di Ennio Abate
nel dionisiaco giovanile penetrassi/ coi corpi/ mente loro! proverei l’immaginato sempre/ e sfuggente piacere di abitare paroloni godendo il mio corpo in ebollizione/ a contatto con l’altrui/ ma “nostro”
e i tormenti giovanil distruttivi/
ma l’io pio in corpo-adulta-mente sta/
e nella gabbia toracica della realtà
il mondo m’inspira e respira
mi nutre e denutre
si fa turgido e s’ammoscia...
ma il tarlo si sfrega nel solaio silenzioso e ombrato
del mio desiderio di “occupare” l’altro/
gli altri/ le altre
l’esodo giovanile salta il deserto da attraversare/
non vede/ e occupa il vuoto/
dove il mondo non respira più/
dove la farfalla si dissecca
il corpo è senza corpi/parole
senza chiacchiere e ideologie
sì, che soddisfazione!)
e muore
(lenta-dolce-improvvisa-terribil-mente)
2 commenti:
Non è che c'è un errore di battitura nel primo verso? "penetrarsi", cioè, anziché "penetrassi"?
No. E' una sorta d'invocazione accorciata. Parafrasi possibile: oh, se potessi penetrare [nel dionisiaco giovanile];
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