domenica 13 ottobre 2024

Quattro poesie

 



di Cristiana Fischer


istante afferra immenso 
eterno sconosciuto

coscienza onde del campo

nulla riflette 
il lago in superficie 




e nessuno saprà tranne me
le foglie che mi avvolgono
come pianta umana e raccolgono
tra le foglie a cappuccio della vita vegetale
il nucleo il cuore come lo chiamiamo
della vita individuale di noi quasi verdure
fiorite. La coscienza 
di essere corpo materiale e mortale
la spremo fino in fondo
e in filosofia 
sono senza dei ma la materia
mi soddisfa comunque in radice.


                                                 * * *


gridano gli uccelli al primo palco
di rami come frecce colorate
si tuffano in fogliame sulle cime
e fino a terra le gazze assassine
rompono le uova e corvi neri
in branco sui passi e sulle alture.
Solo in cielo profondo i cacciatori
e i migratori sulle vie dell'anima

	  
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Cielo bianco e vento
le foglie ancora verdi si preparano 
tra gli urti che le staccano 
a seccatura e alla caduta. 
Ma la vista è fresca
di verde sulle cime alte al vento freddo.
C'è ancora tempo. Ci si chiude in casa 
la legna è pronta le riserve accumulate
l'autunno
si annuncia in molti segni ma io lo precedo. 
Il cielo bianco e breve
di un azzurro che si fa celeste 
a velature
in brevi ore
quando ancora il sole brilla poco
raccorcia i tempi e allunga resistenza
alla lunga lunga permanenza
in buio e freddo fin che primavera 
in germogli di fiori sboccerà. 
La mia rosa rossa testarda 
ha annunciato esterna due boccioli,
tutte speriamo, figli e rose rosse,
che la vita col sole ritorni. Il gufo
a volte si fa sentire
le poiane e i nibbi cacciano in terra 
con la lunga vista chiara 
i rami oscillano e io sono esperta 
dei tempi delle pause
delle attese. 

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