamo nella dittatura bacchettona, discriminante e fasulla dell'eterosessualità a tutti i costi. 
Grazie a Beppe Provenzale per la magnifica segnalazione. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento di Luisa Colnaghi

Beppe ha fatto una esauriente presentazione. Risulta tuttavia una poesia poco conosciuta e poco diffusa forse per la lingua (siciliano) non comprensibile da tutti o forse per la licenziosità del linguaggio usato dal poeta. Si deve forse dedurre che i temi usati dal poeta erano in uso in quel tempo ed anche la forma delle poesie era quella che usavano per la presentazione di testi come questi.
E' servito ad allargare la conoscenza della poesia dialettale, in questo caso siciliana, dell'epoca, per quanto riguarda i temi trattati siamo abituati a vederne e sentirne diffusamente tramite i media di questa nostra epoca.

Moltinpoesia ha detto...

Grazie Lucio. Sono perfettamente d'accordo.
Ho clicckato sul link segnalato e ho notato nel declamatore un'enfasi che non mi piace Egli partecipa e condivide compiaciuto poesie che io ho sentito raccontate più ammiccanti, più distaccate ed ironiche con parole grevi pronunciate solo perchè necessarie al testo. Le poesie non erano destinate alle osterie, ma alla classe colta e, benché più-che-curiosa, comunque attenta alla forma, al tono, al modo di atteggiare le labbra. Il "tuo" fine dicitore in questo caso non é affatto "fine" e racconta secondo cliché da caserma.
Riguardo all'"innocenza salutare" ti rinvio alle ultime tre righe del mio contributo di ieri sera: "Morale? La pulce aveva fatto un errore di mappatura, aveva astratto la realtà oltre una coscienza non saputa e l’aveva collocata all’interno della sua fantasia. Lavorando borderline e non conoscendone i rischi. Alla fine, la pulce, innocente come l’Autore, ne viene annientata.Per il testo completo del mio speech cliccka su CONTRIBUTI La vendetta del pornografo.

Giuseppe Beppe Provenzale