mercoledì 4 maggio 2011

DIZIONARIETTO MOLTINPOESIA
Autori vari
Poesie da laboratorio


 Alberto Accorsi, Emilia Banfi (Semy), Enzo Giarmoleo, Anna Maria Moramarco




ALBERTO ACCORSI

Coltelli d’Italia
 
Che bello festeggiare il grande evento
La nascita del mercato nazionale
A Torino,me l’han detto,con bandiere nuove al vento
A Reggio nell’Emilia col maiale
A Roma chiusi e tremanti in un convento
Ed infine a Napoli Palermo e in Aspromonte
A tirar sassi ai liberatori
Garibaldini, Re Vittorio e a tutti quanti gli amici dei
Questori.

EMILIA BANFI (SEMY)

Per un cafè.

Me sun truada
a be un cafè
in d'un bar stile liberty
mi, l'Ana el Vevè.
L'Ana tùt la saveva e la diseva
de che la tusa
che l'a ven cà tardi la sera
che la trinca barbera
e che ogni tant
la se fa nà pera.
Ul Vevè al saveva
dèla cùsina che la ciula
in d'una manera!
Ma che la porta i corni
cume na vaca in fera.
E mi insèma a lur:
-L'è quasi sera,
mi a vo prima ca ma perda...-

Tant ul cafè al saveva de merda.

          
*Per un caffè .   Mi son trovata/a bere un caffè/io, l'Anna e il Vevè/L'Anna tutto sapeva e diceva/di quella ragazza/che arriva tardi la sera/che beve barbera/e che ogni tanto/sifa una pera./ Il Vevè sapeva/della cugina che scopa/in una certa maniera!/Ma che porta le corna/come una mucca in fiera/. /Ed io fra di loro:/-E' quasi sera ,/ vado prima che mi perda. / Tanto il caffè sapeva di merda.

La scigula.

Ma ti te set al mund
per fam rit,
sa lè chel fiur lì
che te ghe in di cavèi?
L' è 'l fiur de la scigula de l'òrt 
nesùn la catada
ghera lì dumà chèl fiur chì
pora scigula, mò le la ghè pù
ma la fa inscì fadiga a fiurì...

*La cipolla. Ma tu sei al mondo / per farmi ridere/ cos'è quel fiore/che hai messo nei capelli?/E' il fiore della cipolla dell'orto/nessuno l'ha colta/c'era solo questo fiore/povera cipolla/ora non c'è più ma ha fatto così fatica a fiorire...

Na storia.

 -Cusa te se vegnù chi a fà,
 a rividè na storia da dre a na rùga?-

- No, sun vegnù chi a vidè na ruga
  davanti a na storia.-
 
*Una storia-  Cosa sei venuto qui a fare,
                  a rivedere una storia dietro ad una ruga?-
                   
                  - No, son venuto qui a vedere una ruga
                    davanti ad una storia.-


Per due. (natura morta)

Sulla tavola bianca
un rosso di mele
ancora affiancate
in parte coperte
da un grappolo d'uva
i bicchieri lontano
il pane che spunta
da un cesto fiorito.
Una cena per due
come fosse per sempre
un fatto d'amore
respira nel sonno
persi chiarori tra un lume
di opale e un sigaro spento.

La forma del giorno
è ancora lontana
è ancora tormento.
 
ENZO GIARMOLEO

questa non è un poesia lo giuro
cross my heart and hope to die
cut up  3° esperimento

seduti al bateau ivre stiamo aspettando l'homme d'ètat processato  per frode fiscale la faccia contratta l'omelia del bugiardo contro i rimpatri lampedusa in fiamme materie tossiche in mare a fukushima al bateau ivre  stiamo aspettando il baby più in là è avvolto nel pile il sole si intravede appena il cappuccino ci conforta l’homme d'ètat tocca loro i glutei  loro si fanno baciare il seno vestite da infermiere quanto potrà durare Kreuzberg il centro del mondo il mondo come Kreuzberg altro tempo altro luogo i tigli di Berlino sono più gentili e teneri dei tigli di milano le foglie quasi trasparenti dopo tutto il freddo sofferto non è possibile ma come può nascere dove può nascere il rigurgito neonazista con tutti questi alberi fioriti quasi come quelli di fukushima tanto la radioattività non si vede  siete pronti per il bunga bunga se volete andar via va bene ma non  pensate di poter fare le meteorine o salire la scala di Miss Italia in quale scala mettiamo fukushima forse 6° o 7° per oggi nulla non voglio far nulla non voglio pensarci mi autoconvinco che proprio quel sole che si affaccia tra le nuvole affonda i suoi raggi nel bateau ivre e mi riscalda è fondamentalmente diverso da quello di Fukushima e soprattutto  lontaaanooooooooooo 
ci lasciamo sferzare dal vento di oranien strasse le tracce di radioattività sono minime il bimbo più in là sta dormendo sempre avvolto nel pile stanno esagerando quei facinorosi del movimento antinucleare forse devo darmi alla noia uno sbadiglio mi salverà la vita qui riparato a Kreuzberg lontano le voci di alcuni esagerati

FUKUSHIMA
MAHNT
ALLE AKWS       
ABSCHALTEN ! 

