Una volta, anni fa ero in Arizona e visitando una ghost town avevo visto un poster con questa storiella.
L’ho ritrovata in questi giorni e tradotta in italiano. A me pare istruttiva anche a proposito di letteratura…[P.P.]Al ragazzo brillavano gli occhi,
disse voglio cercare l’oro.
Bravo, datti da fare,
dissero quelli seduti
intorno al fuoco in cerchio
- a tutti brillavano gli occhi -.
Cominciò a dire il vecchio: attento!
ma il giovane se n’era già andato
con piccozza e sacco di tela.
Voleva dirgli, il vecchio,
attento, non basta
trovare la vena d’oro
nella caverna senza luce…
Tornò la sera dopo il ragazzo
ed esultò: guarda
come brilla questo sasso!
L’oro si vende, non i sassi…
il vecchio riprese il discorso interrotto,
ti stavo dicendo, ragazzo,
che serve l’attrezzatura per l’oro
non bastano piccozza, occhio e fortuna
Ho forti braccia ma non attrezzi,
voglio solo trovare l’oro
m’interessa l’essenziale.
Va bene riempi il tuo sacco di pietruzze
e trovati un socio per gli attrezzi, ma,
attento, se ha una pistola, e qua…
una 45 ce l’hanno tutti,
se non sai sminuzzare, lavare, e,
con il mercurio, discriminare
lavorerai per lui e sarà lui
il cercatore, solo a lui noi
qua in cerchio pagheremo l’oro.
Riprovò ancora il ragazzo e in breve di
detriti luccicanti fece una montagna,
cercò giù un socio ma
nessuno volle salire a vedere.
Al mattino dopo non ce ne erano
più di sassi luccicanti e
Il ragazzo, con nel cuore
dell’oro ancora il luccicore,
e la malinconia, cambiò,
allora era facile, il mestiere.
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