E’ nella
bottiglia il barlume
ancora una volta, è l’ultima volta
si vede com’era alla macchina
la mani nere , olio, le impronte
sulla serranda che saliva e scendeva
come il rhum nel bicchiere.
Era il vizio di lavorare svuotato
da chi non lo voleva autore
di rischiose canzoni,
allora cantava e cantava
anche quando perse le dita.
Con una mano puoi vivere
puoi bere e sognare
guardare qualcuno avvitare
cambiare candele e motori
sporcarsi di olio e annusare
la vita di un giorno, di un’ora
ma nessuno ti sente cantare
nel vano di specchi
di un ascensore che sale.
ancora una volta, è l’ultima volta
si vede com’era alla macchina
la mani nere , olio, le impronte
sulla serranda che saliva e scendeva
come il rhum nel bicchiere.
Era il vizio di lavorare svuotato
da chi non lo voleva autore
di rischiose canzoni,
allora cantava e cantava
anche quando perse le dita.
Con una mano puoi vivere
puoi bere e sognare
guardare qualcuno avvitare
cambiare candele e motori
sporcarsi di olio e annusare
la vita di un giorno, di un’ora
ma nessuno ti sente cantare
nel vano di specchi
di un ascensore che sale.