ma dove andate con quelle bandiere venite tutti al bateau ivre ci faremo travolgere dallo tzunami di vento e di sole senza identità senza futuro memoria senso di luogo nello scorcio tra oranien e marianne strasse inesorabile la  locomotiva corre sulla sopraelevata direzione kottebusser tor moto perpetuo su acacie vaporose siamo qui  stiamo aspettando sto aspettando non guardo la tv ma la stampa mi perseguita una repubblica di due giorni fa lasciata su un tavolino cosa mi tocca Vasco contro Ligabue andassero a ca…. ho detto che voglio rilassarmi sono sempre qui non ho sensi di colpa la ciurma del bateau mi tratta bene come un fuoriuscito uno scampato all'apocalisse sono qui sto aspettando che la poesia occupi ogni pagina del giornale mentre ci stanno giustiziando con tutte le armi possibili il bambino si sta svegliando la madre appena in tempo per gustarsi il cappuccino mentre strappiamo la poesia dai denti acuminati della morte
aspettiamo stiamo aspettando sto aspettando riscaldato dal sole del cielo di Berlino che non è radioattivo perché è il cielo di berlino
fukushima è lontana l'hanno detto gli esperti ed io ho fiducia negli esperti hanno detto che la vita può  rico  mi  nci a re nella mente le sbarre lo sguardo delle tigri sempre più fisso quanto durerà lo strangolamento di Arrigoni qui  flebile l’eco …ecco stanno arrivando spingi la cassa verso la porta la serratura sta saltando no bambino è solo un incubo questi sono amici vogliono solo colpire determinati obiettivi con bombardamenti mirati è una partecipazione responsabile …e poi non sottovalutiamo il nostro più grande investimento il lavoro dei nostri militari per garantire al nostro paese un futuro …


ANNA MARIA MORAMARCO

Rondini

Amiche mie,
vi  ho sentito, stasera!
Siete tornate a garrire.
Vi aspettavo da giorni,
sotto al mio tetto, negli anfratti.
Vi aspettavo nel cielo aperto
con gli occhi all’insù.

Sono con voi
nel cielo aperto.
Voi  su,  su
su, sempre più su.
Ed io lievito di felicità,volteggio con voi
canto con voi.

Sorride
la bambina che sono.

L’oltre

… è una luna grande, grandissima,
mollemente poggiata sul ramo più alto
dell’unico, grandioso, albero che si staglia
oltre me
e te
e l’albero stesso
e la stessa luna
luminosamente sfocata
che mi richiama al sogno.
Anche se sveglia
mi trovo stupita:
che sia solo un prolungamento del sonno?,
sono anch’io appollaiata,chissà,
su qualche ramo
di qualche albero
…. e qualche altro mi vede
o mi sogna.
O qualche altra cosa ancora,
forse, Chissà!,
un “oltre”…

Ma è solo che

Garrule rondini
si stringono in tondo,
vanno ridendo con fare giocondo,
nel punto più alto,
bizzarre, veloci
in picchiata
sembrano, pure – e non poco-
svitate…
Ma è solo che…
(piccole!) felici di esser felici
lo sono di più
per farci felici.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Alberto Accorsi,
La nascita del mercato nazionale, maiali e tirar sassi. Quando si ha un chiaro punto di vista tutto si spiega più facilmente, tutto ha un senso, un altro senso, un'altra prospettiva. Allora la storia d'Italia diventa un teatrino, una chiara finzione.
Per i suoi contenuti mi sembra una poesia troppo breve, d'altra parte, proseguendo, o si spiega o ci s'incazza. In tutti e due i casi non sarebbe buona poesia, a meno che il tessuto poetico non rimedi. Qui però il tessuto è quello delle canzoni popolari, la rima non è cercata ma se ne avverte la presenza.

Emilia Banfi (Semy)
Non sono certo che il milanese scritto di Emilia possa superare l'esame dell'accademia della crusca, ma può darsi. Certo che il dialetto non è una lingua addomesticata, e quel caffè che sapeva di merda è un gioiellino per intenditori. La voglia di vivere c'è e la si sente, non sarebbe male trasferirla nelle poesie in italiano. Viceversa, ho provato ad immaginare Perdue.(naturamorta) in dialetto e l'effetto mi ha fatto stramazzare. Ho l'impressione che le due lingue aiutino l'un l'altra, ne potrebbe derivare qualcosa di nuovo?

Enzo Giarmoleo
…infatti Enzo mischia l'italiano con l'inglese, il francese, il tedesco. E' scrittura d'importazione, ma oggi mi sembra più giustificata che venti o trent'anni fa. Oggi cerchiamo di essere europei, globali, ed è naturale che il linguaggio ne risenta ( sebbene mi pare proprio che quel baby qui non sia mai arrivato).
Enzo, qui, preferisce il testo a bandiera, in chiara opposizione agli a capo… e la cosa mi interessa, ma secondo me ci sono troppe parole. I versi poetici, e ce ne sono, si perdono nel diarismo fantastico della farcitura. Ne risente la credibilità dello sdegno.

Anna Maria Moramarco
Lievito o levito? Da lieve? Ah, mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua. E' che ho già poca vocazione alla concretezza, e questi componimenti non fanno che volare…
Ma perché tutti quegli a capo? "Sono con voi / nel cielo aperto. / Voi su, su / su, sempre più su. / ", mi sbaglierò, ma a me sembra un unico verso. E così gli altri.

Mayoor

Anonimo ha detto...

Cut Up. Solo per farvi sapere che ho fatto inserire da Ennio la nuova versione del mio scritto, ho aggiunto alcune frasi al mio scritto senza pormi il problema di far salire o far scendere l'indice poetico. Noto che questo tipo di scrittura si presta a qualsiasi mutamento. Ringrazio Ennio per l'impaginazione che per questo cut up era molto importante. enzo