Mùr de palasi
vus quatà dai veder
serà denter
Vèn lung de tùbi
indue l'aqua la cur
serada denter
In del silensi el va sù
l'ascensur, el'sò specc
e la sciura del quart
cunt ul can
serà denter
Scal lùster
cumpagn d'una giustra ferma
semper frecc, bianc
serà denter
Suta la ciapa l'su
na pianta grasa
geuba, piegada al veder
serada denter
Ma un quèi vùn
fa sbat na porta
la cur la Luciana
cui gins strapà
i cavèi rus
la bici bianca i scar vieula
suta ghè l'Marco che
la porta feura.
DIETRO I MURI.
Mura di condominio
sorde voci dai vetri
chiuse dentro
Lunghe vene di tubi
dove l'acqua scorre
chiusa dentro
Nel silenzio sale
l'ascensore, il suo specchio
e la signora del quarto
col cane
chiusi dentro
Lucide scale
come una giostra ferma
sempre fredde, bianche
chiuse dentro
Sotto prende il sole
una pianta grassa
gobba, piegata al vetro
chiusa dentro
Ma qualcuno
fa sbattere una porta
corre la Luciana
coi jeans strappati
capelli rossi
la bici bianca e la scarpe viola
sotto c'è Marco che
la porta fuori.
1 commento:
E’ una bellissima poesia, molto commovente , con un finale travolgente . Confesso che non sono riuscita a leggere due volte di seguito l’ultimo verso perchè avevo un nodo in gola. Mi succede la stessa cosa con il finale di alcune opere come Traviata, Trovatore o Norma di Bellini che non riesco mai ad ascolatre fino alla fine:troppo emozionanti. Questi versi costruiscono una perfetta sinfonia.Ma questa poesia oltre alle emozioni regale molte riflessioni su alcuni giovani oggi così fragili e indifesi di fronte alle emozioni. Mi piace moltissimo la strofa in cui si parla dei marinai,Donato come un marinaio esperto affronta gli alisei giusti per inoltrarsi nel mare aperto dei sentimenti e della poesia. Infine, bellissimo l’uso continuo del ‘forse’ all’inizio e dentro le strofe che esprime, dubbio, incertezza, esitazione, ma anche possibilità e speranza …Ancora grazie Donato. Angela
Posta un commento