IN EFFETTI, OGNI POESIA
In effetti ogni poesia
potrebbe intitolarsi “Attimo”.
Basta una frase
al presente,
al passato o al futuro:
basta che qualsiasi cosa
portata dalle parole
stormisca, risplenda,
voli nell'aria, guizzi nell'acqua,
o anche conservi
un'apparente immutabilità,
ma con una mutevole ombra;
basta che si parli
di qualcuno accanto a qualcuno
o di qualcuno accanto a qualcosa,
di Pierino che ha il gatto
o che non ce l'ha più;
o di altri Pierini
di gatti e non gatti
di altri sillabari
sfogliati dal vento;
basta che a portata di sguardo
l'autore metta montagne provvisorie
o valli caduche;
che in tal caso
accenni al cielo
solo in apparenza eterno e stabile;
che appaia sotto la mano che scrive
almeno un'unica cosa
chiamata cosa altrui;
che nero su bianco,
o almeno per supposizione
per una ragione importante o futile,
vengano messi punti interrogativi,
e in risposta -
i due puntini:
(Da DUE PUNTI (2005) di W. Szymborska)
2 commenti:
Riporto alcuni commenti supplendo alla pigrizia degli autori.
Beppe Provenzale:
Ma se.
Ma se non fosse stata di un premio Nobel chi filerebbe questa poesia di prosa interrotta?
O sbaglio io o ha sbagliato il Nobel.
Naturalmente io... Ma quanto trovo banale ciò che di suo ho letto! Non capisco certi deliqui, entusiasmi e partecipazioni. Forse é come nei film di Bergman: l'apprezzi se hai i suoi (alti) problemi, altrimenti cambi canale.
Comunque la Szymborska (accetto la grafia francese) e/o il suo traduttore avrebbero bisogno di migliori occorrenze linguistiche.
Un abbraccio a tutti
Riporto alcuni commenti supplendo alla pigrizia delle autrici.
Giovanna De Carli:
Non sono d'accordo sul qualcuno con vicino qualcuno o qualcosa: banalità. Credo invece nella montagna di cartapesta, spuntata all'orizzonte per spinta poetica invece che tellurica. Nella poesia è obbligatorio lo straniamento, la sovversione delle regole fisiche ed emotive. Altrimenti è noiosa descrizione in belle parole della realtà. Perciò dissento anche da Pierino che aveva o non aveva un gatto; Meglio sarebbe un gatto che ha o non ha un Pierino.
Marcella Corsi:
questa poesia la sento ironica e leggermente enigmatica. mi parla di quello che l'autrice ritiene passi per poesia ma non di quello che lei sente come poesia.
qualcosa di quello che Szymborska sente all'origine della poesia è nel discorso pronunciato quando le coneferirono il Nobel (1996). titolo: il poeta e il mondo. una sorta di piccolo elogio del dubbio... mi spiace non poterlo scannerizzare almeno in parte ma è nella raccolta Vista con granello di sabbia, pubblicata da Adelphi.
un saluto
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