martedì 28 febbraio 2012

Tomaso Kemeny
15 marzo 1848 – 15 marzo 2012



Passano passano gli anni
ma nei castelli del Parco di Versailles
risuonano ancora le trombe
dell’Ingiustizia, le parole del trattato
che agli ungheresi negò un equo
referendum di appartenenza
e la Terra Magiara
fu ridotta contro natura
di due terzi della sua complessione
legittima.

                Passano passano
gli anni ma ancora la Nemzeti Dal,
il Canto Nazionale
di Sàndor Petofi
nel cuore di tutti i magiari risuona:

Sollevati magiaro, è la patria che ti chiama!
E’ giunto il tempo, ora o mai più!
Vogliamo essere schiavi o liberi?
Questa è la domanda, rispondete!
Sul dio dei magiari
Giuriamo
Giuriamo che schiavi non saremo
Mai più!

Il 15 marzo del 1848
per un attimo un poeta guida
la rivolta di un popolo oppresso,
poi, dai politicanti, oscurato.
Il fulgore della spada
più devota alla Patria riappare
erigendosi contro gli invasori a Segesvàr
e sotto un cielo solcato
dai lampi di un avvenire inesorabile
 il sangue dal Poeta fu versato
rendendo sacra la Terra di Transilvania.
Il suo corpo non fu mai ritrovato
perché Petofi Sàndor per sempre
(lontano dall’ignava marmaglia)
galoppa per le praterie sconfinate
della Libertà, insieme a tutti gli eroi
che per amore della terra natìa
caddero volontari in battaglia.



Tomaso Kemeny
marzo 2012
Milano

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so sono confusa, un bell'epitaffio? Una dedica scolpita sul monumento ai caduti? Una poesia? Un inno nazionale? Una mia ignoranza? Emy

Anonimo ha detto...

Szerelem corrisponde alla parola amore. Szerelem, un suono che fa incantare. La lingua ungherese mi ha sempre attratto è una lingua del gruppo ugro-finnico. E infatti incredibilmente simile alla lingua finlandese.
La poesia che segue e' di Sandor Petofi (si scrive con l'accento acuto sulla a e la dieresi sulla o), poeta nazionale ungherese :
Szabadság, szerelem!
E kettő kell nekem.
Szerelmemért föláldozom
Az életet,
Szabadságért föláldozom
Szerelmemet.
(La libertà, l'amore! / Di questi due ho bisogno. / Per l'amore io sacrifico la vita, / Per la libertà sacrifico l'amore.)
Lo dico prima per evitare l'impiccagione. Non conosco il nome del traduttore, lo giuro !
Petőfi è una figura chiave della rivoluzione ungherese del 1848, poeta romantico, capo spirituale dei gruppi rivoluzionari, che volevano la totale indipendenza dell'Ungheria dalla monarchia asburgica. Enzo