À la recherche del Poeta perduto… tra le pagine del “Corriere della Sera” - Luglio 2011
Cari Amici del “Corriere”
ma perché cercare altrove
nella gara appena aperta?
L’undicesimo migliore
è già qui in “Laboratorio”
pronto all’incoronazione.
È soltanto una questione
di scoprire quanto prima
chi tra i “Moltinpoesia”
sia più degno di tal premio
e si aggiunga alla ‘decina’
meritevoli di stima.
Qua c’è gente di valore
che ha raccolto il gradimento
d’incorrotti giudicanti
che con spada o con fioretto,
con dolcezza o con puzzetta,
ci hanno fatto il contropelo.
Vi possiamo presentare
la prolifica valenza
della Emy sempre in penna
che su tutto sa far rima
con sapienza sopraffina
che la candida per prima.
Se qualcuno preferisse
il versante del sociale
non v’è tema di sbagliare:
sono in lizza Lucio e Tuccio,
Enzo e il grande Grandinetti,
ben diversi ma… perfetti.
Sta Mastrangelo nell’ombra
e si legge tutto quanto
senza mai polemizzare.
Ogni tanto ricompare
con le perle del dialetto
spolverate dal cassetto.
Poi non manca lo sberleffo
spesso usato con profitto
dall’amabile Architetto
che compone versi e prose
senza farsi spaventare
dalle spine… o dalle rose.
La natura e i vari incanti
sono resi a meraviglia
dalla grazia di Colnaghi,
da De Benedetti Grazia,
da quell’aura raffinata
che ne fa stupende Autrici.
Annunciato da un ‘blog blog’
si presenta Ciccarone,
che con sapida destrezza
e satirici versetti,
va persino a dissertare
sugli ‘umori’ del suo cane.
Minimalia e leggerezza
sono l’arte peculiare
della Verri Marilena
che sa bene recitare
i suoi versi sorridenti
con in coda una morale.
La Marcella dal suo trono
tuona belle recensioni.
Ago e pinza tra le mani
cuce e tesse testi e teste
e con dotto verseggiare
dà l’esempio a tutti quanti
Con le proprie brevi rime
Villa esprime situazioni,
incontrate casualmente,
che trasforma in emozioni
e profondi sentimenti
che si annidano nel cuore.
Della Maddalena Monti
ogni Socio Criticante
ha tessuto grandi lodi
arrivando a compararla
-quando parla di ‘natura’-
a D’Annunzio addirittura.
Poi che dire dell’Accorsi
calmo e avaro di parole
che racconta grandi fatti,
o più tenui accadimenti,
con dei versi eccezionali
che non temono rivali.
Mi par giusto menzionare
anche l’ultimo arrivato:
l’encomiabile Pezzaglia
che con garbo e con talento
si produce in interventi
sempre attenti e ponderati.
Penso a Terzo che dovrebbe
all’Anagrafe cambiare
il cognome che si porta
per potersi alfin fregiare
del più consono casato:
Primo de’ Primi inter pares.
Né si può dimenticare
ciò che Roghi riesce a fare:
con misura e con bravura
traccia note calibrate
e convince ad apprezzare
pure il poco di Merini.
Qui è sbocciata Moramarco
con la madre addolorata
e tanti Angeli caduti.
Tra i boati e nei silenzi,
dà struggenti sensazioni
a chi legge ciò che scrive.
Ci son altri molto buoni
che s’affacciano alla ‘rete’.
Vanno e vengono veloci
e di loro resta appena
una traccia e solo un nome
che si perde nel gran mare.
Più sfocato, in controluce,
va citato il sottoscritto
che partito da lontano,
ogni giorno sta imparando
-umilmente e con tenacia-
come fare a poetare
senza esserne capace!
Chi, però, tutti sovrasta?
Chi può cingere l’alloro?
Ennio Abate, il nostro Vate,
che pianpiano e con pazienza
sta tentando di far coro
di una massa sparpagliata,
bellicosa e assai scontenta,
che giammai potrà offuscare
questo genio portentoso
destinato a conquistare
l’undicesima poltrona
che gli spetta nel Parnaso.
“Laboratorio Moltinpoesia” - Milano, luglio 2011
P.S.:
Se qualcuno ho tralasciato… chiedo umile perdono.
Se qualcuno ho disturbato… non l’ho fatto per dispetto.
Se son stato presuntuoso…mi nascondo vergognoso.
4 commenti:
Lucio Mayoor Tosi:
Lungo il cuore di questo fiume in piena
un signore disinvolto si tolse il cappello
per salutare i poeti che in fila indiana
se ne andavano come sempre un po'
restando.
"Le giunga un abbraccio signor Braccini!"
disse l'ultimo della fila. Il suo nome era
Fellini.
Emilia Banfi:
L'UNDICESIMO.
A Fabiano dico: -Attento!-
Noi siam poeti del novecento
aspettiam l'extraterrestre
che si ferni un sol momento
Paradiso terrestre
è il nostro mondo
solo lui potrà sapere
quel che a noi dovrà servire
per poetare veramente
e non esser cavalier servente.
Io per prima ci sarò
quando lui arriverà
gli chiederò cos'è poesia
critica e così via,
Lui son certa mi risponderà:
-Gummi gummi,
rattunfano banki fredi
ganzarlà-.
E poi festa ci sarà.
Enzo Giarmoleo:
Fabiano,ci sta,ci sta!Niente di più azzeccato! Secondo i miei calcoli, con la Moramarco, i Veri poeti siamo 20. Mi dispiace per gli altri ma abbiamo chiuso le iscrizioni! ciao enzo
Emilia Banfi:
Qualcuno ora faccia la lista dei veri critici ci vuole un po' più di coraggio ma si può fare... . Io non me la sento. Ciao Emy
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