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giovedì 7 ottobre 2010

GUFI E CIVETTE di Luisa Colnaghi, Ed. LietoColle


         

Report di Luisa Colnaghi sul 
2° Festival dei gufi 2010, Castello di Corticelli, Nibbiano (Piacenza)

Al convegno che si è tenuto il 2 ottobre  hanno partecipato ornitologi e studiosi nazionali e internazionali per parlare  degli strigiformi, oltre 150 specie in tutto il mondo.
L'evento ha dato luogo a molte  manifestazioni che si sono svolte contemporaneamente nei tre cortili e nelle sale del Castello per due giorni: presentazione di libri, riviste, DVD,  mostre fotografiche, dipinti, oggetti di legno e ceramica, gingilli e quadri con raffigurazioni di gufi e  civette e brevi corsi didattici per i bambini presenti.

La poesia è stata introdotta  con il libro di poesie GUFI E CIVETTE di Luisa Colnaghi  Ed. LietoColle.  La presentazione avvenuta il 2 ott. è stata  arricchita dalla lettura di poesie  che parlano della civetta e dei gufi. Il libro racconta la natura e la campagna ed è ambientato nella pianura lombarda, per questo motivo il titolo fa riferimento ai simpatici e affascinanti uccelli notturni che appaiono come  vecchi saggi e filosofi pensatori di questa verde campagna.

venerdì 1 ottobre 2010

mercoledì 29 settembre 2010

2 POESIE di Luisa Colnaghi












La civetta e la luna

Sulla collina degli ulivi
la grande luna si è fermata...
splende la casa tinta di bianco,
la voce d'argento nell'oliveto
un gioco tra foglie e vento,
e fuochi effimeri di lucciole.

Nel  silenzio più cupo
- la civetta lancia un grido acuto,
- un'altra risponde  due  toni,
sfilano le ali  aperte 
senza fare rumore,
complice la valle buia...


lunedì 22 marzo 2010

Ancora W.Szymborska proposta da Luisa Colnaghi

INNAMORATI

Ce un tale silenzio che udiamo
la canzone cantata ieri:
Tu andrai per il monte, e io per la valle...
Udiamo - ma non ci crediamo.

Nel nostro sorriso non c'è pena,
e la bontà non è rinuncia.
E, più di quanto non meriti,
commiseriamo chi non ama.

Così stupiti di noi stessi,
cos'altro ci può mai stupire?
Né arcobaleno la notte.
Né farfalla sulla neve.

Ma addormentandoci
in sogno vediamo l'addio.
Però è un buon sogno,
però è un buon sogno,
perché c'è il risveglio.


Da DOMANDE POSTE A ME STESSA (1954) di W.Szymborska

sabato 20 marzo 2010

Una poesia di Szymborska proposta da Luisa Colnaghi

IN EFFETTI,  OGNI  POESIA

In effetti ogni poesia
potrebbe intitolarsi “Attimo”.

Basta una frase
al presente,
al passato o al futuro:

basta che qualsiasi cosa
portata dalle parole
stormisca, risplenda,
voli nell'aria, guizzi nell'acqua,
o anche conservi
un'apparente immutabilità,
ma con una mutevole ombra;

basta che si parli
di qualcuno accanto a qualcuno
o di qualcuno accanto a qualcosa,

di Pierino che ha il gatto
o che non ce l'ha più;

o di altri Pierini
di gatti e non gatti
di altri sillabari
sfogliati dal vento;

basta che a portata di sguardo
l'autore metta montagne provvisorie
o valli caduche;

che in tal caso
accenni al cielo
solo in apparenza eterno e stabile;

che appaia sotto la mano che scrive
almeno un'unica cosa
chiamata cosa altrui;

che nero su bianco,
o almeno per supposizione
per una ragione importante o futile,
vengano messi punti interrogativi,
e in risposta -
i due puntini:




(Da  DUE PUNTI  (2005)  di W. Szymborska)

sabato 13 marzo 2010

Una poesia di W. Szymborska proposta da Luisa Colnaghi: AD ALCUNI PIACE LA POESIA

Ad alcuni -
cioè non a tutti.

E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse  due su mille.

Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.

La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come all'ancora di un  corrimano.


Da  LA FINE E L'INIZIO  di  W. Szymborska

venerdì 12 marzo 2010

FOGLIETTONE "MOLTINPOESIA" N.2 APRILE 2009

LA SERATA DEL 26 MARZO
«Buonasera, mi presento. Sono Moltinpoesia.
I poeti laureati mi chiamano invece Similpoesia, Parapoesia
o giù di lì.
Ma io non mi lascio impressionare.
Leggo i loro nomi e capisco perché hanno scelto di guidare
il Rito che amministra Bellezza e Qualità
solo per conto di Partiti Chiese e Università».

Con queste parole irrituali, Ennio Abate, che coordina il Laboratorio della «moltitudine Poetante», attivo dal marzo 2006, ha scelto di introdurre la bella serata svoltasi il 26 marzo 2009 nella Palazzina Liberty, alla Casa della Poesia.

FOGLIETTONE "MOLTINPOESIA" N.1 FEBBRAIO 2009

POCHI IN POESIA? NO, MOLTI!
Sono in tanti oggi a scrivere poesie. In disparte, senza alcun mandato sociale, isolati o in piccoli cenacoli. Poco si sa di questa “moltitudine poetante”. Parecchi (in alto e in basso) ne diffidano, ricorrendo ad etichette di comodo (sottobosco, poeti part-time, dilettanti) o a sempre più incerti distinguo fra maggiori e minori e canoni rispolverati. Viene così bloccato ogni tentativo di riflessione e inchiesta sul fenomeno.